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CavaliereNero
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Maaaa, Voi col Nonnismo...

... che cosa avete imparato nelle rispettive caserme e scaglioni, che cosa si faceva e cosa non più!

E le canzoni da naja, stile Cara Burbetta, Alle porte del distretto, Guarda in cielo, ecc...

chi se le ricorda? E chi si sente di raccontare gli atti di nonnismo, sia di truppa che di "ufficiale" che ha visto durante la propria naja?
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Luigi
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Riepilogo veloce, poi magari allargo il discorso.

Il nonnismo propriamente detto è un comportamento criminale, e francamente non ne vidi.

La stecca, o le flessioni, o il fatto che in sala obici entrassero solo i serventi, queste sono tradizioni. Piccole ed umili, magari, ma tradizioni.

Poi ci sono una serie di comportamenti laterali, fondamentalmente inutili, che si possono classificare come "gogliardici". Questi abbondavano laddove era tempo da impiegare in modo diverso dall'addestramento, dal riposo o dall'alimentazione.

I media, gli intellettuali, i politici, gli odc, i cialtroni in una parola, marciarono e marcirono abbontantemente su questo argomento per i loro scopi. Purtroppo in tanti prestarono fede a queste menzogne.
Mandi.
Luigi
"Gli Alpini arrivano a piedi là dove giunge soltanto la fede alata"
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CavaliereNero
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io sono interessato a questi comportamenti "Goliardici" e non!

da me si fece il termometro, si facevano fare le "pinciate" al passaggio della stecca del capo stecca, con la gravatta inzuppata nella latrina fino a che non si inzuppava tutta, posizione dell'Alpino Stanco, il cerchio, il cù-cù, gli sbrandamenti, il fare la branda al nonno, il battesimo della grappa, il giro dell'Alpino ecc...

Vorrei sapere se ce ne sono stati altri e come se possibile sapere come si facevano e così sapere delle canzoni di naja, alcune le sconosco, altre le conosco solo in parte o per sentito dire!

Del resto anche la goliardia come il nonnismo hanno fatto parte della mia naja e della vita militare di molti, io sinceramente grazie a questa goliardia e al nonnismo, son maturato, ho imparato l'autocontrollo, ho affinato i riflessi, ho scoperto nuovi miei limiti fisici e psicologici.

Stop! Nient'altro!

Salvatore
ilpasko
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la posizione dell'alpino stanco penso sia quella che noi chiamavamo la posizione del guerriero... il cerchio? il giro dell'alpino?
come scordare le pioppate sui fianchi e i full ahia!!!
i bloc e sbloc, presepe, la seggiola, l'alza bandiera...
quando mi verranno in mente altri li metterò
riguardo le canzoni mi ricordo l'allarmi, e altre che non so i titoli tipo ho visto il sesto scaglione uscire dal grande portone... oppure bombe a mano e carezze col pugnal...poi c'era la "filastrocca" del toc toc sono il ragnetto......... che chiede il permesso di entrare e all'occorrenza di pompare
poi mi ricordo che quando cadeva qualcosa al nonno bisognava scendere e pompare e quando cadeva il cappello erano guai... e fra l'altro ricordo le bastardissime domande mentre pompavi...stanco? SI l'alpino non è mai stanco... stanco? NO bravo è così che fa un alpino continua!
fermo in posizione per pompare con una bella candela accesa sotto la pancia... una favola....
devo dire che comunque eravamo abbastanza leggeri, cioè quando ci si rendeva conto che si calcava troppo ci fermavamo nel rispetto della persona (salvo qualche eccezione)
con tecnica e tenacia ovunque
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Plotone Difesa Vicina 269
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Caro Topino, dimmelo tu,
cosa facevi sei mesi fa?
Andavi a spasso con la morosa
e non pensavi a fare il soldà .

Fare il soldà  al "Val Tagliamento"
oh che tormento
male si sta.
Male si sta per tanti motivi
topi cattivi
da governar

Topi cattivi, zaini pesanti
sempre più avanti
bisogna andar
sempre più avanti sempre in colonna
Santa Madonna
la finirà .

La finirà 
'sta naja schifosa
dalla morosa
voglio tornar
dalla morosa o dall'amante
sotto le piante
a fare l'amor.

Sotto le piante
sopra il trifoglio
bene ti voglio
che nessuno sa
nessuno sa
nessuno può dire
meglio morire che restar qua.

Alla "Fantina" ci sta 'na mula
che porta il nome "La Libertà "
non porta ne basto ne briglia ne sella
ma una cappella
da imbastinar.

Da imbastinar per giorni e per mesi
siamo borghesi
a casa si va
e non si torna più
e mi sc...po la ragazza
che hai lasciato tu".

