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Federico
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Re: Riflessioni: USA e Italia

Ma non confandiamo il concetto di unità  con quello di popolo.

Io rimango della mia idea: in Italia vive una massa d'individui. In altri paesi vivono dei popoli.

La massa d'individui che popola lo stivale è anche unita, a volte: per esempio (caso eclatante) quando vince la nazionale di calcio (e solo quella. Perchè se vince quella di tennis - per dire - la coppa davis, si fa fatica a trovare la notizia sui giornali). Se la nazionale perde, si torna tutti allegramente ad essere massa d'individui e buonanotte. Ancora, e qui secondo me con una dose di pusillanimità  sconfinata, per non parlare di schizofrenia, la massa è unita, un solo petto fronte al nemico!, quando si tratta di denigrare e stigmatizzare gli evasori fiscali (salvo poi accordare al dentista di farci pagare meno ma senza fattura: tutti uniti anche li).

Negli altri Paesi esiste il concetto romanissimo di res publica (= la cosa pubblica). Che si traduce nel rispetto di regole comuni (che a scuola chiamavano educazione civica) prima ancora della fisicità  delle cose pubbliche (dalla panchina da non divellere ai giardinetti, alla non scrittura sui muri, pubblici o privati che siano) Da noi no: il rispetto della buona creanza è considerata etichetta d'idiozia. Noi abbiamo il culto dell'individuo. Non in senso generale, di idea astratta di individuo. Nossignore: intendo dire l'io-individuo. Ognuno di noi (e qui sopra molto ma molto meno che altrove) si "deifica" un pochino, ponendosi al di sopra degli altri. Quando 60 milioni di persone (ma la metà  che fa così basta e avanza), ragionano così, pure l'unità  diventa un problema.

Coda al catasto? Falla tu, io c'ho un'amico che...

Coda al bar? Io mi metto qui di fianco a te, che sei arrivato prima, e provo a vedere se magari la barista mi serve prima. Vorrai mica pensare di essere più importante di me e di essere servito prima di me solo perchè sei qui da prima, no?

Il semaforo ha due corsie, un, senza coda, per girare a sinistra. Una, con la coda, per andare dritto. Siccome il mio tempo è MOLTO più prezioso di quello dellamassa di pirla che sta in coda, io mi metto a sinistra anche se devo andare dritto. Gli altri, si fottano pure.

Con ragionamenti di questo tipo, come potete parlare di popolo? Quando l'idea stessa di popolo presuppone il sacrificio di individualità  personale a beneficio di un comune benessere? Qui da noi chi sacrifica più niente del suo io-individuo? Nessuno (tranne i pochi disadattati che bazzicano questo sito).

Poi si dovrebbe parlare dell'ignoranza abissale che ci contraddistingue. Inculcata da scuole indegne, anche le università  - preda di baroni inccompetenti - è diventata un valore. Nemmeno più la competenza, intesa come expertise in una deterinata materia (cioè la conoscenza delmestiere) è considerata un valore.

Uniti siamo, certo: ma in che cosa? Nell'essere individui, ognuno per sé (e Dio per tutti invece no, che viene immediatamente preso come l'ennesimo attacco clericale all'autonomia dell'individuo (ancora!)).

Ciao
Art. Federico
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Aquila
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Re: Riflessioni: USA e Italia

Federico ha scritto:Ma non confandiamo il concetto di unità  con quello di popolo.

Ciao
siamo un popolo di "IDIOTES" (ovvero che pensano solo a se stessi in greco) ma non voglio fare lo spocchioso.
Purtroppo ce lo insegnano, esiste solo una medicina per questo, la miseria.
"Chi si trova assieme in condizioni disagiate lega" questa è l'immortale e efficientissima teoria dell'addestramento base delle forze speciali, ma anche di molti corpi d'elitè.
Sicuramente in questo senso, viste le ultime notizie sui nostri conti, i nostri politici stanno facendo un buon lavoro!!! :D :D :D :D

"dovete sentire sempre un po'di puzza di merda per ricordarvi di tirare fuori il vostro compagno dal suddetto liquame"
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Federico
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Re: Riflessioni: USA e Italia

Aquila ha scritto:
Federico ha scritto:Ma non confandiamo il concetto di unità  con quello di popolo.

