ho appena letto il libro "i diavoli bianchi 1940-1943...storia del battaglione Monte Cervino" di Luciano Viazzi. edito da Mursia 2016 (interessante)
scrivendo dell'armamento fornito alla vigilia dell'invio in Russia nel 1942 scrive:
...moschetto mod.91 a baionetta snodabile e qualche carabina Beretta a dodici colpi.
avete idea di cosa sia questa "carabina Beretta" ????
A parte il fatto che non si adatta per niente alla definizione di "carabina beretta"; che possa essersi trattato di armi russe catturate tipo il fucile semiautomatico SVT-40? https://it.wikipedia.org/wiki/SVT-40
Immagino che ne fossero stati catturati un buon numero anche da noi se la Finlandia durante i circa quattro mesi della Guerra d'Inverno, combattuta in difensiva e alla fine persa, ne avevano presi circa 3.000.
X Leandro: interessante l’Armaguerra 39 ,personalmente non ne avevo mai sentito parlare, però ha 6 colpi e non è Beretta….
X Sin simpri chei: non è un’arma russa di preda bellica in quanto ne parla prima della partenza per la Russia.
<<Per quanto riguardava l’armamento non c’erano possibilità di scelta: il deposito militare del 4° reggimento alpini fornì il solito moschetto mod.91 a baionetta snodabile e qualche carabina Beretta a dodici colpi. Lamberti fece poi ritoccare i mirini per adattarli alla vista dei singoli tiratori: una manipolazione proibita dai regolamenti ma assai utile per ottenere una maggior precisione di tiro.>>
Questo è quanto scrive l’autore
m57 ha scritto:
X Leandro: interessante l’Armaguerra 39 ,personalmente non ne avevo mai sentito parlare, però ha 6 colpi e non è Beretta….
X Sin simpri chei: non è un’arma russa di preda bellica in quanto ne parla prima della partenza per la Russia.
<<Per quanto riguardava l’armamento non c’erano possibilità di scelta: il deposito militare del 4° reggimento alpini fornì il solito moschetto mod.91 a baionetta snodabile e qualche carabina Beretta a dodici colpi. Lamberti fece poi ritoccare i mirini per adattarli alla vista dei singoli tiratori: una manipolazione proibita dai regolamenti ma assai utile per ottenere una maggior precisione di tiro.>>
Questo è quanto scrive l’autore
per me erano i MAB ...
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Novembre 1941: un altro cartello sulla porta di un ufficio: "Battaglione Alpini Sciatori Monte Cervino". Dentro l'ufficio c'è il tenente colonnello lombardo Mario D'Adda. Da bambino saltellò sulle ginocchia di Edmondo De Amicis, da sottotenente comandò i resti di un battaglione che scendevano straziati dall'Ortigara ed ebbe un rimprovero perché le uniformi erano in disordine. Ha un gran naso e una faccia strafottente: tra migliaia di volontari sceglie uno per uno gli alpini per il "Cervino" (la vecchia regola, tutti assi dello sci, tutti scapoli, tutti informati di quel che aspetta il battaglione, dovunque vada). Destinazione? Finlandia, si dice. D'Adda pianta ai superiori comandi una grana colossale inaudita: gli alpini del mio battaglione saranno equipaggiati come voglio io e il regolamento può volare fuori dalla finestra A Roma finiscono per dargli ragione cosicché in tutto l'esercito si spargono notizie favolose: gli alpini del "Cervino" hanno due paia di scarpe Vibram a testa, giubbe con pellicciotti preparati su misura da una ditta che veste le dive del cinema; tende polari, un binocolo prismatico da generale per ogni comandante di squadra, maglie termiche, pedule da riposo, moschetti automatici; tutto fuori ordinanza, tutto contro i regolamenti.
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il dubbio è sui 12 colpi....(il caricatore più piccolo era da 10)
Ad Excelsa Tendo motto del 7° Alpini
79° corso AUC , Smalp Aosta spec.ATT
S.Ten. 145° comp. Batt.Alpini Trento, Caserma Cesare Battisti Monguelfo - 6°Alpini http://www.katubrium.it