Naturalmente vado a memoria, giacché non la motteggio da almeno 23 anni!!!
C.M. Marcello GRECO
11° Rgpt
Btg. Alp. d'Arresto "Val Tagliamento"
269^ Cp. "LUPI"
Plotone Difesa Vicina
Leonardo
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A Cima Grappa la stecca era abbastanza anomala in quanto eravamo sei soldati di sei scaglioni diversi! Il clima era familiare ma l'inizio era più duro per il nuovo arrivato, che dopo il battesimo (alcolico) della prima sera si faceva tutti i servizi e appena si addormentava veniva svegliato dal grido "il sonno non si recupera" e alla domanda "gheto imparà  la Montanara?" doveva intonare il canto. Questo per il primo mese poi le cose si allentavano.
Per il resto venivano seguite più o meno le stesse consuetudini della Caserma Piave di Padova dove eravamo amministrati: quindi il block, la fratellanza/amicizia, pompare, scaglionare ecc ecc.
I gradi della stecca erano topo (a Padova invece rospo), viceborga (penultimo mese), borga (ultimo mese) e borga imperiale (riga); i gradi intermedi da topo a viceborga non si usavano.
La parola proibita era "generale", solo la borga poteva pronunciarla ed in tal caso tutti si bloccavano (block presepe). Se alla borga cadevano le chiavi, tutti pompavano.
C'erano poi dei precisi segni esteriori che facevano capire l'anzianità :
- dopo 1 mese un ponte agli anfibi
- dopo 5 mesi baffo alla norvegese, penna inclinata di 45°, girare la pallina
- dopo 6 mesi tutti i ponti agli anfibi
- dopo 7 mesi pizzetto
- ultimo mese penna stanca
e molti altri che non mi vengono in mente
I giorni della stecca erano segnati ogni sera su apposito foglio "302 all'alba", inoltre ogni 50 gg si toglieva la vernice a un occhiello della norvegese.
Gli ultimi 10 gg si era fantasma e non si poteva lavorare ma neanche far valere la stecca, le coperte venivano capovolte e non si portava il nome sulla scbt.
A Cima Grappa la stecca materialmente era un bastone tricolore che in prossimità  del congedo veniva passato durante la "messa conge".
Le canzoni in uso erano "Cara burbetta" e "All'armi siam borghesi"
Da qualche parte conservo una fotocopia di naja con i "dieci comandamenti", la "messa conge" e altre cose da najoni... appena ho tempo vedo di postare il testo.

Quanto sopra accadeva a Cima Grappa nel 2004!
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JOLLY ROGER
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leonardo cosa intendi con dopo 1 mese un ponte agli anfibi cosa e' il ponte agli anfibi. Da noi cominciavi a contare qualcosa dopo 100 gg caserma si poteva cambiare l'allaciatura agli anfibi e far saltare i piu' giovani.
la Scala gerarchica parallela al 24° dolomiti incominciava
da pustin appena arrivato in compagnia perche eri quello che portava il congedo all' anziano. Poi eri razzo fino circa il 5 mese poi diventavi capo tubo o entrante poi invecchiando si diventava Vecchia di compaghia poi Vice MAX di reggimento poi MAX d'ialia e 10 gg prima del congedo FASMA all' ammaina bandiera dell' giorno prima del congedo si ritornava Borghesi e li si subiva la vendetta dei giovani.se si allungava la naja per vari motivi si diventava Turbo Max se il periodo in piu' era corto se era lungo si diveniva Turbo Max Diable.
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Federico
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Da noi, Batteria pluriscaglione (nel senso che c'era almeno un rappresentante di ogni scaglione arruolato), tutto girava in funzione dei mesi. La frase "si va per mesi" serviva a far capire l'ordine di in cui bisognava disporsi, in senso fisico oppure figurato, per qualsiasi cosa. Naturalmente l'ordine poteva essere crescente o decrescente, a seconda della cosa da fare. Se c'era da coprire servizi, allora i Rospi erano i primi. Se c'era da andare in mensa, i Rospi erano gli ultimi.

