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axtolf
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il 5 di novembre

Oggi è il 5 di novembre. Chi di voi ha fatto un pensiero ieri alla ricorrenza del 4 di novembre?
Non ho voluto scrivere nulla, così per vedere se a qualcuno veniva in mente.

Ieri, essendo fuori per lavoro, sono comunque andato a fine giornata al Sacrario più vicino, che ovviamente vista l'ora era tardi e ho rivolto un pensiero.
Il Sacrario in questione era Fagarè della Battaglia, per intenderci quello dove sono conservati i resti del muro con scritto "Tutti eroi! O il Piave o tutti accoppati!" .
E ho pensato a tante cose. Ho pensato anche a quanto sia messo male uno Stato che si dimentica dei suoi anniversari e che si dimentica dei suoi servitori. E ho pensato a quanto deve essere difficile essere servitore dello Stato ultimamente, se lo si vuole fare bene, beninteso.
Ma è tutto normale perché siamo un popolo che della propria storia si dimentica in nome di facili ideologie, mentre è nell'esperienza già fatta che dovremmo trovare le risposte per affrontare meglio il domani.
Non solo siamo senza eroi, siamo senza storia, siamo senza memoria, siamo senza la dignità di raccontare e ricordare quello che è stato il nostro passato.
Un popolo senza storia fa gli stessi errori e non impara mai da quelli già fatti. E' come un lavoratore che è sempre alla prima esperienza d'impiego perché si dimentica sempre quello che ha fatto nel lavoro precedente non appena iniziato quello nuovo. Non crescerà mai, non diventerà mai grande.

Così è giusto anche che i ricordi della nostra storia siano in qualche teca polverosa, in un Sacrario chiuso nella maggior parte del giorno e dei giorni.

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Nicola
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Re: il 5 di novembre

Dai, ci abbiamo pensato un po' tutti in realtà, anche se - colpevolmente - l'abbiamo fatto a differente titolo su facebook e non qui in casa madre.
Personalmente mi sono anche rabbuiato pensando a quel 4 novembre di qualche anno fa che abbiamo trascorso insieme in Caserma a Belluno.
Fatto salvo un gruppo sempre più sparuto di rimembranti il tuo discorso fila perfettamente: scriveva ieri Carlo (Jolly46) che in tutta l'edizione del Corriere della Sera non ha trovato traccia di ciò che invece dovrebbe passare almeno in terza pagina, quella (che era) della cultura: la memoria del nostro passato.
Speriamo vengano tempi migliori, anche se l'orizzonte è anche peggiore del presente.
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Re: il 5 di novembre

Beh, direi che tutti noi abbiamo pensato ad ieri nahce se poi personalmente non ho postato nulla qua, in facebook ed in nessun'altro social network.
Più il tempo passa e più la gente se ne frega del passato.....questa è la mia impressione e siamo in pochi a non esser così.
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Re: il 5 di novembre

D'accordo sulla prima frase di Nicola che tutti noi ci abbiamo pensato.
Se non ci pensassimo almeno noi che partecipiamo a questo forum sarebbe la fine.
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Innichen
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Re: il 5 di novembre

A Trento non so, ma a Trieste c'era poca calca, sarà stata la pioggia...
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Re: il 5 di novembre

Ieri ero presente alla cerimonia dell'ammaina bandiera in Piazza dell'Unità d'Italia a Trieste, con l'Ass. Naz. Cravatte Rosse del 1° San Giusto. E' vero che pioveva ma bisogna anche dire che la presenza della gente a queste cerimonie é ormai ridotta a qualche anziano, alcune famiglie per soddisfare la curiosità dei bambini, pochi passanti che si trovano lì per caso e sostano un attimo, qualche timido applauso al passaggio dei gonfaloni e dei reparti. Nulla di paragonabile con la folla che gremiva la piazza ormai tanti anni fa e con la consistenza dei reparti che presenziavano. Devo dire anche che qualche volta l'addestramento formale dei militari lascia purtroppo a desiderare e questo non contribuisce certo alla solennità degli eventi. Certo i tempi sono mutati, e nel caso di Trieste la situazione politica e strategica non é più quella della guerra fredda in cui le Forze Armate costituivano un punto di riferimento e sicurezza oltre che un richiamo ai valori della storia passata. Indubbiamente però il divario di partecipazione, del sentire comune, del ricordo, é profondo. Per non parlare dell'assoluta ignoranza dei più giovani nei confronti della Storia e della disattenzione per le Forze Armate che in questo caso sono depositarie di quei valori che hanno contribuito alla formazione del nostro Paese. E spesso non ne hanno colpa visto il cattivo esempio che ricevono.
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ziode
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Re: il 5 di novembre

A Genova in piazza della Vittoria c'erano pochi, quasi tutti anziani, molti dei quali con i segni distintivi dei reparti in cui avevano militato; il gruppo più numeroso erano gli Alpini, seguiti a distanza dai paracadutisti. Alla messa nella cripta presenti, ovviamente, le massime autorità militari e minima presenza di quelle civili (con gonfaloni), oltre al prefetto.
Nota di colore sulla compagnia mista dei militari in armi (marinai, finanzieri, carabinieri, forestali, guardie carcerarie): a comandare un ufficiale alpino che però era il solo dell'Esercito (data la riduzione di effettivi del 1° art. mont. che fanno strade sicure ed impegnati nel servizio, il nuovo comandante CME non è riuscito a trovare dodici uomini in divisa tra i suoi dipendenti per fare un plotoncino !)
I carabinieri (a parte i militi inquadrati) presenti solo con ufficiali superiori e marescialli - niente capitani !
un abbraccio alpino
Il dubbio non è piacevole, ma la certezza è ridicola. Solo gli imbecilli son sicuri di ciò che dicono.
(Voltaire)
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PETER
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Re: il 5 di novembre

Dato che non sono più iscritto all'ana evito le cerimonie ufficiali e non.
Ieri sera al ritorno dal lavoro sono salito alla chiesetta degli Alpini del mio paese e ho rivolto un pensiero ai nostri Caduti.
Sarà stata la pioggia,sarà stato il buio, ma la tristezza che mi ha assalito pensando a come è ridotta la mia Patria è stata pari alla rabbia che provavo quando mio Padre mi raccontava della prigionia e dei suoi patimenti durante la guerra.
Spero che almeno noi uomini/Alpini continueremo a ricordare e giustamente onorare chi ha dato la vita per il proprio Paese.
Ci sono 3 regole per affrontare un nemico.
1° sii sicuro di te stesso
2° non aver paura
3° non avere pietà

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