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Re: Considerazioni sulla 'monnezza' napoletana

Nella mia sezione il consigliere nazionale di riferimento ha adeguatamente esposto la proposta riguardo al riordino del settore "soci aggregati".
Si vede che dall'altra parte dell'Appennino sono più tirati e non hanno voluto offrirgli nemmeno la seggiola :D
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Re: Considerazioni sulla 'monnezza' napoletana

a mio parere i vertici ANA sono affetti dalla sindrome della diminuzione degli iscritti "regolari" cioè quelli che effettivamente hanno prestato, magari qualche mese, servizio nella truppe alpine, per cercare di ovviare a questo inevitabile calo fisiologico cerchereanno di porre rimedio creando i "falsi Alpini" sul modello dei "falsi arresto" di WW. vedrete che il tempo mi darà  ragione :--""
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Re: Considerazioni sulla 'monnezza' napoletana

Luigi ti dirò di più... negli ultimi due anni la sezione ha "bloccato" le iscrizioni degli "amici": per prima cosa ha imposto la percentuale prevista dal regolamento (alcuni gruppi avevano sforato di diverse unità ) e le ventuali nuove adesioni devono essere autorizzate dal presidente sezionale...
Non so se sia la soluzione migliore però la situazione stava degenerando...

Riguardo alla seggiola in question ultimamente sono stato assente alle ultime riunioni causa l'altra mia metà  del cielo... (:so:) quindi non so se qualcosa sia stato detto... ma mi sembra che da noi la questione sia appunto non ritenuta urgente (come del resto anche la formazione del comitato giovani. E' stata formata ma sinceramente e fortunatamente le nuove leve sono ben presenti nella vita di quasi tutti i gruppi... per fortuna...e speriamo che duri...)
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Re: Considerazioni sulla 'monnezza' napoletana

Quel che conta sono i risultati, vediamo che viene fuori....poi "da bravi alpini" obbediremo :--""
Resta il fatto che per rispetto ai Presidenti, avrei ascoltato loro, prima di riunire il CDN , ma non mi faranno mai Presidente del'ANA :--""
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Re: Considerazioni sulla 'monnezza' napoletana

:D C'era da immaginarselo che prima o poi qualche scheletro nella "monnezza" sarebbe uscito fuori! :D :D :--"" Mi riferisco alla puntata di "Report" su RAITRE del 16/11/08 e all'ultimo numero de "L'Espresso" in edicola da sabato, dove si dice che l'ecoballe stanno saturando la caserma "Persano" e che i bersaglieri gli fanno la guardia.....!Meno male che gli ALPINI non hanno abboccato all'amo!!!!! (:-x)
P.S.Non sarò x caso un comunista anch'io????? :?:
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Re: Considerazioni sulla 'monnezza' napoletana

Luigi ha scritto:Nella mia sezione il consigliere nazionale di riferimento ha adeguatamente esposto la proposta riguardo al riordino del settore "soci aggregati".
Si vede che dall'altra parte dell'Appennino sono più tirati e non hanno voluto offrirgli nemmeno la seggiola :D
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Adegiatamente illustrato al CDS o c'é stato dibattito coinvolgendo i Capigruppo? Indicando ben bene quelli che saranno i loro compiti e sono stati ascoltati i loro pareri ? E nei Gruppi gli alpini sono stati informati e coinvolti ?
Perché " adeguatamente illustrato "vuol dire proprio poco.
Ciao
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Re: Considerazioni sulla 'monnezza' napoletana

Ma quale sarebbe questa proposta relativa agli amici degli alpini?
Dai vostri interventi ho capito che c'è stato uno scarso coinvolgimento della "base" (difatti al mio gruppo non se ne sa nulla) ma non spiegate nel merito di cosa si tratta...
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Re: Considerazioni sulla 'monnezza' napoletana

Abbadia ha scritto:Adegiatamente illustrato al CDS o c'é stato dibattito coinvolgendo i Capigruppo? Indicando ben bene quelli che saranno i loro compiti e sono stati ascoltati i loro pareri ? E nei Gruppi gli alpini sono stati informati e coinvolti ?
Perché " adeguatamente illustrato "vuol dire proprio poco.
Alla buon'ora :D
Al CDS, ovviamente (quello è il compito del consigliere nazionale di riferimento). Quanto poi sia arrivato ai capigruppo non so.
Ma di eventuali mancanze, almeno nella mia Sezione, la Sede Nazionale avrebbe poche colpe.