Ciao
siamo un popolo di "IDIOTES" (ovvero che pensano solo a se stessi in greco) ma non voglio fare lo spocchioso.
Purtroppo ce lo insegnano, esiste solo una medicina per questo, la miseria.
"Chi si trova assieme in condizioni disagiate lega" questa è l'immortale e efficientissima teoria dell'addestramento base delle forze speciali, ma anche di molti corpi d'elitè.
Sicuramente in questo senso, viste le ultime notizie sui nostri conti, i nostri politici stanno facendo un buon lavoro!!! :D :D :D :D

"dovete sentire sempre un po'di puzza di merda per ricordarvi di tirare fuori il vostro compagno dal suddetto liquame"
Tenente (ex professore di lettere) A.M. addestramento alle operazioni anfibie
Nessuna spocchia secondo me: è esattamente ciò che intendevo io. Con l'aggiunta che gli idiotes non possono essere considerati un popolo dato che la divisione (effetto del pensare a sé medesimi) non può essere un collante. Secondo me, ovviamente :D

Ottime le due massime che citi, bravo.

Ciao
Art. Federico
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Re: Riflessioni: USA e Italia

Apprezzo molto questa discussione.
Ho provato più volte a dare una spiegazione alla nostra natura così strana, quasi autolesionista...
In nessuna civiltà  l'egoismo del popolo ha portato a qualcosa di buono...ma fino all'altro ieri eravamo una cozzaglia di popoli...di campanilismi e ostilità  di quartiere...forse, in fondo, non ci è stato dato il tempo di imparare ad essere un popolo vero, unito.

(:-x) basta...
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Luigi
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Re: Riflessioni: USA e Italia

Federico ha scritto:Ma non confandiamo il concetto di unità  con quello di popolo.

Io rimango della mia idea: in Italia vive una massa d'individui. In altri paesi vivono dei popoli.
[...]
E come potrebbe essere diversamente, se l'unità  nazionale della penisola è stata conseguita in spregio all'unico elemento che accomunava la quasi totalità  degli italiani?
Questo in Francia, in Spagna o in Germania non è avvenuto. Ecco perchè lì vi sono dei popoli; ed ecco perchè anche nel caso tedesco, nonostante la "tempistica" sia stata pure peggiore della nostra, si danno altri comportamenti.
Aggiungiamo il fatto che nei centocinquant'anni che vanno dal 1796 al 1945 gli italiani hanno dovuto sostenere il peso di cinque guerre civili, e si arriva alla conclusione che ci sarebbe da stupirsi del fatto che fossimo un popolo, non della circostanza che non lo siamo.
L'odio verso Roma che brucia da venticinque secoli ha poi fatto il resto.

Il problema è che non ci si rende conto veramente - nemmeno noi, qui - di quale sia la situazione.
Poniamo ad esempio attenzione a questo piccolo documento, ovvero la programmazione di oggi 11 giugno 2008 - una giornata qualsiasi in una qualsiasi colonia - di una delle reti televisive precipuamente destinate alla (de)formazione della nostra gioventù:

