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Re: clandestini

Abbadia ha scritto:.....é arrivato con la macchina della mamma ...

Non credo ci sia bisogno di aggiungere altro .....
Non che si tratti di una colpa in sé e per sé, ma è un particolare che dopo averlo visto all'opera, si è spiegato da solo...

Il ragazzo rumeno, per contro, che vive nei dintorni con la giovane moglie, arriva con una Twingo 1a serie (con la quale in sole 28/32 ore (a seconda delle condimeteo) di viaggio tornano al villaggio natio, durante le vacanze) oppure con uno scooterino 50cc di ennesima mano, se l'auto serve alla moglie per recarsi al lavoro...
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Re: clandestini

Federico ha scritto: Non che si tratti di una colpa in sé e per sé, ma è un particolare che dopo averlo visto all'opera, si è spiegato da solo...

...
E che cosa speravi da un ragazzotto di vent'anni dedito all'adorazione di Corona, imbottito e infarcito di bei discorsi delle televisioni pubbliche,private e a pagamento dove il mondo è dei vincenti e dei rampanti, e sopratutto di chi riesce a fregare il prossimo,vedi i furbetti del quartierino, il lavoro, sudore e fatica non sono nel loro DNA.Poi ricorri all'extracomunitario, che fa bene il suo mestiere,sì, però dopo regge, si sente sfruttato, ti fa la vertenza sindacale????Occhio, non è tutto oro quel che luccica!!!
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Re: clandestini

bravo51 ha scritto:
Federico ha scritto: Non che si tratti di una colpa in sé e per sé, ma è un particolare che dopo averlo visto all'opera, si è spiegato da solo...

...
E che cosa speravi da un ragazzotto di vent'anni dedito all'adorazione di Corona, imbottito e infarcito di bei discorsi delle televisioni pubbliche,private e a pagamento dove il mondo è dei vincenti e dei rampanti, e sopratutto di chi riesce a fregare il prossimo,vedi i furbetti del quartierino, il lavoro, sudore e fatica non sono nel loro DNA.Poi ricorri all'extracomunitario, che fa bene il suo mestiere,sì, però dopo regge, si sente sfruttato, ti fa la vertenza sindacale????Occhio, non è tutto oro quel che luccica!!!
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Non è così semplice...

Il "ragazzino" ha 26 anni se non erro. Della serie: mio nonno alla sua età  aveva messo su famiglia, ma non c'entra. Lui è ragioniere diplomato. Solo che non trova lavoro adatto alla sua qualifica. Né ha intenzione di tenersi un lavoro purchessia, in attesa di trovarne uno che gli piaccia. E' quest'ultima la cosa tragica secondo me. Posso arrivare a capire che la sua ambizione sia di fare il ragioniere. Non comprendo l'autotalibanizzazione di queso desiderio: o ragioniere o niente. Senza contare, poi, che è più facile trovare lavoro, essendo giovani, avendone già  uno, invece che essendo disoccupati. E', mutatis mutandis, la medesima pecca che colpisce i diplomati di una gran scuola di periti industriali della zona. Che una volta sfornava fiordi tecnici. Ebbene: di questi forse uno su cento sa che prima di andare in ufficio a progettare/disegnare, devono passare anni di officina con le mani nel grasso a farle funzionare le macchine che poi - se si è davvero portati - si potrenno anche disegnare, non prima. Questi uno su cento hanno trovato TUTTI lavoro, gli altro no. Il posto che avrebbe potute esser loro lo hanno preso degli extracomunitari, spesso laureati in ingegneria, altro che diploma, e che in qualche caso fanno anche carriera (cioè passano dietro alla scrivania).