Leonardo, brutalmente la proposta (perchè di questo ancora si tratta, e spero faccia la fine di altre) consiste nell'effettuare una cernita fra "amici degli alpini" di serie A (che cioè partecipano alla vita dell'associazione) ed "amici degli alpini" di serie B (che si vedono, se va bene, solo per pagare la quota annuale). Ma non è che i secondi sarebbero allontanati dall'associazione; semplicemente prenderebbero un altro nome. Boh!

Ovviamente, avendo ceduto ai compromessi a suo tempo, adesso - abolita la leva - da questi si passa ai pateracchi. Poi verranno i miscugli fra il diavolo e l'acqua santa (già  ne ho visto qualcuno), quindi si terminerà  in gloria con lo schema ANPI (dove, pur di non scomparire, si iscrivono partigiani di vent'anni).

La mia visione è semplice: l'ANA è l'associazione d'arma delle Truppe Alpine. Cosa c'entrano le mogli, o gli amici, o i compagni di briscola?
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Re: Considerazioni sulla 'monnezza' napoletana

Per chi non ne fosse al corrente:
Quì sotto è spiegata la "Proposta Perona"sugli aggregati...


http://www.anaparma.it/allegato.asp?ID=223930
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Re: Considerazioni sulla 'monnezza' napoletana

Ciao Elio,
molto belle le slides.....ma tra quello e una spiegazione e una discussione ce ne passa ....
Come sai io sono schierato apertamente contro, e non solo per motivi ...alpini , ma anche e soprattutto per motivi pratici di oggi e di domani .
Quando nelle slide si parla di 5 anni di collaborazione , non si dice che é prevista " continuativa".......
Vuol dire che uno deve "collaborare" ( anche qui molto fumosa la definizione , lasciata come tutto iol resto sulle spalle dei capigruppo...) continuativamente per CINQUE anni .
Vuol dire che se uno " collabora" per tre anni e poi per qualsiasi motivo, anche serio e tangibile , non collabora per un anno, ricomincia la "carriera" da capo.
Questo vuol dire che quando un NON ALPINO si presenta a un capogruppo per l'iscrizione , deve dichiarare se vuolee " fare carriera " oppure no, perché nel primo caso il Capogruppo dovra' stilare uno " stato di servizio" dove sia dimostrato e dimostrabile che per cinque anni ininterrotti il tipo ha collaborato e quindi DOPO i cinque anni diventa " Socio Collaboratore".
Una specie di foglio matricolare insomma a cura e carico del capogruppo, come se questi non avesse gia' abbastanza rogna da grattarsi .
Chiaramente il Socio Collaboratore non avrebbe Cappello Alpino, ma qualche concessione si era ipotizzata : tipo sfilare nei Raduni minori e portare un cappello NON ALPINO, da decidere....
Non entro in merito alla necessita' ( che non vedo ) di istituire questa figura , ognuno la pensa un po' come vuole ...penso solo che , visto che saranno i maggiormente...colpiti, i capigruppo avrebbero essere maggiormente informati.
Io ho chiesto al mio capogruppo cosa ne pensasse delle incombenze che gliene deriverebbero...mi ha candidamente mandato a...quel paese e mi ha detto che potevano cominciare a cercarsi un altro capogruppo-furiere ...
Invece si dice : nessuna colpa del CDN perché ha avvisato le Sezioni , nessuna colpa delle Sezioni , perché il Consigliere di riferimento ha doverosamente informato il CDS.........oltre questo, alla Smalp avevano un modo solo per definire la cosa..........
Ma si continuera' ad usare il "buonsensoalpino" , facendo cioe' come prima ....non ci vedo proprio a preparare i " fogli di servizio"...oltre tutto 5 anni sono piu' di un mandato di un Capogruppo quindi ne coinvolge almeno due ...
Allora , per finire, perché ne abbiamo gia' discusso a iosa , buon senso per buonsenso , era il caso di mettere su questo ambaradan?
Certo nulla cambia per i Presidenti di Sezione ...si limiteranno a dire : Capogruppo, tu attesti che il Sig. Taldeitali ha collaborato ( come , quando e dove ) per cinque anni continuativi? Si : é nominato Socio Collaboratore , no , il lavoro di catalogazione di cinue anni é stato inutile ...
Ma non pensi che i Capigruppo abbiano di meglio da fare , tipo cercare di animare l'attivita' dei Gruppi, cercare Soci...dormienti....senza essere caricati di altre incombenze buricraticheé
Certo non é detto che il Registro dei " buoni" debba tenerlo il Capogruppo, puuo' farlo qualcun altro, ma sappiamo benissimo quanti sono a lavorare...pochi molto pochi ....quindi ..
Ultima , ma non meno importante constatazione : la stragarndemaggioranza degli ADA che si sono espressi, sia a Bassano che sul Forum ANA , che nelle discussioni in giro, NULLA hanno chiesto........sono felici di essere nostri amici e non vogliono essere premiati, se non stando con noi .
Questo é solo un piccolo appunto delle discussioni che si dovevano fare ...non certo una manciata di slide....che dovevano essere il supporto di discussione , magari con qualche precisazione in piu'.
In ogni caso, pare che a Milano abbiano deciso che .....si vedra'...quindi come solito.....
Non abbiamo notizie ulteriori, ma credo che agli alpini non é che interessino granché....forse di piu' cercare un posto per Latina o per Bergamo....senza farsi spellare ..
Ciao
Franco
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Re: Considerazioni sulla 'monnezza' napoletana