06.15 STUDIO APERTO - LA GIORNATA
06.25 OTTO SOTTO UN TETTO -- WALDO NEI GUAI
06.50 3 MINUTI CON MEDIASHOPPING
06.55 LE NUOVE AVVENTURE DI FLIPPER -- IL DIAVOLO VERDE
07.50 IL MONDO DI BENJAMIN BEAR -- LA FARFALLA ALLA MANGIAPELUCHE
08.05 DORAEMON -- LA MACCHIA
08.20 ANNA DAI CAPELLI ROSSI -- MATTHEW LASCIA PER SEMPRE LA SUA CASA
08.45 BELLE E SEBASTIEN -- CRUDELE MENZOGNA
09.15 MUCHA LUCHA -- SPIA CHE VENNE DAL TRAFFICO
09.35 NEW DR. SLUMP E ARALE -- VIAGGIO NEL TEMPO
09.55 SABRINA, VITA DA STREGA -- LA FORMULA
10.25 BUFFY -- STREGHE
11.15 3 MINUTI CON MEDIASHOPPING
11.20 SMALLVILLE - GLI INIZI -- UN SALVATAGGIO SCOTTANTE
12.15 SECONDO VOI
12.25 STUDIO APERTO
12.59 METEO
13.00 STUDIO SPORT
13.35 3 MINUTI CON MEDIASHOPPING
13.40 WHAT'S MY DESTINY DRAGON BALL -- L'ESPLOSIONE
14.05 NARUTO -- KURENAI LASCIA LA SQUADRA
14.30 I SIMPSON -- PRURITINO E GRATTINO: IL FILM
15.00 FALCON BEACH -- NON MOLLARE
15.55 H2O -- LEZIONI DI EQUITAZIONE
16.25 ZOEY 101 -- IL PREZZO DEL SUCCESSO
16.50 LIZZIE MC GUIRE -- PER QUALCHE CENTIMETRO IN PIU'
17.15 MERMAID MELODY PRINCIPESSE SIRENE -- AFFARI DI CUORE
17.30 SUGAR SUGAR -- L'INGANNO DI PIERRE
17.45 SPONGEBOB -- CUCINA FRANCESE
18.00 LA SQUADRA DEL CUORE -- IL CALCIO VUOLE TUTTO
18.30 STUDIO APERTO
18.58 METEO
19.00 3 MINUTI CON MEDIASHOPPING
19.05 FRIENDS -- IL SEDERE DI... AL PACINO
19.35 BELLI DENTRO -- LA PIOGGIA
20.05 LOVE BUGS LOADING
20.10 LOVE BUGS
20.30 RTV - LA TV DELLA REALTA'
21.10 VANISHED -- SPARITA NEL NULLA/ IL TUNNEL
23.05 THE CLOSER -- LA VIA DEGLI AMANTI
00.00 SAVING GRACE -- STRANE RAPINE
01.00 STUDIO SPORT
01.25 3 MINUTI CON MEDIASHOPPING
01.30 STUDIO APERTO - LA GIORNATA
01.45 TALENT 1 - PLAYER
02.10 SHOPPING BY NIGHT
02.25 SQUADRA EMERGENZA -- IL PIRATA
03.20 SQUADRA EMERGENZA -- FURTO SACRILEGO
04.00 SHOPPING BY NIGHT
04.15 TRUFFA FINALE - 1 TEMPO
05.15 TGCOM
05.20 METEO
05.22 TRUFFA FINALE - 2 TEMPO
05.50 STUDIO SPORT


È terribile, almeno per me, realizzare che laddove non si tratti di produzioni anglosassoni ci si trova comunque di fronte a loro scimmiottamenti, le une e gli altri veicoli di stili, comportamenti, idee, valori, culture che non dovrebbero essere i nostri, e che come nostri sono però pienamente accettati.
In molti casi neppure si prende la briga di tradurre i titoli in quella che fu la lingua di Dante, ma si lasciano intatti i barbarismi che fanno così tanto "tendenza" fra noi tutti.

Direi che è del tutto inutile, sic stantibus rebus, discettare sulla "Del Molin" o sul grande popolo che siamo.
Che almeno l'ultimo spenga la luce.
Mandi.
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Aquila
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Re: Riflessioni: USA e Italia

Poco fa ho discusso con un ragazzo e ,anche se la conversazione è partita da una situazione inusuale, ho potuto arricchire il mio pensiero con quello di altri.
Il ragazzo non era uno sprovveduto ,benchè male indottrinato, e si è visto subito dall'innumerevole dose di acute osservazioni che ha saputo sfoderare per valutazioni diverse anche dall'argomento che trattiamo.
Aveva commesso qualcosa che si chiama "vilipendio alla bandiera" (purtroppo la sua intelligenza èstata mal indirizzata) lo giustificava con il fatto che oramai le nazioni sono solo un impedimento, una strettoia all'opera irreversibile della globalizzazzione, affermava che fosse inutile insegnare ancora l'italiano perchè era ormai una lingua morta. Oltre questa spruzzatina di scempiaggini suscitata forse dalla compagnia di deplorevoli amici è riuscito a provare la veridicità  di alcune sue affermazioni. "Fortunatamente abbiamo internet ma è un mezzo di comunicazione che necessita di una lingua comune, adottata e insegnata, l'inglese, le nazioni imbrigliano solo i popoli che invece debbono restare uniti nei loro confini territoriali, l'importante non è restare bloccati ai vecchi pilastri ma mantenere una cultura "nativa" di base e ammagamarla con il resto. "
è rimasto in silenzio quando però gli ho fatto notare che "car" deriva da "carrus".
Credo che per il dal molin si voglia ingiustamente far valere il principio "do ut das" ma credo che abbiamo già  dato a sufficienza, perchè a ogni mano tesa è seguita sempre una catena, speriamo di non rimanere legati per sempre.
specifico che non sono d'accordo con qaunto ha detto il ragazzo che però mi ha fatto riflettere sull'effettivo impatto della globalizzazzione a livello mondiale, anche se non lo credo efficace, pare che l'appiatimento culturale venga usato per placare gli spiriti nazionalisti più scomodi e pericolosi.
noi stiamo subendo una deplorevole opera di demolizione della nostra cultura fondante, dove troveremmo senz'altro le nostre radici, molteplici ma che portano a un'unica pianta.
ciao :D
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Re: Riflessioni: USA e Italia

