I piu' maleducati del mondo

[axtolf]

Ma che interessante articolo dall'ANSA:

LONDRA - Gli italiani sono "la gente più maleducata del pianeta?". L'amletico interrogativo campeggia sul 'Times', in una rubrica di Matthew Parris, uno dei più noti editorialisti del quotidiano britannico. Gli abitanti della Penisola vengono messi così duramente alla gogna per come Parris li ha visti in azione nelle viscere di Londra.

"Tre volte quest'anno - scrive l'editorialista nella rubrica, sotto il titolo "Scusatemi, ma perché gli italiani sono così maleducati?" - mentre cercavo di scendere dal metrò sono stato ricacciato indietro da gente vestita in modo sciccoso che spingeva per entrare prima che i passeggeri fossero scesi: e tutte le volte si è trattato di gente che parlava fitto in italiano".

Tanto basta all'editorialista del 'Times' per sferrare un attacco a tutto campo e chiedersi furibondo: "Come possiamo riconciliare l'Italia moderna, fatta di consumismo, televisione-spazzatura, smania per le firme e insensata adorazione delle celebrità , con l'Italia di Venezia, Da Vinci, Verdi e Medici?".

L'imbestialito Parris arriva a questa sferzante e patriottica conclusione: "Dite che cosa vi pare della nostra turbolenta folla bevuta di birra ma, anche se ci mettete i tatuaggi e tutto il resto, avrebbe subito capito che tipo è Berlusconi".

[Aquila]

Su berlusconi niente da dire per il resto....
Siete mai stati a Londra? Vi spintonano tutti dalle vecchie ai bambini, se siete italiani vi pestano a sangue, ritornato in Italia sceso dall'aereo dovevamo passare io e una signora che rientrava da Londra anche lei c'era un passaggio stretto e io mi sono spostato e la signora disse
"ecco che mi accorgo che siamo in Italia, anche se lei è molto più grosso di me non mi ha dato una spallata per passare per primo"

Parris Vaffanculo

[Hellis]

oh. Il solito coglione che divide la gente in base alla nazione di origine. Dei tedeschi che dice? che sono dei beoni, le cui donne a 21-22 anni si sformano?
Delle svedesi? Lo andasse a prendere dove dico io. Da un guerriero Masai che, sempre stando agli stereotipi, dovrebbe farsi sentire.

[Federico]

E invece l'albionese ha perfettamente ragione. Poca gente è irrispettosa, ignorante e cafona come gli italiani. Poco importa che l'inglese medio sia molto psesso un ubriacone più o meno molesto per cui il bidet è uno sconosciuto.

Peggio: noi siamo pure fieri e orgogliosi della nostra ignoranza, mancanza di rispetto e cafoneria. Ne meniamo gran vanto.

Inutile far finta che non sia così. Nessuno, ad esempio, che si sia detto - in occasione della visita riparatrice della giapponesina grafomane - ma chissà  quanti coglioni italiani dovrebbero fare lo stesso (restando in Italia!) per riparare ai danni da loro stessi inflitti ai loro monumenti. Anzi: avranno dato in tantissimi della cogliona alla giapponesina che, per lavare l'onta, ha pure speso tutti i suoi risparmi. Ve lo immaginate un italiano al suo posto? No, eh? Impossibile. Avrebbe trovato tutte le giustificazioni possibili e immaginabili (la prima: mica l'ho fatto solo io, lo fanno tutti di scrivere...). Perciò io personalmente trovo ottimamente ben posta la domanda che si fa l'Inglese: come riconciliamo Venezia, Firenze e Roma col cafonazzo tatuo-abbronzato, talmente ignorante da non sapere nemmeno di essere ignorante, occhiale da sole a mascherina (che almeno gli nasconde il viso...) e capello impomatato che - se vede un monumento (impossibile che lo vada a visitare. Difficile che, vedendolo, lo riconosca come tale) o anche solo un muro libero - lo pensa messo li apposta perchè lui ci possa scrivere su la prima cosa che gli passa per la mente (parola grossa)?

Mica vale, in casi del genere, secondo me, star li a dire: loro son peggio di noi. A furia di farlo siamo diventati il Paese che ospita gente come quella mostrata ogni volta da trasmissioni come Lucignolo. Avete presente?

Ciao

PS: e lo dico partendo da antipatia ontologica per ciò che l'UK è diventata nel corso degli ultimi secoli.

[Roby]

Italiani cafoni, ignoranti e irrispettosi??? Scusate, ma è davvero il caso di fare di tutta l'erba un fascio?