Una simpatica variazione sul tema.
Il Soviet locale ha appena cambiato - per la ventiquattresima volta negli ultimi dieci anni - le modalità  di raccolta dei rifiuti. Poichè qualche tempo fa scrivevo di ricordare come fosse l'Italia prima del '92, e come la reputassi migliore di quella attuale, a partire da questo fatto offro un modesto sostegno a tale tesi.

Prima del 1992 accadeva di solito che i liquidi alimentari - acqua, vino, birra e perfino le bevande analcoliche e gassate arrivate al seguito delle truppe d'occupazione - fossero contenuti in bottiglie di vetro. All'acquisto di ognuna di queste, si conferiva oltre al prezzo del contenuto anche una modesta somma a titolo di cauzione per il contenitore.
Una volta consumato il liquido, i casi possibili erano tre:
- si riconsegnava la bottiglia, ricevendo indietro la cauzione;
- si acquistava una nuova confezione, pareggiando in automatico il prezzo del vuoto;
- si tratteneva la bottiglia per i più diversi impieghi, quali l'imbottigliamento del vino in damigiana o la preparazione di simpatici ritrovati da utilizzare al momento dell'immancabile quanto gloriosa rivoluzione proletaria (questi manufatti prendevano il nome da un ex ministro degli esteri del luminoso paese del socialismo); in tal caso la somma andava persa, ma si aveva un contenitore robusto, igienico e riutilizzabile a piacere in cambio (beh, forse nel caso di uso rivoluzionario la riutilizzazione era un po' difficile).
Alla fine, comunque, si pagava la bottiglia una volta.

Cosa accade ora, almeno nel Soviet in cui risiedo?
I liquidi alimentari - perfino il vino, segno inequivocabile dell'abisso in cui siamo caduti - sono spesso raccolti in contenitori di plastica o assimilabili.
Al momento dell'acquisto, essi vengono pagati sotto forma di una quota del prezzo del prodotto (giustamente). E uno.
Poi però, essendo il materiale intrinsecamente scadente, non si possono riutilizzare se non una o due volte al massimo (e non sempre: provate voi a fare la Rivoluzione con le molotov di PET o Tetrapak. Non riesce, inutile impegnarsi); per non contare il fatto che chi compera il vino in cartone o plastica solitamente ignora perfino l'esistenza delle damigiane, e che tanto la rivoluzione proletaria ormai è irrimediabilmente passata di moda. Motivi per cui questi contenitori vanno smaltiti adeguatamente, pagando corrispondente tassa. E due.
Solo che lo smaltimento non è effettuato tramite raccolta porta a porta, ma conferendo i rifiuti presso apposite "campane" (evito qualsiasi commento su una civiltà  che dà  lo stesso nome allo strumento per raccogliere la "rumenta" e a quello per chiamare gli uomini a Dio). Il che significa riempimento del baule dell'auto e tragitto fino alla piazzola pìù vicina, con evidente impegno di tempo e danaro. E tre.
Qui però non è che i rifiuti scompaiano per magia, anche se probabilmente non pochi pensano così, visto che continuano a deporre la loro mercanzia per terra se i contenitori sono pieni. Qualcuno passa, e si prende i rifiuti perchè ne ricava energia, o nuove merci, che noi paghiamo quando acquistiamo. E quattro.

