Rispondo subito ai vostri quesiti.
Dove si trovano le librette rosse:
-nelle fiere specializzate (per es.: Milano: "Militalia"; Roma: "Militaria e dintorni", etc.);
-nelle librerie antiquarie (per es. consultare:
http://www.maremagnum.com);
-nei cataloghi bibliografici specializzati (per es.: "Tuttostoria Rarità ");
-in alcune biblioteche delle Sezioni dell'UNUCI (poichè erano pubblicazioni in carico);
-nella Biblioteca Nazionale Centrale (articolata in due sedi cioè Firenze e Roma);
-nelle biblioteche militari;
-in alcune biblioteche private;
-in E-Bay e in siti web di librai, antiquari, rigattieri.
Attenzione! Internet viene controllata; credo inoltre assai opportuno evitare di comprare e vendere materiali relativi alla guerra 1915-1918 dato che esiste una specifica legge di tutela.
In quale occasione è avvenuto il sequestro:
a causa di una "soffiata" al Nucleo Tutela BB.CC. dei CC il mio possesso di una "libretta rossa" del 1938.
Vi assicuro, poichè li ho visti personalmente, che sequestri di documenti militari o di interesse militare, anche vago, sono stati effettuati nei confronti di singoli collezionisti e perfino nel mercatino di Porta Portese (Roma), pur essendo ridotto da anni a molto meno della larva di se stesso.
Tra i materiali sequestrati dai CC che ho potuto vedere c'erano:
-fotografie di militari, prive di indicazioni (perfino d'epoca risorgimentale);
-fotografie di militari provenienti da enti militari o da archivi pubblici;
-documenti emessi da Enti militari, anche se non più esistenti;
-qualunque documento e libro munito di timbro di Ente o Reparto militare, anche se sciolto;
-posta militare, anche in franchigia;
-fotografie con timbro dell'Istituto Luce (o prive di timbri ma sospettate di provenirne);
-fotografie risalenti al ventennio fascista.
Penso che il problema diventi più complicato nel caso di manuali tecnici di armi.
Io lavoro nel settore dei beni culturali e francamente non ero al corrente di specifici divieti relativi a materiali cartacei di natura militare; tuttavia le norme vigenti in materia di tutela dei BB.CC. contengono disposizioni generiche relative ai materiali militari (diventano meno generiche riguardo alle strutture edilizie, per cui è evidente che le opere difensive del Vallo Alpino e le nostre più recenti - che tanto a cuore ci stanno - sono oggetto di tutela e non possono essere distrutte dal primo pinco palla che si presenta, anche se si tratta di un Ente pubblico).
Comunque va sottolineato che esistono norme estese e dettagliate riguardanti gli archivi pubblici (anche di Enti locali) e quindi i documenti in essi custoditi: la loro alienazione è soggetta al giudizio e alla valutazione di apposite Commissioni di spoglio che devono esser costituite di volta in volta. Perciò consiglio la massima cautela prima di acquisire documenti cartacei di vario genere palesemente provenienti da archivi comunali e di enti locali.
Infine, è ovvio che quanto sopra descritto può far sorgere difficoltà nel contesto di un lavoro di pubblicazione o nell'organizzazione di una mostra: in quest'ultimo caso qualcuno potrebbe presentarsi (in borghese, ovviamente) ed operare un sequestro con tanto di verbale.
1^ Cp. AUC Scuola Militare Alpina.
5° Rgt. Alp.
Btg. Alp. Tiràno.
Btg. Alp. L'Aquila.
Btg. Alp. Morbegno.