Quella che ha detto Parris è, passatemi il termine, una grandissima cazzata. Forse il caro Parris non è a conoscenza di come si comportano gli stranieri nelle nostre località  d'arte e di villeggiatura. Non ha mai visto quanti stranieri lasciano spazzatura, bicchieri vuoti o altro nelle piazze di Venezia, o Firenze. Non sa quanti Tedeschi (cito i Tedeschi solo perchè fanno parte dell'esempio successivo) vengono nelle nostre spiaggie e nei nostri mari e... "evacquano" i loro bisogni proprio in mare! (purtroppo mi è successo di vedere anche questo anni fa).

Gli stranieri danno per scontato che gli italiani siano maleducati quindi vengono qui e si comportano da tali, facendo i maleducati nel... paese dei (presunti) maleducati.
Ovviamente il comportamento varia da persona a persona, ma non sono affatto d'accordo sul fatto che gli italiani siano il popolo più irrispettoso. Se fosse davvero così andremmo contro la nostra stessa natura, abitando noi nel paese più bello e ricco d'arte del mondo.

Se vedo il citato Parris da qualche parte in Italia e lo vedo anche solo buttare una cartina per terra, lo prendo a calci nelle palle.

Saluti a tutti

[Luigi]

Perciò io personalmente trovo ottimamente ben posta la domanda che si fa l'Inglese: come riconciliamo Venezia, Firenze e Roma col cafonazzo tatuo-abbronzato, talmente ignorante da non sapere nemmeno di essere ignorante, occhiale da sole a mascherina (che almeno gli nasconde il viso...) e capello impomatato che - se vede un monumento (impossibile che lo vada a visitare. Difficile che, vedendolo, lo riconosca come tale) o anche solo un muro libero - lo pensa messo li apposta perchè lui ci possa scrivere su la prima cosa che gli passa per la mente (parola grossa)?

Insomma, ben posta... se non lo sa uno la cui Nazione ha contribuito non poco a portarci in tale situazione...
Mandi.
Luigi

[Hellis]

E invece l'albionese ha perfettamente ragione. Poca gente è irrispettosa, ignorante e cafona come gli italiani. Poco importa che l'inglese medio sia molto psesso un ubriacone più o meno molesto per cui il bidet è uno sconosciuto.

Peggio: noi siamo pure fieri e orgogliosi della nostra ignoranza, mancanza di rispetto e cafoneria. Ne meniamo gran vanto.

Inutile far finta che non sia così. Nessuno, ad esempio, che si sia detto - in occasione della visita riparatrice della giapponesina grafomane - ma chissà  quanti coglioni italiani dovrebbero fare lo stesso (restando in Italia!) per riparare ai danni da loro stessi inflitti ai loro monumenti. Anzi: avranno dato in tantissimi della cogliona alla giapponesina che, per lavare l'onta, ha pure speso tutti i suoi risparmi. Ve lo immaginate un italiano al suo posto? No, eh? Impossibile. Avrebbe trovato tutte le giustificazioni possibili e immaginabili (la prima: mica l'ho fatto solo io, lo fanno tutti di scrivere...). Perciò io personalmente trovo ottimamente ben posta la domanda che si fa l'Inglese: come riconciliamo Venezia, Firenze e Roma col cafonazzo tatuo-abbronzato, talmente ignorante da non sapere nemmeno di essere ignorante, occhiale da sole a mascherina (che almeno gli nasconde il viso...) e capello impomatato che - se vede un monumento (impossibile che lo vada a visitare. Difficile che, vedendolo, lo riconosca come tale) o anche solo un muro libero - lo pensa messo li apposta perchè lui ci possa scrivere su la prima cosa che gli passa per la mente (parola grossa)?

Mica vale, in casi del genere, secondo me, star li a dire: loro son peggio di noi. A furia di farlo siamo diventati il Paese che ospita gente come quella mostrata ogni volta da trasmissioni come Lucignolo. Avete presente?

Ciao

PS: e lo dico partendo da antipatia ontologica per ciò che l'UK è diventata nel corso degli ultimi secoli.

Mah spesso la penso anch'io come te. Ma gli italiano sono tutti così? dai un'occhio dentro a Vecio: a me non pare.

[Federico]

Perciò io personalmente trovo ottimamente ben posta la domanda che si fa l'Inglese: come riconciliamo Venezia, Firenze e Roma col cafonazzo tatuo-abbronzato, talmente ignorante da non sapere nemmeno di essere ignorante, occhiale da sole a mascherina (che almeno gli nasconde il viso...) e capello impomatato che - se vede un monumento (impossibile che lo vada a visitare. Difficile che, vedendolo, lo riconosca come tale) o anche solo un muro libero - lo pensa messo li apposta perchè lui ci possa scrivere su la prima cosa che gli passa per la mente (parola grossa)?