Io, che ho avuto l'invidiabile privilegio di rivestire l'ambitissimo ruolo di Figlio Batteria (e cioè il più rospo dei rospi, l'ultimo degli ultimi, perchè del mio scaglione, gli unici due allora in forza in Batteria erano uno in Fureria (e ne aveva già  abbastanza a coprirsi da solo tutti i servizi di Fureria) e l'altro a Susa per il corso Conduttori, e, per di più, erano già  arrivati da BEN tre settimane almeno) ho potuto godere di questa situazione appieno. In una situazione non drammatica (per me) come avrebbe potuto essere una esercitazione all'estero (dove, per altro, ben difficilmente sarei stato solo, dato che in quelle occasioni la Batteria era ai massimi organici). Ma tutti i campi estivi, la decina di giorni che li precedettero, la polveriera appena successiva (rientrati Sabato mattina in caserma, Lunedi mattina ero in polveriera), e diciamo fino alla fine di agosto/inizio settembre, il rospaccio fui sempre e solo io. Ricordo la prima settimana, quando arrivai. La Batteria era tutta in licenza, o quasi. Era da non molto ritornata dalla Germania, e le licenze premio, per almeno una parte del personale, erano state posticipate grazie ai famosi missili di Lampedusa, che avevano messo in allarme rosso la Batteria e - ovviamente - segato tutte le licenze. In pratica, vista anche la scarsità  di personale, io montai ininterrottamente per 7/8 giorni (con una mezza giornata, una Domenica, di libera uscita, e solo perchè i miei vennero a trovarmi) di piantone diurno e notturno (naturalmente il turno centrale. Un paio di volte l'ultimo. Mai il primo) :lol:

Nulla di mortale, dico ora. Ma vi assicuro che allora non fu per nulla facile. Tanti i momenti di scoramento, e di arrabbiatura. Unita al trattamento non certo protettivo e comprensivo del Capo e del mio Sten.

Fin qui, però, si è trattato in fin della fiera di servizio. E, come ebbi modo di apprezzare più avanti, e di considerare a freddo negli anni seguenti, la cosa mi ha insegnato che ciò che la mi veniva detto i continuazione e cioè: "sei figlio e ti fotti" è la pura e semòlice verità . Funziona così dappertutto e indipendentemente dalla "cattiveria" dei non-figli dell'organizzazione in cui ci si trova.

Nonnismo? Zero assoluto. Ma non perchè i miei vejass fossero un branco di verginelle pure e caste. Semplicemente un pao di mesi prima che arrivassi io, successe che un allora rospo (sospettato fu sempre il 1°/86 se non erro), allucinato dai trattamenti, appena riuscì ad andare in libera uscita, andò da a dire tutto da conoscenze che aveva in ambiente Magistratura. Immaginatevi solo la quantità  di M.... che si riversò sulla Batteria. Per cui, tutto finito. Mi raccontarono un po' di cose. Ma non avendole viste di persona - e pur non avendo assolutamente motivi per dubitare dei racconti fattimi - non ritengo opportuno raccontare.

Rimaneva - capii qualche mese dopo, e mi scusai col Vejass che, in qualità  di Sergente di Giornata, mi accolse in Batteria e si beccò dei miei per lui incredibili rifiuti, solo la goliardia e la tradizione. La principale? La pincia, naturalmente. Direi sacra. Ogni volta che si faceva qualche cosa per la prima volta, si andava giù. Diciamo che si passava un bel po' di tempo a pompare :lol:

Ciao
Art. Federico
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Federico
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Diemticavo: la gerarchia dei mesi. Ovviamente molto minuziosa, data la situazione di pluriscaglione.

Dicimo subito che l'appartenenza alla categria dei figli era di durata molto lunga. Per spiegare devo fare un esempio pratico che forse mi aiuterà  ad essere più chiaro.

Prendiamo il mio caso (senza considerare la paricolarità  di figlio batteria): 3°/86 (nell'85 e nell'86 si fecero 9 scaglioni. O almeno noi ne vedemmo tanti). I miei Figli sarebbero stati quelli del 6°/86, quando fossero arrivati in Batteria (e la mia condizione di "anziano" sarebbe dipesa in modo sostanziale dal loro numero: più fossero stati, più gente da far montare di servizio). Miei fratelli il 1° e 2° '86, anche se sottolineo, ciò non implicava affatto uona mia parità  con loro: erano più anziani di me (e con un campo estero sulle spalle, per di più). Agli occhi dei più anziani, infatti, sempre figli eravamo (e agli occhi di questi fratelli, ero sempre più rospo di loro). Fratellini il 4° e il 5° '86. 7° e 8° 86, sempre figli (più del 6°, naturalmente). 9°/86: evviva! Arrivano i Nipoti. Grande pacchia: la gente più giovane di te è oramai molto numerosa.

Si capisce che i miei Padri erano quelli del 9°/85, che fu una delle scaglie più potenti - con l'8°/85 - della Batteria.

