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Aquila
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Re: Riflessioni: USA e Italia

io manderei a cagare questi cow-boy americani sono loro quelli sottosviluppati, noi siamo quelli sviluppati sotto.... :D :D :D :D
se il destino è contro di noi... peggio per lui!!!
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Hellis
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Re: Riflessioni: USA e Italia

Eh Aquila.

Ogni volta che mi reco all'estero (sono rientrato stanotte) mi sovviene che la Cultura Italiana e la sua Grandiosità  siano finite da un pò. Un secolo almeno, ma con una brutta caduta dal finire della seconda guerra in poi. Il fatto meno positivo è che continuiamo, seduti sugli allori dei nostri avi, a ritenerci ancora gli eredi dell'Impero Romano o i bisnipoti del Rinascimento Italiano.
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Luca111
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Re: Riflessioni: USA e Italia

se posso permettermi una riflessione, aggiungerei che noi italiani siamo i primi a non aver rispetto ne per noi stessi, ne per il territtorio ne, tantomeno per le tradizioni e la nostra Storia.
Siamo un grande popolo...e su questo non ci piove, ma il dirlo non basta, a volte bisogna dimostrarlo.
Se si ripensa al nostro Paese si pensa ad una cozzaglia di popoli che ha dovuto affrontare una guerra mondiale a 50 anni dalla sua unificazione e una seconda pochi anni dopo.

Saremo subordinati finchè non ci convinceremo di essere una grande nazione...che il tricolore non è solo un pezzo di stoffa colorato e che tutto quello che è pubblico è di proprietà  di ciascuno di noi e non, come si crede ora, di nessuno.

Nella mia testa ho sempre immaginato lo Stato come uma grossa vacca dalla quale tutti cercano di attingere latte, senza preoccuparsi minimamente di farla star bene e di aver cura di lei.
L'idea è che tanto c'è il furbo che se ne approfitta...perchè io dovrei mettermi ad aver cura di quello che non è mio???
E il sistema collassa...e si rimane sudditi..in eterno.
Lucapensiero.
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Re: Riflessioni: USA e Italia

Concordo nel deplorare l'equazione espressa dalla home page di Site Pluto,
se non altro perchè le vicende di Site Pluto e della Dal Molin appartengono
ad eventi ed epoche storiche completamente diverse, difficilmente assimilabili.

In ogni caso segnalo che le immagini di Site Pluto sono tuttora visibili al seguente indirizzo:
http://www.sitepluto.com/Photos/Places/index.htm

Un saluto
=============================

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Re: Riflessioni: USA e Italia

Luca111 ha scritto: Siamo un grande popolo...e su questo non ci piove, ma il dirlo non basta, a volte bisogna dimostrarlo.
Lucapensiero.
Sostituireri con 'siamo stati'
Luca111 ha scritto: Se si ripensa al nostro Paese si pensa ad una cozzaglia di popoli che ha dovuto affrontare una guerra mondiale a 50 anni dalla sua unificazione e una seconda pochi anni dopo
Poichè il nostro presunto lustro deriva anche dal fatto di discendere dagli antichi romani, dobbiamo tuttavia ricordarci che la maestosità  e la vastità  dell'Impero era comunque fondata su un accozzaglia di popoli. Gli stessi Stati Uniti, per citare egemonie recenti, hanno una bandiera che risulta essere un patchwork di culture e provenienze diversissime. Quindi, anche qui, nessuna giustificazione per tutti noi.
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Re: Riflessioni: USA e Italia

Luca111 ha scritto:se posso permettermi una riflessione, aggiungerei che noi italiani siamo i primi a non aver rispetto ne per noi stessi, ne per il territtorio ne, tantomeno per le tradizioni e la nostra Storia.
Qui però si pone, secondo il mio modesto parere, un problema: quali tradizioni e storia abbiamo in mente?
Garibaldi o Francesco II, Rex Utriusque Siciliae?
Gli "alleati liberatori" o i "camerati germanici"?
Gli alpini o gli obiettori di coscienza?

E soprattutto: le more o le bionde? :--""
Mandi.
Luigi
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Luca111
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Re: Riflessioni: USA e Italia

Di gran lunga meglio le brune...sulla quarantina.
:--""

Luca
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Federico
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Re: Riflessioni: USA e Italia

Alla base resta il problema: quello italiano NON è un popolo e non lo è mai stato.