Il ragazzino, in realtà , è il ragazzo rumeno, che è più giovane. Si sente sfruttato già  adesso (e onestamente, mi ci sentirei pure io. E anzi: mi ci sento eccome, dato che se dovessimo - tutti noi - usare il metro in uso nel Medio Evo (quello dei secoli bui...molto più luminosi di oggi!) e cioè che è schiavo chi dedica almeno un quarto del suo tempo a lavorare, gratis, per altri ci considereremmo per quello che in realtà  siamo: schiavi dello stato). Però sa, anche perchè gli abbiamo fatto vedere tutto il cartaceo, che la differenza che passa tra quello che si intasca lui e quello che paghiamo noi se la intasca lo Stato, in massima parte, e l'Agenzia interinale in minima parte. E sa anche che a casa sua starebbe molto ma molto peggio (altrimenti non sarebbe qui). La cosa più triste è constatare che lui viene da un Paese in cui, evidentemente, non è ancora stata uccisa quella fiammella che arde(va) in ognuno di noi, quella che faceva dire "la necessità  aguzza l'ingegno", quella che ha reso la Brianza la regione più ricca d'Europa, esempio di sistema a-sistemico (passatemi l'ossimoro) studiato (e non capito, perchè incomprensibile) in tutto il mondo. Lui, pur brontolando "ha voglia". L'altro, l'Italiano Ragioniere, no. E' gia morto, anche se non lo sa. Questa è la cosa più triste di tutte.
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Re: clandestini

Per carità , nulla da eccepire sul fatto in sè. Per fortuna che almeno è arrivato con l'auto della madre (una in meno sulle strade!).

Detto con schiettezza ai limiti della brutalità , però, quanto i clandestini e gli stranieri in genere siano utili all'economia italiana non potrebbe interessarmi di meno (del resto sono sicuro che anche i prodotti finanziari derivati fossero decisamente utili, a questo sistema).

Prima di tutto perchè lorsignori hanno abilmente creato il problema per poi venderci la medicina che nel frattempo avevano studiato.
Rimbecillite due generazioni di italiani a colpi di televisione, obiezione di coscienza, suffragio universale, diritti delle minoranze e quant'altro, ecco che servono gli stranieri per mandare avanti il paese (ma che strano!).

Bene, ne facciamo a meno.
Prima passo sulla strada del ritorno a un minimo di serietà  (il secondo, ovviamente, sarebbe il ripristino della Leva).
Se la fiammella non si riaccende, vorrà  dire che come ogni cosa di questo mondo anche noi siamo arrivati alla fine.
Ma che sia dignitosa, almeno.

E poi perchè il messaggio di fondo è proprio quello che soggiace anche alla finanza creativa: pur di continuare a far girare il motore, si butta dentro benzina senza alcun riguardo. Che un romeno si chiami così perchè abita in Romania importa ben poco.
Siano traffici usurai di denaro o di uomini, sempre lì stiamo insomma.

Comunque l'idea in origine era solo di mostrare la quaquaraquataggine della Lega :-k
Mandi.
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P.S.: il mezzo milione a botta era di clandestini :wink:
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Re: clandestini