Morale della favola: sono sicuro che da qualche parte il mio ragionamento abbia delle pecche logiche.
E però non riesco a togliermi di mente che pagare quattro volte la stessa bottiglia sia qualcosa di deliziosamente insensato.
Far passare ciò per un comportamento etico altamente civile, noto come "raccolta differenziata", rasenta però il sublime.
Solo uomini innalzati prima al livello di "cittadini", poi a quello di "compagni" e infine al vertice di "consumatori" possono raggiungerlo.
Io, molto più modestamente, confesso la mia pochezza e continuo a mettere il vino delle damigiane nelle bottiglie che forse già  usavano i miei nonni sessant'anni or sono.
E magari non solo questo. No pasà ran :-k :--"" (:-D)

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Re: Considerazioni sulla 'monnezza' napoletana

Campane?
ancora?
il tuo soviet è rimasto indietro di 10 anni, vecchio mio.
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Re: Considerazioni sulla 'monnezza' napoletana

come si voleva dimostrare i soviet sono sempre arretrati:
nel mio paese la raccolta differenziata, porta a porta e in vigore da un decennio (non ci sono soviet :--"" alla guida)
in ogni caso dietro il riciclaggio dei rifiuti , in particolar modo quelli "pregiati" metalli, vetro, plastiche,olii, ecc.c'è un impressionate giro d'affari, quello per cui noi paghiamo per difarsene altri ne ricavano dei bei gruzzoletti al netto delle spese di trasformazione, ammortamento impianti, ecc. :mrgreen: .
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Re: Considerazioni sulla 'monnezza' napoletana

cavalli ha scritto:come si voleva dimostrare i soviet sono sempre arretrati:
nel mio paese la raccolta differenziata, porta a porta e in vigore da un decennio (non ci sono soviet :--"" alla guida)
in ogni caso dietro il riciclaggio dei rifiuti , in particolar modo quelli "pregiati" metalli, vetro, plastiche,olii, ecc.c'è un impressionate giro d'affari, quello per cui noi paghiamo per difarsene altri ne ricavano dei bei gruzzoletti al netto delle spese di trasformazione, ammortamento impianti, ecc. :mrgreen: .
In teoria noi cittadini non dovremmo pagare il ritiro dei riciclati. Oppure pagarli molto poco, dal momento che essi rappresentano una materia prima per un ciclo produttivo a valle. Sottolineo: in teoria. Qui da noi, ad esempio, cìè una cartiera che da anni provvede al ritiro della carta. Fa il servizio gratis in cambio della carta. I cittadini lavorano per la cartiera (separano la carta e gliela forniscono), in cambio non pagano lo smaltimento di quei rifiuti.

Paghiamo, invece, e salatissimo, tutto ciò che va in discarica/inceneritore.

Plastica, metalli ecc dovrebbero seguire lo stesso iter della carta: noi lavoriamo per loro, ed in cambio del servizio che gli facciamo (addirittura gli si pulisce la roba, prima di dargliela) non dovremmo pagarne il ritiro.

Siccome però la TaRSU è una tassa ed è una delle poche entrate die comuni, quanto raccolto con essa ha spesso e volentieri poca attinenza con i costi reali dei servizi di rumenta.

Per esempio: è tipico che i comuni impongano regole complicatissime su come/dove/quando conferire i rifiuti secondo la loro tipologia per essere virtuosamente riciclatori. Ma di benefici negli importi della TaRSU se ne vedono, quando pur se ne vedono, molto ma molto pochi.

Tranne alcune lodevoli eccezioni di comuni davvero eccezionali, in cui si paga addirittura a quantità  di rifiuti prodotti e non a metratura della casa. Più rifiuti produci, più paghi. Certi tipi di rifiuto possono venirti scalati dal conto, perchè il comune li vende bene. Più giusto di così...

Ciao
Art. Federico
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Gr.A.Mon. "Pinerolo"
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Re: Considerazioni sulla 'monnezza' napoletana

cavalli ha scritto:nel mio paese la raccolta differenziata, porta a porta e in vigore da un decennio (non ci sono soviet :--"" alla guida)
Impossibile.
L'Italia è tutta un soviet, quale che sia la pittura :D

Il bello è che finora anche da me la raccolta era come la trasmissione di Vespa...
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