Prendete l'ultimo dei tanti casi esemplificativi di ciò che dico: la celebre monnezza.

C'è una parte di popolazione che guarda e dice: vediamo un po come se la cavano adesso i napoletani.

I napoletani pensano: sarebbe ora che venissero a cavarci fuori dalla m**da.

In pratica: posizioni inconciliabili, in opposizione polare. Che sono del tutto comprensibili e, direi, assolutamente normali solo se alla radice si pone la certezza che quello Italiano, come popolo, non esiste.

Perchè queste due posizioni sono assurde, se venissero manifestate da un popolo degno di questo nome. Tutti sentirebbero come proprio il problema. Qui invece tutti lo considerano di altri: i non-napoletani pensano che sia dei napoletani, i napoletani pensano che non sia loro, almeno per quanto attiene alle soluzioni.

Ditemi voi se un tedesco, un francese od un inglese "ragionerebbero" così.

Qui ci si sente sudditi di una stessa Bandiera sol quando gioca la Nazionale di calcio. Mi correggo: solo quando vince la Nazionale, perchè se perde o pareggia la Nazionale non è più di nessuno.

Ciao
Art. Federico
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Re: Riflessioni: USA e Italia

secondo me invece siamo veramente più siluppati rispetto agli americani. abbiamo un welfare migliore, mentalità  più flessibile e meno dogmatica (cosa che ci permetterà  di non affondare come sta facendo l'america) siamo molto più umani, insomma molto più civili. A nessun italiano verrebbe mai in mente di invadere un altro paese per il petrolio adducendo giustificazioni per nulla plausibili ma nemmeno vagamente credibili.
L'italia non è unita, certamente deve recuperare quei quattrocento anni di vantaggio degli altri stati( spagna, francia,inghilterra), staremo a vedere l'opera della storia.
Diversamente da come ha fatto l'america noi i libri di storia li abbiamo scritti, non solo col sangue, e certamente i libri degli altri non li abbiamo usati come gli amici di John Dunbar, in arte Balla coi lupi.
Questa è la nostra debolezza ma anche la nostra vera forza.
Fiero di essere un italiano del nord, senza nessun razzismo.
Luca111 ha scritto:Di gran lunga meglio le brune...sulla quarantina.
:--""

Luca
quoto in pieno!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! :D :D :D
che belle che sono le quarantenni !!!
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Re: Riflessioni: USA e Italia

[quote="Aquila"]A nessun italiano verrebbe mai in mente di invadere un altro paese per il petrolio adducendo giustificazioni per nulla plausibili ma nemmeno vagamente credibili.
però mascherate da missioni di pace andiamo anche noi ad "invadere" altri paesi, sempre però sotto l'ombrello americano :--""
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Re: Riflessioni: USA e Italia

Se si legge ben bene il documento dei "no dalmolin" relativo a site pluto ed a tutte le altre nefandezze fatte dagli americani nel nostro paese (ed i militari italiani insieme a loro) credo che si possa giustificare la "reazione" colorita dei curatori del sito, tutto sommato militari che hanno fatto il loro dovere quanto i nostri e con davanti un nemico ben definito (e con attorno diverse quinte colonne).

Quel documento è un vero e proprio bollettino propagandistico pieno di falsità  ed omissioni, alla continua ricerca di "fatti nefandi" da addebitare a chi insieme a noi difendeva le nostre frontiere.

Tra le perle anche i nostri missili "nucleari" Nike schierati a Longare, quando poi nel documento si cita il famoso "Bell'Italia ....." dove la situazione dei siti Nike ed Hawk è precisa e dettagliata .... ovvero si smentiscono da soli ............ ma chi non è abituato ad usare il cervello ma solo ad obbedire alle parole d'ordine ........ crede a tutto ... anche ai coccodrilli che volano o volicchiano!

Personalmente, senza fare sconti particolari agli americani, ripensando alla situazione degli anni della guerra fredda ed alle condizioni in quel periodo delle nostre Forze Armate (ed alla considerazione che anche allora avevano presso i nostri politici) ribadisco che sono grato a loro per il contributo dato alla nostra difesa e dell'Europa tutta.
Grazie a loro abbiamo vinto una guerra senza sparare e senza spargimenti di sangue .... per me resta questo dato di fatto al di là  di ogni discussione politico/sociale che si possa fare.
Loro erano con noi .... altri no .... ognuno è libero di scegliere quale parte preferire.
Io l'ho già  fatto e non torno indietro!