Insomma, ben posta... se non lo sa uno la cui Nazione ha contribuito non poco a portarci in tale situazione...
Mandi.
Luigi

Touchè, hai ragione.

A meno di non considerare quella dall'albionico una mera questione retorica...

edit: nel senso: è come se lui chiedesse: come si riconcliare Venezia, Firenze ecc. con quelli di oggi? Risposta (sottintesa): non si può. Visto come siamo stati bravi?

[Federico]

Ragazzi: io sono stato abituato a guardare in casa mia, onestamente.

Rispondere all'albionico "ma guardati tu che sei ubriaco e non sai cos'è il bidet", scusatemi ma è una non risposta. Il punto è: è vero o non è vero che la massa dgli italiani è di un'ignoranza più unica che rara? Ha la critica dell'albionese un fondamento di verità  almeno?

Se la risposta è si allora io, per educazione personale, sono propenso ad evitare per il futuro critiche del genere, ergo a risolvere il problema. Se la risposta è no, allora all'attacco.

Ma non risopondere alla domanda e dire all'inglese "vai a farti un bidet, se sai che cos'è" non fa che portare acqua al suo mulino.

E se mi dite che non si può fare di ogni erba un fascio, allora venite ad avere la mia opinione, che ogni tanto ho riferito qui, e cioè che il popoli italiano NON esiste. Esiste, invece, una massa di individui.

Al di la di tutto io sono sempre più sconfortato dal vedere chi mi circonda. Non lo faccio per spocchia, lungi da me, sia chiaro. Ma da un antiegualitarista come me, e che per questo è visto quale un paria spesso e volentieri, dato che è mia profonda opinione il fatto che noi NON si sia tutti uguali (ergo non tutti hanno i medesimi diritti e doveri. Medioevale, lo. Addirittura feudale ), il sapere che il voto (che ci dicono essere l'atto più alto, puro e fondamentale di ogni cittadino) di uno dei tatuo-abbronzati di cui sopra valga ESATTAMENTE quanto il mio, mi spiace, ma lo considero una somma ingiustizia. E ditemi che non lo avete mai pensato nemmeno una volta anche voi.

Per farla breve con l'anglo: prima ci si cura e si diventa inappuntabili (prima di tutto, verso noi stessi) e solo allora sarà  consentito criticare altri.

Ciao

PS: qui su vecio, Hellis, stanno le mosche bianche. Siamo una razza estinta, che si rifiuta di ammetterlo

[Roby]

La critica di Parris ha certamente un fondamento di verità . Sappiamo tutti che PARTE degli italiani (come parte degli spagnoli, o dei tedeschi, o dei francesi) propendono per questo tipo di maleducazione. Fa effettivamente schifo sapere che il voto di tali persone vale quanto il nostro.

Io contesto il fatto che si venga a dire che TUTTI gli italiani sono una massa di ignoranti maleducati. Rimango della convinzione che siamo un unico popolo con una cultura comune. Certo, alcuni più acculturati, altri meno acculturati e maleducati. Ma abbiamo tutti le stesse origini, non dimentichiamocelo.

[Luigi]

Io contesto il fatto che si venga a dire che TUTTI gli italiani sono una massa di ignoranti maleducati. Rimango della convinzione che siamo un unico popolo con una cultura comune.

Mi piacerebbe. Però non riesco a trovare cultura comune fra me e i miei frà  di naja, e gli 80.000 nostri coetanei che nel medesimo tempo sceglievano l'obiezione di coscienza. A meno che non si consideri cultura comune il fatto che ascoltassimo all'incirca le stesse canzoni.
Mi dispiace, ma grosso modo sono d'accordo con Federico.
Dico grosso modo perchè anche se nella ragione, uno straniero non si deve permettere di criticare l'Italia, soprattutto da quella cloaca che è il Times
Mandi.
Luigi

[Roby]

Cultura o non cultura, intendevo dire quello che tu hai perfettamente riassunto.
Parris o chi per lui non si deve permettere di criticare l'Italia e/o gli Italiani. Che poi sia vero che alcuni di noi si comportano in un certo modo è un altro paio di maniche. Ma, sia per l'Italia che per gli altri Paesi, ognuno prima guarda e risolve i problemi di casa sua, e poi andrà  a criticare gli altri.
Sta di fatto che Parris o non Parris, i maleducati resteranno comunque tali. Non sarà  certo il Times a fermarli. Purtroppo.

