Massimo Btg.Tirà no ha scritto:
Il mio timore è che l'adozione di motti effettivamente incoerenti con le tradizioni di uno storico e valoroso reparto faccia parte del nuovo "clima" che pervade i superstiti Btg. alpini ed ha introdotto: - nomignoli come "rangers" (a quando l'orso Yoghi? A quando Terminator?);
- nuovi brutti distintivi nei quali figurano pupazzetti vari dei fumetti e perfino insegne di unità che hanno combattuto in Vietnam;
- berretti delle fogge più varie, particolarmente adatti per andare al mare;
- orecchini metallici indossati portando l'uniforme S.Cbt. (visto da me personalmente, con conseguente cazzuolamento);
- l'oblio dei cari vecchi canti alpini.
Mi scuso ancora, ma io sono un Alpino della vecchia maniera.
Non faccio, di tutto ciò, gran colpa al personale di truppa, e per la verità nemmeno ai quadri inferiori (più su sono scelti ad hoc, per cui giustamente svolgono il lavoro per cui sono stati selezionati).
Il fatto è che il messaggio veicolato dalla formazione culturale in auge è che i soldati veri, duri, massicci, operativi, stanno al di là dell'oceano; noi, al massimo, possiamo aspirare a taricone Bersagliere o bova Carabiniere.
Ovvio a questo punto che la gente scimmiotti usi e comportamenti altrui, e che il Cappello Alpino divenga un orpello inutile e scomodo al confronto di un bel basco verde o sabbia, indossato naturalmente secondo lo stile "paracarro".
Lettura consigliata per l'estate: "Alamein 1933-1962", raffrescante sollievo per i pochi italiani rimasti.
Mandi.
Luigi