... anche perchè non ho mai sopportato lo sport del "cambio di alleanze al volo" a seconda del proprio tornaconto ed interesse!
..... E PER RINCALZO IL CUORE!
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Re: Riflessioni: USA e Italia

Peccato aquila. Nel tuo ultimo hai sciorinato una sperticata lode nei confronti dei pregi che caratterizzano il "popolo italiano" salvo poi concludere con una frase che contraddice appieno il tutto. Dici di non essere razzista ma quella frase di certo lo è.
Un vero popolo (e tu ne fai parte) sarebbe fiero di essere italiano e basta e non del nord scordandosi così che esiste anche un'altra Italia (o forse per qualcuno è da considerarsi solo come una colonia?). Quella frase è la dimostrazione che quanto detto da federico risponde purtroppo a verità : non esiste un popolo italiano se non per una denominazione geografica e non
può essere diversamente visto come è nato: cioe, con un'atto unilaterale di annessione e che come tale non ha avuto il
supporto popolare. Chi c'era a Teano quando Garibaldi consegnò ai Savoia l'ambito "regno delle due sicilie"?Non certo una
osannante folla di "sudisti".
Certo, anche gli americani sono un'accozzaglia di etnie fra le piu diverse ma loro hanno conquistato tutti insieme quelle terre, tutti perseguivano un solo fine e quel fine li ha resi omogenei pur nella diversità  rendendolo un popolo fiero anche se con un passato storico recente (ma anche qui, i popoli nativi,cosa ne hanno ricavato da questa annessione delle loro terre?).
Quello che colpisce è che ancora si continui a "pensare, ragionare, parlare" di due Italie scordando la tragedia di due conflitti
che hanno effettivamente unito l'Italia mescolando indistintamente il sangue versato da giovani di culture diverse e socialmente diversi per un comune ideale di "PATRIA". Pensando ad essi, ci si dovrebbe solo vergonare di questo sterile arzigogolare su due Italie. :evil: (:bla:)
non rimpianti, ma solo sane nostalgie.
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Hellis
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Re: Riflessioni: USA e Italia

Il ragionamento di Federico, che non rappresenta una sua elucubrazione ma un dato di fatto, è applicabile anche nella stessa 'Italia del Nord': provate a pensare cosa ne penserebbe un lombardo di una eventuale gestione del surplus di rifiuti piemontesi...
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Luigi
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Re: Riflessioni: USA e Italia

Cupro, penso che le tue parole - da me condivise - ti rendano particolare onore.

Però non sarei così "duro" con Aquila, visto che la versione ufficiale che scuola, giornali, politici, televisioni, intellettuali trasmettono è tale da portare, per logica conseguenza, al pensiero che egli ha espresso.
Tale versione ufficiale descrive l'annessione colonialista del sud Italia avvenuta fra il 1860 ed il 1870 come un'esportazione ante litteram di democrazia e libertà  da parte delle superiori popolazioni settentrionali a chi ancora viveva nell'oscurantismo clericale e aristocratico, prodotto da quell'infamia altrimenti nota come "alleanza fra trono e altare".
Come il caso iraqueno attuale ben dimostra, capita a volte che queste vaccinazioni forzate provochino delle reazioni nell'organismo. Il classificare come opera di "briganti" o "terroristi" tali reazioni, se da un lato permette ai vaccinatori di classificarsi come "buoni" e organizzare così delle belle conferenze stampa, non garantisce però dall'altro l'automatica scomparsa di questi sintomi.

Anche l'accusa di razzismo (pur inconsapevole) deve essere usata con più parsimonia di un'arma NBCR.
Troppo spesso oggi viene impiegata come un'arma "fine di mondo" per togliere qualsiasi scampolo di dignità  all'interlocutore che la pensi diversamente da noi (il presidente "crestatore" è un ottimo esempio di questo utilizzo).
Sono sicuro, carissimo Cupro, che questo non è il tuo caso, ma sono altrettanto sicuro che Aquila non ritenga gli Italiani del sud razzialmente (e, quindi, senza possibilità  di correzione nei comportamenti) inferiori a quelli del nord.
D'altra parte si dovrebbe anche riflettere, fra noi "nordici", se sia meglio vivere nella "monnezza" o massacrare nel giro di pochi giorni 40 o 50.000 connazionali aventi spesso la sola colpa (e talora nemmeno questa) di indossare una diversa uniforme.

