Che il reparto avesse la sua denominazione lo so anche io. Ma perchè una specialità che si chiama Rangers quando, per quanto ne so, la specialità non ha niente a che fare con l'omonimo americano. Quello che intendevo è che nella nostra storia militare si poteva trovare un nome italiano per questa specialità , senza ricorrere a inglesismi.
axtolf ha scritto:Che il reparto avesse la sua denominazione lo so anche io. Ma perchè una specialità che si chiama Rangers quando, per quanto ne so, la specialità non ha niente a che fare con l'omonimo americano. Quello che intendevo è che nella nostra storia militare si poteva trovare un nome italiano per questa specialità , senza ricorrere a inglesismi.
salve
concordo pienamente
veli immaginate i tedeschi ho i francesi chiamare Rangers i loro chasseurs alpins e Alpenjager
Della strip "IT ARMY" era stata fornita a suo tempo, non ricordo se qui o su Ferrea Mole, documentazione fotografica. Del resto non è che ce la siamo inventata noi.
Che poi si avanzi anche solo l'ipotesi che un ufficiale di collegamento presso un altro esercito non conosca l'idioma di questo rende possibile comprendere tante cose.
Tutto questo prostrarsi ridicolo alla lingua d'occupazione - perchè tale è l'inglese, piaccia o meno - è però in sè del tutto coerente.
Ridotta per forza la sovranità nazionale dopo la sconfitta nel secondo conflitto mondiale, ne avemmo per lo meno in cambio il supporto durante i 40 anni della Guerra Fredda (anche se adesso va di moda raffigurare i sovietici e i loro alleati come simpatici vicini, sebbene alquanto rumorosi).
Appena terminato quel lungo confronto, l'italiano medio - accortamente indottrinato al riguardo - non ha più voluto saperne di armi, dovere e Patria.
Paga quattro disgraziati perchè portino avanti quel minimo di attività militare residua richiestaci dai consessi internazional-popolari, e poi corre a guardare la TV o a bivaccare su feissbuk (il termine "disgraziati" non suoni dispregiativo: il fatto è che tre su quattro, degli attuali "dipendenti" dell'IT ARMY, in questo non dovrebbero proprio starci, risultando così effettivamente una disgrazia per la Nazione; e il rimanente uno su quattro, che con tali "colleghi" è costretto a servire, si trova perciò oggettivamente a sua volta in una posizione disgraziata).
Però, dato come noto che chi non vuole portare le proprie armi finirà per portare inevitabilmente quelle di altri, il disinteresse nostrano è ovviamente riempito dall'interesse di terzi (è risaputo che la natura aborre il vuoto).
Del resto non è una questione esclusivamente militare; basta vedere come sono evoluti anche solo gli avvenimenti sportivi o le trasmissioni televisive negli ultimi dieci/quindici anni, per constatare una potente anglizzazione della nostra società e dei suoi componenti. A qualcuno questo piace, a qualcuno un po' meno, la massa segue da par suo.
Ceterum censeo Albionem delendam esse.
Mandi.
Luigi
"Gli Alpini arrivano a piedi là dove giunge soltanto la fede alata"
(G. Bedeschi)
Mi pare che ci siano delle divagazioni rispetto al titolo della chiacchierata tra amici, scusate ma non so l'inglese,quindi non userò "topic" o altre amenità di provenienza oltre-manica/atlantico.Detto questo, lo sparatore dove ha trovato l'arma?Era detenuta dal medesimo secondo l'art.38 del TULPS=Testo Unico Leggi Pubblica Sicurezza?Come al solito gli scriba-cchini ci marciano e dipingono i possessori d'armi non come potenziali criminali, ma come criminali e basta.Sulle armi si potrebbe disquisire per ore, dire tutto e il contrario di tutto, una cosa E' certa, da sole non sparano, la colpa è sempre di chi ci sta dietro. Qualcuno ha detto delle norme STANAG, sulla base di queste ho provato a mettere un caricatore del ns.FAL BM59(da fanteria) in un FAL L1A1 inglese e viceversa, come scrivono i due fucili sono a norme STANAG,io non ci sono riuscito, accomodatevi...........!!!!