premesso che neppure io capisco perchè è giusto regolarizzare una/o badante e non lo è invece per chi lavora in officina o nei campi, ecco una storia diversa da quella raccontata da Federico ma anche questa emblematica di una certa schizofrenia dele nostre istituzioni.
Dal Secolo XIX di oggi 13 luglio 2009:
Il ragazzo che non esiste ora fa causa al governo
Il caso
Ha 17 anni, è nato a Genova da due argentini e un pasticcio giuridico gli nega documenti e cittadinanza
PAOLO, così lo chiameremo, è un bravo studente. Ottimi rapporti con i compagni di classe e ottimi i giudizi dei docenti. Paolo, diciassette anni, è nato a Genova. I genitori sono argentini. Ed è Genova che Paolo considera la sua città : «Dove sono arrivati i miei genitori oltre vent'anni fa e non come clandestini. Città  dove sono nato e cresciuto», sostiene a chi gli chiede come mai non abbia un documento d'identità . Senza cittadinanza italiana Paolo non può prendere il patentino per guidare la moto, partecipare a una gita scolastica, prenotare un viaggio, avere il tesserino sanitario e il medico di famiglia. Rischia perfino di non poter affrontare il prossimo esame di maturità  all'istituto professionale statale Gaslini di Bolzaneto.
Paolo vive a Genova ma è come se non esistesse. Ed è per questo che la sua famiglia si è rivolta al Tribunale, intentando una causa contro la presidenza del Consiglio dei ministri e il ministero dell'Interno. Sì perché il ragazzo, venuto al mondo sotto la Lanterna il 6 maggio 1992, sulla carta non c'è. Un'intricata pastoia burocratica, un'ingiustizia secondo l'avvocato Elena Fiorini rappresentante a Genova di Asgi, associazione per gli studi giuridici sull'immigrazione, non ha concesso a Paolo la cittadinanza italiana: quella argentina, l'unica che potrebbe ottenere dopo una trafila di documenti, a Paolo non interessa: senza un documento italiano il ragazzo non può partecipare a una vita normale. «Se si sente male deve andare al pronto soccorso», spiega Elena Fiorini facendo sapere che Paolo soffre di insufficienza renale dovuta a una rara sindrome.
Così per arrivare a quel documento, Paolo e la sua famiglia hanno avviato la causa che oltre al groviglio legislativo dovrebbe rendergli un'esistenza visibile. «I genitori di Paolo quando è nato il figlio a Genova godevano della cittadinanza argentina - racconta l'avvocato Fiorini che a Genova rappresenta l'Asgi - ma la legislazione argentina non riconosce i figli di cittadini argentini nati all'estero come argentini». Un accordo di buoni rapporti tra Italia e il Paese sudamericano figlio della forte immigrazione italiana ottocentesca concede , però, la possibilità  di scegliere: i minorenni possono chiedere tramite i genitori di diventare argentini per motivi molto importanti. Paolo peròè genovese per nascita e cultura e intende rimanerlo: «La legge italiana - cita Fiorini - stabilisce che chi nasce senza cittadinanza in Italia diventi subito italiano: lo dice la legge sulla Cittadinanza del 1992», sostiene l'avvocato illustrando la copiosa documentazione. Quale, ad esempio, la Convenzione di New York sui diritti del fanciullo del 1989 ratificata in Italia nel 1991.
Oltre al dibattimento degli avvocati, al di là  del confronto tra le diverse interpretazioni del codice, Paolo vive una vita da «defraudato». Questo è il suo stato d'animo di fronte alla vicenda anche perché non avendo mai avuto una cittadinanza non può neppure "scadere" nella condizione di apolide. L'Argentina? «Vista solo in vacanza - è il racconto - e soltanto per due mesi. Un po' poco per diventare una patria».
ANNALISA RIMASSA
un abbraccio alpino
Il dubbio non è piacevole, ma la certezza è ridicola. Solo gli imbecilli son sicuri di ciò che dicono.
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Re: clandestini

Luigi ha scritto:Per carità , nulla da eccepire sul fatto in sè. Per fortuna che almeno è arrivato con l'auto della madre (una in meno sulle strade!).

Detto con schiettezza ai limiti della brutalità , però, quanto i clandestini e gli stranieri in genere siano utili all'economia italiana non potrebbe interessarmi di meno (del resto sono sicuro che anche i prodotti finanziari derivati fossero decisamente utili, a questo sistema).

Prima di tutto perchè lorsignori hanno abilmente creato il problema per poi venderci la medicina che nel frattempo avevano studiato.
Rimbecillite due generazioni di italiani a colpi di televisione, obiezione di coscienza, suffragio universale, diritti delle minoranze e quant'altro, ecco che servono gli stranieri per mandare avanti il paese (ma che strano!).

Bene, ne facciamo a meno.
Prima passo sulla strada del ritorno a un minimo di serietà  (il secondo, ovviamente, sarebbe il ripristino della Leva).
Se la fiammella non si riaccende, vorrà  dire che come ogni cosa di questo mondo anche noi siamo arrivati alla fine.
Ma che sia dignitosa, almeno.

E poi perchè il messaggio di fondo è proprio quello che soggiace anche alla finanza creativa: pur di continuare a far girare il motore, si butta dentro benzina senza alcun riguardo. Che un romeno si chiami così perchè abita in Romania importa ben poco.
Siano traffici usurai di denaro o di uomini, sempre lì stiamo insomma.