Curiosità : questo ragazzo era per caso un no-gobal?
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Re: Riflessioni: USA e Italia

Federico ha scritto:Curiosità : questo ragazzo era per caso un no-gobal?
nono. uno studente, era un gruppo semi-anarchico.Adesso ex studente ex anarchico.
però mi ha fatto riflettere anche sullo spreco di cervelli. :( :( :( :(
se il destino è contro di noi... peggio per lui!!!
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Re: Riflessioni: USA e Italia

Aquila ha scritto:
Federico ha scritto:Curiosità : questo ragazzo era per caso un no-gobal?
nono. uno studente, era un gruppo semi-anarchico.Adesso ex studente ex anarchico.
però mi ha fatto riflettere anche sullo spreco di cervelli. :( :( :( :(
Grazie.

Strano. Lo dico perchè alcuni dei ragionamenti di questo ragazzo ricalcano quelli dei no-global. Che, quindi, risultano essere no-global solo di nome. Di fatto, invece, sono l'alleato più potente dei globalizzatori.
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Re: Riflessioni: USA e Italia

Luigi ha scritto:
Federico ha scritto:Ma non confandiamo il concetto di unità  con quello di popolo.

Io rimango della mia idea: in Italia vive una massa d'individui. In altri paesi vivono dei popoli.
[...]
E come potrebbe essere diversamente, se l'unità  nazionale della penisola è stata conseguita in spregio all'unico elemento che accomunava la quasi totalità  degli italiani?
Questo in Francia, in Spagna o in Germania non è avvenuto. Ecco perchè lì vi sono dei popoli; ed ecco perchè anche nel caso tedesco, nonostante la "tempistica" sia stata pure peggiore della nostra, si danno altri comportamenti.
Aggiungiamo il fatto che nei centocinquant'anni che vanno dal 1796 al 1945 gli italiani hanno dovuto sostenere il peso di cinque guerre civili, e si arriva alla conclusione che ci sarebbe da stupirsi del fatto che fossimo un popolo, non della circostanza che non lo siamo.
L'odio verso Roma che brucia da venticinque secoli ha poi fatto il resto.

Il problema è che non ci si rende conto veramente - nemmeno noi, qui - di quale sia la situazione.
Poniamo ad esempio attenzione a questo piccolo documento, ovvero la programmazione di oggi 11 giugno 2008 - una giornata qualsiasi in una qualsiasi colonia - di una delle reti televisive precipuamente destinate alla (de)formazione della nostra gioventù:

06.15 STUDIO APERTO - LA GIORNATA
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09.55 SABRINA, VITA DA STREGA -- LA FORMULA
10.25 BUFFY -- STREGHE
11.15 3 MINUTI CON MEDIASHOPPING
11.20 SMALLVILLE - GLI INIZI -- UN SALVATAGGIO SCOTTANTE
12.15 SECONDO VOI
12.25 STUDIO APERTO
12.59 METEO
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È terribile, almeno per me, realizzare che laddove non si tratti di produzioni anglosassoni ci si trova comunque di fronte a loro scimmiottamenti, le une e gli altri veicoli di stili, comportamenti, idee, valori, culture che non dovrebbero essere i nostri, e che come nostri sono però pienamente accettati.
In molti casi neppure si prende la briga di tradurre i titoli in quella che fu la lingua di Dante, ma si lasciano intatti i barbarismi che fanno così tanto "tendenza" fra noi tutti.

Direi che è del tutto inutile, sic stantibus rebus, discettare sulla "Del Molin" o sul grande popolo che siamo.
Che almeno l'ultimo spenga la luce.
Mandi.
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Concordo. Bravo!

