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Leandro
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28 luglio 1914

Oggi, 28 luglio 1914, 100 anni fa, iniziava "ufficialmente" la IWW , e i primi ,(oggi Italiani) , partono per il fronte della Galizia.
Dalle loro lettere e diari questo libro che termina con il 24 maggio 1915.
E' interessante anche la nutrita serie fotografica contenuta nel libro, e per chi ne ha la possibilità la mostra
che attualmente è allestita a Cortina
P1080361.JPG
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Saluti
Leandro
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Luigi
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Re: 28 luglio 1914

Hai scritto bene: "ufficialmente", cioè laddove la propaganda viene spennellata con una mano di storiografia d'accatto.

Il 28 luglio del 1914, in realtà, iniziò solamente non dico una guerra locale, ma una campagna limitata (tipo quella attuale di Israele a Gaza, per intenderci). L'esercito austro-ungarico non aveva nemmeno mobilitato completamente. Non era necessario, per una semplice spedizione punitiva su Belgrado.

Fu con la mobilitazione russa, estorta il 30 luglio allo Zar, che la situazione iniziò a precipitare verso una guerra europea.
Ma solo il 4 agosto - con la dichiarazione di guerra britannica alla Germania già impegnata su due fronti - il conflitto divenne mondiale.

Fra il 28 luglio e il 4 agosto passò una settimana, in cui precipitò e prese forma l'apocalisse.
A ricordare quei sette giorni, penso non ci siano parole più efficaci di quelle di Henry Kessler:

"Qualcosa di immensamente grande andava invecchiando e si faceva sempre più debole: era l'antica Europa cosmopolita, ancora agricola e feudale, un mondo di belle donne, sovrani galanti e alleanze dinastiche, l'Europa del diciottesimo secolo e della Santa Alleanza, un'Europa ormai moribonda. Qualcosa di nuovo, giovane, pieno di energia ma ancora difficile da immaginare iniziava a profilarsi all'orizzonte. Qualunque cosa fosse, lo sentivamo nelle ossa come una gelata o come l'arrivo della primavera, alcuni con un dolore sordo, altri con gioia incontenibile"

Alla tua gentile segnalazione mi permetto di aggiungerne una mia: leggete "La scintilla", di Cardini e Valzania. Merita davvero.

Mandi.
Luigi
"Gli Alpini arrivano a piedi là dove giunge soltanto la fede alata"
(G. Bedeschi)


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