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P.S.: il mezzo milione a botta era di clandestini :wink:
Ah ecco: uomini, non euri. Che poi, visto dal punto di vista (che condivido) del tuo post qui sopra, non è che cambi molto... :cry:
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Re: clandestini

L'ho sempre detto. Fino a quando le giovani orde leghiste non andranno nelle stalle al posto degli indiani, fino a quando le giovani orde leghiste non saranno al lavoro sui ponteggi, fino a quando le giovani orde leghiste non scalzeranno le badanti dell'est europeo, fino a quando le giovani orde leghiste non saranno a caricare gli altiforni delle ferriere, fino a quando avremo bisogno degli 'altri' per far funzionare il nostro sistema, non solo lavorativo, allora tutto ciò che sostiene la lega sarà  solo e soltanto un polpettone di ipocrisia ed aria fritta.
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Re: clandestini

Ben Detto!!!!!Ostia che sermone!!!!!!!! (:-x)
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Re: clandestini

Comunque io ricordo bene quando andavo con mio padre nei vari cantieri. Ad esempio all'aeroporto di Cameri, o all'Enea del Brasimone, ma anche in tanti altri posti veramente interessanti per un bambino. E guardavo il mio papà  al lavoro.
Poi, a 9 anni, cominciarono a farmi fare qualche lavoretto in officina, e mi diedero la mia prima tuta di cui andavo orgogliosissimo. Si iniziava così a respirare aria di officina, ad essere un pò canzonato dai Senatori, e cresceva la voglia di dimostrare di essere svegli ed averci il manico.
Io ho provato a portare con me mia figlia che ora ha 11 anni, ma con tutte le menate sulla sicurezza, sullo sfruttamento minorile, e altre cazzabubbole, mi è toccato di lasciarla in auto! Hai voglia a farli appassionare.
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Re: clandestini

Hellis ha scritto:...
Io ho provato a portare con me mia figlia che ora ha 11 anni, ma con tutte le menate sulla sicurezza, sullo sfruttamento minorile, e altre cazzabubbole, mi è toccato di lasciarla in auto! Hai voglia a farli appassionare.
Ecco: questo è proprio uno dei punti che secondo me è sta alla base della morte interiore di intere generazioni.

Premesso che storie alla Rosso Malpelo o Ciaula Scopre la Luna hanno mostrato quanto di sbagliato ci fosse nello sfruttamento minorile, si è caduti nell'esagerazione contraria. Iperprotezione, ottenuta anche alzando i livelli di legislazione al punto tale da ingessare (a casa davanti alla TV o alla playstation) i ragazzini.

Che invece in questi mesi d'estate potrebbero fare tutte quelle cose che noi da piccoli abbiamo potuto fare e che ci hanno, credo, fatto crescere. Seguire il papà  nel suo ufficio o officina. Aiutare il papà  di un amico con dei lavoretti (successo a me): ci ho guadagnato una pizza :D . Oppure, faccio un esempio scemo: la locale edicola potrebbe chiedere ai ragazzini del posto di fare le consegne dei giornali )o viceversa: i ragazzini in bici potrebbero proporsi all'edicolante). Estate, sveglia presto e belle sgambate in bici. E imparerebbero che anche loro sono qualcuno, che possono andarsi a comperare qualcosina (o risparmiarla), grazie al loro lavoro. Negli USA tutto ciò è comune, e anzi: che non lo fa è pure guardato male, tanto è radicata la tradizione.

Naturalmente nessun Ispettorato del Lavoro, e nessuna INPS imbecille va a rompere le scatole all'edicolante per sfruttamento del lavoro nero e minorile, come avverrebbe qui, Nè, gli istituti qui sopra nominati, comminerebbero sanzioni alla nonna che dà  20 euro a suo nipote e al suo amichetto per tagliare il prato di casa (!! è successo qui vicino lo scorso anno!!).
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Re: clandestini

Già , occhio che l'Inps è sul piede di guerra!
Finalmente iniziano ad accorgersi che ci sono tiratori scelti che prendono l'invalidità  da cieco da tutta la vita :wink: .
Vediamo se il trend continua o se è tutto un fuoco di paglia.
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Re: clandestini