Ciao
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Re: Riflessioni: USA e Italia

"Fortunatamente abbiamo internet ma è un mezzo di comunicazione che necessita di una lingua comune, adottata e insegnata, l'inglese, le nazioni imbrigliano solo i popoli che invece debbono restare uniti nei loro confini territoriali, l'importante non è restare bloccati ai vecchi pilastri ma mantenere una cultura "nativa" di base e ammagamarla con il resto."
Dal che si capisce ottimamente come crimine sommo del '68 sia stato l'assassinio del Principio di non contraddizione.
Come si fa a salvaguardare una realtà  amalgamandola con qualcosa d'altro, magari diametralmente opposto?
Per sostenere la fattibilità  del conciliare, solo come esempio, la cultura nativa :--"" del portare le armi per la propria terra con l'obiezione di coscienza bisogna essere o schizofrenici, o adeguatamente retribuiti.

Caro Federico, ormai non rimane in effetti che la mesta considerazione di come avesse pienamente ragione l'unico pensiero "underground" rimasto (e il rimpianto, almeno per me, di non averlo abbracciato prima).
Quando perfino su "Il Giornale" appaiono articoli di questo tenore (seppur presentati come "opinioni")
http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=267148
significa che non c'è più nulla da fare.
Apparentemente :wink:

Mandi.
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Re: Riflessioni: USA e Italia

A essere sincero, caro Luigi, rispondendo ora a quello che avevi scritto qualche tempo fa sul tema, io credo tu stia esagerando.
Mi spiego. Tu (e non solo tu, anche Federico) hai scritto una serie di riflessioni che si possono condividere oppure no, ma il punto è che nessuno o quasi di coloro che protestano, sono arrivati a fare queste riflessioni. Se le persone facessero queste riflessioni che, ripeto, uno è libero o no di condividere, argomentare, sviluppare, nessuno protesterebbe per l'ampliamento della base.
Invece qui è la solita storia, trita e ritrita. Se si parla di grigioverde o di americans, la risposta è sempre quella da una certa corrente politica, che organizza manifestazioni raccogliendo chi, evidentemente, si ferma solo all'antica logica dei cari argomenti politici della sinistra. La sinistra vive ancora delle stesse ideologie. Uno dice Berlusconi, loro capisco Fascismo, uno dice militari, loro capiscono sacchetti di sabbia e guerra, uno dice industriali, loro capiscono lotta di classe. E non perchè queste cose siano giuste o sbagliate, ma perchè i rappresentanti di queste fazioni politiche, insistono ad attaccarsi a certi temi da cui sembrano, non essere capaci di uscirne. La vicenda Dal Molin appartiene alla tipologia "militari=sacchetti di sabbia e guerra". Vedrai che poi quando gli americans, stanchi di questa presa per il culo in cui prima autorizziamo una cosa e poi no, poi si, poi si vedrà , poi forse, poi la consultazione popolare, chiuderanno baracca e burattini e costruiranno in Croazia, in Romania o in Turchia, qualcuno dira "Ci hanno sfruttato per 50 anni, adesso chiudono. 3000 posti di lavoro persi. Colpa della politica poco orientata al cittadino/lavoratore".
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Re: Riflessioni: USA e Italia

Ma a Vicenza la sinistra non esiste, Ax.
Chi protesta per la Dal Molin... molti di quelli che protestanto.... hanno degli interessi molto meno 'sociali' e molto più 'concreti'. Vedi No Tav.
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Re: Riflessioni: USA e Italia

Ma a Vicenza la sinistra non esiste, Ax.
Credo che di vicentini che manifestano ce ne siano non proprio tantissimi, per lo meno non sono la maggior parte. Poi dipendi che intendi per sinistra...
Chi protesta per la Dal Molin... molti di quelli che protestanto.... hanno degli interessi molto meno 'sociali' e molto più 'concreti'. Vedi No Tav.
Credo sia qualcosa che non mi è sovvenuto o che mi è sfuggito. Qualche dettaglio in piu'?
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Re: Riflessioni: USA e Italia

Semplice. Nelle zone della Tav, della protesta feroce contro la Tav, è stato votato in massa il PdL.
Figurati se sarà  il PdL a fermarsi o a trattare davanti alle proteste dei NoTav.

Quindi, la cosa può essere letta in tre modi.
A) i NoTav non avevano nulla a che fare con le popolazioni locali, ed erano li solo per fare 'casino' ed essere comunque 'contro'
B) i NoTav erano locali che protestavano solo per ottenere qualcosa in più a livello di espropri etc etc
C) la protesta NoTav era la somma delle due cose (soluzione per cui personalmente propendo).

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