Saluti a tutti.

[Federico]

...

Dico grosso modo perchè anche se nella ragione, uno straniero non si deve permettere di criticare l'Italia, soprattutto da quella cloaca che è il Times
Mandi.
Luigi

Perfetto. Anche perchè la regola del "prima guradare in casa propria" dovrebbe valere per tutti, albionesi inclusi (per non dire che dovrebbero essere i primi della fila... )

Ciao

[Luigi]

Al di la di tutto io sono sempre più sconfortato dal vedere chi mi circonda. Non lo faccio per spocchia, lungi da me, sia chiaro. Ma da un antiegualitarista come me, e che per questo è visto quale un paria spesso e volentieri, dato che è mia profonda opinione il fatto che noi NON si sia tutti uguali (ergo non tutti hanno i medesimi diritti e doveri. Medioevale, lo. Addirittura feudale ), il sapere che il voto (che ci dicono essere l'atto più alto, puro e fondamentale di ogni cittadino) di uno dei tatuo-abbronzati di cui sopra valga ESATTAMENTE quanto il mio, mi spiace, ma lo considero una somma ingiustizia. E ditemi che non lo avete mai pensato nemmeno una volta anche voi.

"Ascoltiamo una melodia. Ogni nota vi occupa un posto differente nella scala dei suoni, tutti gli elementi musicali (e i silenzi stessi) sono ineguali fra loro e, senza queste ineguaglianze, la melodia non esisterebbe più. Ma essa non esisterebbe lo stesso se si sopprimesse, fra i suoi diversi elementi, quella specie di uguaglianza profonda che risulta dalla comunione e dalla fusione nell'unità  del medesimo tutto: non avremmo più, allora, che un caos di suoni.

Tale duplice esigenza di ineguaglianza e di uguaglianza si ritrova nella scala della società  umana. Alla piatta nozione di uguaglianza, giova sostituire la nozione profonda di armonia. La sola uguaglianza reale e auspicabile fra gli uomini non può risiedere né in seno alle nature né in seno alle funzioni, non può essere che una uguaglianza di convergenza. Essa riposa sulla comunione, e la comunione non esiste senza la differenza: i grani di sabbia del deserto sono identici ed estranei gli uni agli altri..."
(G. Thibon)

Mandi.
Luigi

[Federico]

Al di la di tutto io sono sempre più sconfortato dal vedere chi mi circonda. Non lo faccio per spocchia, lungi da me, sia chiaro. Ma da un antiegualitarista come me, e che per questo è visto quale un paria spesso e volentieri, dato che è mia profonda opinione il fatto che noi NON si sia tutti uguali (ergo non tutti hanno i medesimi diritti e doveri. Medioevale, lo. Addirittura feudale ), il sapere che il voto (che ci dicono essere l'atto più alto, puro e fondamentale di ogni cittadino) di uno dei tatuo-abbronzati di cui sopra valga ESATTAMENTE quanto il mio, mi spiace, ma lo considero una somma ingiustizia. E ditemi che non lo avete mai pensato nemmeno una volta anche voi.

"Ascoltiamo una melodia. Ogni nota vi occupa un posto differente nella scala dei suoni, tutti gli elementi musicali (e i silenzi stessi) sono ineguali fra loro e, senza queste ineguaglianze, la melodia non esisterebbe più. Ma essa non esisterebbe lo stesso se si sopprimesse, fra i suoi diversi elementi, quella specie di uguaglianza profonda che risulta dalla comunione e dalla fusione nell'unità  del medesimo tutto: non avremmo più, allora, che un caos di suoni.

Tale duplice esigenza di ineguaglianza e di uguaglianza si ritrova nella scala della società  umana. Alla piatta nozione di uguaglianza, giova sostituire la nozione profonda di armonia. La sola uguaglianza reale e auspicabile fra gli uomini non può risiedere né in seno alle nature né in seno alle funzioni, non può essere che una uguaglianza di convergenza. Essa riposa sulla comunione, e la comunione non esiste senza la differenza: i grani di sabbia del deserto sono identici ed estranei gli uni agli altri..."
(G. Thibon)

Mandi.

APPLAUSI!!!!! Una società  organica! Poi usando il linguaggio musicale che mi è tanto caro (mi è venuto in mente il contrappunto, chissà  perchè... ).Molte ma molte grazie, Luigi. Ottima citazione la tua (che non conoscevo).
Luigi