Nicola ha scritto:Già , occhio che l'Inps è sul piede di guerra!
Finalmente iniziano ad accorgersi che ci sono tiratori scelti che prendono l'invalidità  da cieco da tutta la vita :wink: .
Vediamo se il trend continua o se è tutto un fuoco di paglia.
Ecco come funziona il celebre piede di guerra Inpsiano (anno 2008):

segnalazioni indicano che in un vicino cantiere edile c'è qualcosa che non gira proprio giusto. Grosso cantiere di edilizia residenziale, una lottizzazione. Media impresa del sud ha la parte più grossa della lottizzazione. Li di fianco, piccola impresa storica locale costruisce un apiccola palazzina di 6 appartamentini (la parte grossa, e separata, della lottizzazione, della media impresa del sud, costruisce un'ottantina di unità  immobiliari). Arrivano i feroci ispettori Inps. Il capobastone cioè il capocantiere, chiedo scusa, li accoglie a malissime parole. Chiude i cancelli e qualche figuro piuttosto losco, dall'esterno, si avvicina ai cazzutissimi ispettori e consiglia loro di girare molto al largo.

La prassi sarebbe che a questo punto i truci ispettori chiamassero i Carabinieri per accedere al cantiere. Invece i cazzutissimi e operativissimi ispettori voltano la faccia, vanno dall'impresetta locale e li sottopongono ad un'ispezione ferocissima (l'impresettina è famigliare: ci lavorano sì e no 5 o 6 persone tra padri zii figli e nipoti. Erano più gli ispettori dei lavoratori...). Controllano tutto e il contrario di tutto. Bloccano il cantiere per una settimana più o meno. Non trovano niente di grave, ovviamente, dato che dipendenti non ce ne sono. Qualche cartello di cantiere mal messo, un elmetto non indossato. Multissime per le scarpe non antinfortunistiche (lo erano, ma sembravano scarpe da ginnastica. Oggi le fanno anche così, che sembrano scarpe normali. Ma i truci ispettori non lo sapevano e il verbale lo avevano già  fatto, perciò è toccato all'impresa fare ricorso...) Carte su carte che si incrociano, migliaia di euro di multa per le questioni più assurde, successiva ispezione del ministero del lavoro, altre multe ecc. Intanto, li di fianco, era tutto un viavai di caporali, gente diversa ogni giorno, facce losche che tenevano d'occhio i coraggiossimi ispettori ecc.

Capito a chi siamo in mano?
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Re: clandestini

Probabile che gli ispettori abbiano avuto dritte dall'alto sul non proseguire l'accertamento, non credo si prendano certe responsabilità  da soli.
Qui sono passati quelli dell'Inail tre mesi fa, hanno fatto i duri all'inizio ma poi si sono resi conto che eravamo in regola su tutto e si sono lasciati andare a raccontare simpatici aneddoti di ispezioni iniziate con gente che si calava dai tetti con corde improvvisate e si dava alla macchia attraverso i campi di grano, con i capicantieri che si giustificavano dicendo che erano "i soliti ladri che ogni tanto passano per rubare il rubabile".
Si, alle 10:30 di una mattina di sole :twisted: .
Il bello è appunto che nei cantieri a norma mancano giustappunto solo le rampe per far accedere le carrozzelle dei disabili ai ponteggi, mentre dove lavorano gli irregolari si vede gente che cammina sui tetti con gli infradito.
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Re: clandestini

Dopo Rosarno, Milano. Dove la Lega governa da 18 anni, se non sbaglio.
Chissà , sarà  colpa degli italiani mafiosi anche qui.

E leggete pure questo:
http://fattideuropa.splinder.com/post/2 ... taliani+no
Figurarsi se non accadeva in Emilia Romagna; e figurarsi se non ci facevano un nuovo partito.

Stella? Rizzo? Dove siete?

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Re: clandestini

Luigi ha scritto:Dopo Rosarno, Milano. Dove la Lega governa da 18 anni, se non sbaglio.
Chissà , sarà  colpa degli italiani mafiosi anche qui.

E leggete pure questo:
http://fattideuropa.splinder.com/post/2 ... taliani+no
Figurarsi se non accadeva in Emilia Romagna; e figurarsi se non ci facevano un nuovo partito.

Stella? Rizzo? Dove siete?

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Pazzesco! è comunque vero che gli stranieri godono moltre più agevolazioni di noi!
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