L'intervento di Jolly46 ha il merito di riportare la discussione sul tema iniziale.
Nell'analisi della Guerra Fredda è, a mio avviso, perfetto, con l'eccezione del "giustificare" la reazione degli ex-plutini. Al limite questa è per me "comprensibile"; penso infatti che un errore non ne giustifichi un altro.
Il problema che sorge, però, è che - pur male argomentando spesso come i comunisti d'antan - i "no Dal Molin" operano nel XXI secolo, ovvero a Guerra Fredda terminata.
Adesso i "comunisti" (uso il termine in senso lato, col significato di "sovversivi" o, ancor meglio, "facitori di caos") non bivaccano più sulle rive della Neretva, ma su quelle del Potomac. Purtroppo pare che, mutata la stella rossa con quella bianca, la situazione sia però molto simile: morte, guerra, lutti e distruzione sono i loro compagni di viaggio; e chi oggi è anti-americanista (non anti-americano, che è cosa ben diversa, e molto più stupida) si trova in situazione non troppo diversa da chi negli anni '70 fosse stato anti-comunista, controllando la parte avversa - oggi come allora - giornali, televisioni e parlamenti.

Con questo, non essendo un virtualista non ho per altro alcun problema a riconoscere che il recente voto ha spazzato via qualsiasi possibilità , per quanto remotissima, che l'Italia possa tornare ad essere Italia. Il 95% degli elettori ha votato per schieramenti talmente filo-statunitensi (e filo-israeliani) che perfino formulare idee alternative è oggettivamente un atto di insania mentale (del 5% che ritiene ancora in piedi il Muro di Berlino non dico per compassione).
Scelta democratica (che non significa libera) e chiarissima, per cui almeno si evitino gentilmente ora pagliacciate stradaiole contro qualche caserma o contro la guerra prossima futura. Quando si eleggono Veltroni e Frattini ci si deve assumere anche piena responsabilità  di tale atto. E anche Cavalli ha ragione da vendere: non è che le cose cambino molto se in Iraq o in Afghanistan ci siamo "su licenza"...

Io, se permettete, preferisco restare fra i boschi del Kyffhà¤user nell'attesa che fra il volteggiare dei corvi appaia finalmente l'aquila...
Mandi.
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Re: Riflessioni: USA e Italia

[quote="cupro"]Peccato aquila. Nel tuo ultimo hai sciorinato una sperticata lode nei confronti dei pregi che caratterizzano il "popolo italiano" salvo poi concludere con una frase che contraddice appieno il tutto. Dici di non essere razzista ma quella frase di certo lo è.
[quote]
Credo di essere stato frainteso. Nella mia ultima frase condensavo il mio pensiero, ambiguo, ed infatti è stato mal interprestato.
Una della qualità  del nostro popolo è appunto quella di essere diversi, il che ci permette ancora di essere elastici ed adattarci a molte situazioni, di vedere la "verità  effettuale e svolgere l'opra guardando li tempi". E' forse una medaglia a più facce ma credo sia magggiormente un pregio che un difetto. Non dobbiamo rendere l'Italia omogenea ma unita, ed è un discorso assai diverso.
L' America non è per nulla unita, lo sa dare a vedere, censura le rivolte dei ghetti neri e ispanici, i problemi catastrofici delle china-town, gli episodi stagionali di razzismo e violenza.
Certmante durante la guerra fredda gli usa ci hanno salvato da un'invasione sovietica, hanno impedito l'esansione del comunismo ma credo che siano stati ben ripagati. Nesuno ricorda Mattei? La nostra mancata autonomia economica è stata una manna per le compagnie petrolifere americane.L'America ci ha consentito di essere liberi in una prigione, ha lasciato solo la porta della cella aperta.
Riguardoalle missioni di pace condivido che in ognuna di esse ci sia un'aliquota di obbiettivi atti a difendere gli interessi usa, vero è anche che loro prendono parte con grandi contingenti per lasciare agli altri le rogne, vero è che la missione in iraq è stata una specie di ritorno in etiopia, il fatto proccupante è che nessuno ci dica perchè non siamo in darfur
ciao :D
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