Quando si congedò il 9°/85 significò che io mi ero "sfigliato", nel senso che tecnicamente non ero più figlio di nessuno, essendosi congedati i miei padri (e qui si toccava con mano uon dei significati della canzone di Batteria: Figli di Nessuno. Da quel moemnto assumeva un "sapore" diverso :D ). La cerimonia di sfigliamento coincideva con la cerimonia di addio alla batteria dello scaglone congedante. Al Silenzio fuori ordinanza che suonava, tutti fuori nel cortiletto interno della Batteria. Lo scaglione conge si allineava sull'attenti. Di fronte a loro lo scaglione loro figlio (quindi in questo caso 9°/85 e 3°/86). Se non erro, su ordine del "capo" dello scaglione Conge entrante (in questo caso 1°/86), si andava tutti giù, per un'ultima sfida all'ultima pincia. E, vi assicuro, si pompava furiosamente, mentre la tromba suonava quel pezzo così commovente. Vinse la sfida un ragazzo del 9°, Servente (un pezzo di ragazzo di Genova - Sampierdarena) che si fece - non scherzo - quasi un centinaio di pince su un braccio solo (!!). Io mi fermai ad una quarantina (numero canonico. Su un braccio solo. Allora ero allenato :lol: ) Ma noi del 3° non avevamo alcun Servente tra le nostre fila, mentre il 9° ne contava numerosi. La battaglia era persa in partenza :lol: .

Se non erro la gerarchia finale (gli ultimi tre saglioni più anziani) prevedeva dei nomi. Ricordo Vice (il penultimo) e Conge (l'ultimo). Il più giovane dei vecchi invece mi sfugge e mi si confonde con Trice, che era l'equivalente dell'Edolo (li la triade era: Trice, Vice, Max).

Gli ultimi 15 giorni uno era fantasma. Invisibile perciò. Ma attenzione: i figli avvertivano MOLTO bene la loro presenza :lol:

Ciao
Art. Federico
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Hellis
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...un certo Fra....i di Milano, 5°/90 (io ero del 9°/90) si dovrebbe ancora ricordare di quando l'ho appeso al portone del magazzino automezzi e gli fiatavo sul collo per sbranarlo.
A me andava bene tutto, finchè si scherzava e si rideva, e finchè l'anziano ovviamente ti faceva fare servizi su servizi (io barattavo qualunque servizio con la guardia notturna, perchè almeno me ne stavo fuori dalle palle.. mi chiamvano il Gufo), e ti faceva saltare il 48.
Ma quando è venuto meno il rispetto per la persona, un certo fervore rugbistico se ne è infischiato dell'anzianità .. e devo dire che sortì un certo effetto. Fra le righe pure il Capitano mi fece capire che sapeva di quella reazione, e mi consigliò (sempre fra le righe) che certe cose dovevano restare 'fuori dalla caserma'.
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jolly, nel giro di due anni sono cambiati i nomi, quando c'ero io appena arrivato eri ragno policromo, poi ragno, razzo/missile (per diventarlo di arrotolavano la strap che avevi dove vanno i gradi, la attacavano ancora li arrotolata, poi gli veniva dato fuoco e tu dovevi spegnerla andando a sbattere conro lo stipide della porta, ve lo assicuro non è semplice e fa male) dopo di che diventavi vicemax poi max e come dici tu se si prolungava ancora turbo max. poi c'erano i ponti agli anfibi solo la max li aveva tutti la vice per metà  e gli altri niente, la mimetica del ragno doveva essere fuori dagli anfibi belli lucidi, gli altri dentro, poi il ragno non poteva contare, non poteva far girare la pioppa, e praticamente non poteva fare niente se non concesso... qualsiasi era il tuo grado all'infuori di max ovunque entravi se c'era qualcuno più anziano dovevi battere il tacco
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fra l'altro appena entrato in compagnia ti veniva chiesto se eri banfone o formale, banfone nessuno ti toccava formale accettavi il nonnismo,ovviamente per il banfone non c'era modo di poter fumare in camerata,avere tv radio, passare davanti ai ragni alla mensa e spaccio eccc.... ora non ho più tempodevo andare nuovamente a lavorare che palle avere due lavori.... però aggiungero ancora perchè mi piace un casino ricordare, e la mia morosa e gli amici sono stufi dei miei ricordi :lol:
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un ultima cosa dal sesto mese iniziava il giro di boa... sotto i gradi ogni due mesi facevi una bruciatura di sigaretta, imitando i gradi di s.ten. , ten., cap... all'arrivo del nuovo colonnello, i nuovi caporali gli volle dare lui i gradi, tirando via lui lo strap per attaccare il grado, per me lo fece apposta infatti non vi dico i giorni che partirono quella volta, e la gente che metteva la mimetica di un ragno per averla in ordine
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Von Kleist
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Ehm...una domanda da profano: cos'è la pioppa? :?:
La nostra patria per noi sono i villaggi, i nostri altari, le nostre tombe. La nostra patria è la nostra Fede, il nostro Re. Ma la loro patria che cos’è per loro? Voi lo capite? Loro l’hanno in testa, noi la sentiamo sotto i nostri piedi.
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la pioppa è come faccio a spiegartelo...molti lo hanno come portachiavi... una biglia avvolta nel filo, se riesco poi posto una foto
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