Mario 59
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Re: Btg Alpini "L'Aquila" nel dopoguerra

Speriamo, allora, che qualcuno ci aiuti in questa ricerca.

Mario 59
1°San Giusto
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Re: Btg Alpini "L'Aquila" nel dopoguerra

Mario, senza voler rubare la risposta a jolly al quale hai posto direttamente le numerose domande e che potrà risponderti in modo più esauriente, per quanto le notizie lo consentano, posso fare qualche considerazione ed esempio riguardo alla situazione a me più vicina e cioè le Truppe Trieste. Anche se si trattava di una situazione particolare, data la posizione geografica e quindi militare della città, alcuni ragionamenti possono valere in un contesto più generale. Come già noto a tutti il nostro esercito é passato attraverso varie ristrutturazioni e cambiamenti, molto spesso si é trattato di contrazioni dovute a motivi economici, altre volte di modifiche riguardanti la pianificazione operativa, cercando di ottenere attraverso un miglioramento qualitativo, un'attivazione di reparti "quadro" e altri di mobilitazione uno strumento sufficiente a compensare la perdita quantitativa di reparti operativi in vita. Per quanto riguarda il Comando Truppe Trieste, creato nel 1962 per la difesa della città e del suo territorio, fino al 1975 era formato dal 151° rgt ftr Sassari e dal 14° rgt art. Con la ristrutturazione, per poter mantenere inalterato almeno il numero dei battaglioni, oltre alla creazione del 1°btg mot S. Giusto venivano mantenuti a quadro i btg 43° Forlì e 255° Veneto con tutti gli armamenti e le dotazioni previste. Per una veloce attivazione di questi reparti in caso di guerra veniva stabilito il reclutamento su base locale e regionale, quindi tutti i triestini e molti veneti che avevano prestato servizio nelle Truppe Trieste, con precedenza a quelli in possesso della famosa cartolina rossa, sarebbero stati richiamati per ingrossare il S Giusto, che comunque tra gli anni 70 e primi 80 era circa al 85% degli effettivi di guerra, e per formare i btg quadro. Questa mobilitazione riguardava l'esercito di campagna, per la difesa territoriale sarebbero state costituite, sempre con personale locale, numerose compagnie di sicurezza. Inoltre esisteva un reparto di pronto impiego della Guardia di Finanza, che a Trieste contava diversi reparti terrestri e marittimi, i cui uomini facevano regolare addestramento al combattimento e partecipavano anche a campi addestrativi con alpini e lagunari. Sarebbero stati inoltre richiamati tutti i carabinieri in congedo ritenuti abili al servizio. Non svelo alcun segreto, poichè la notizia è uscita già molti anni fa sulla stampa, dicendo che a Trieste esistevano numerosi depositi di armi sufficienti, secondo quanto affermato, ad armare circa diecimila uomini, numero anche corrispondente a quello delle forze angloamericane presenti a Trieste fino al 1954. Come si può vedere il 1° S Giusto e il 14° art Murge, forze operative presenti in tempo di pace, non erano altro che l'ossatura di una struttura ben più consistente in caso di mobilitazione. Nel 1986, con lo scioglimento dei comandi di divisione, venne sciolto anche il CTT e, almeno ufficialmente, anche i btg quadro. La brigata corazzata Vittorio Veneto, che aveva il comando in provincia di Trieste, divenne meccanizzata assorbendo il 1° S Giusto ed altri reparti che le conferirono una fisionomia e probabilmente compiti diversi, cioè se fino a quel momento come brigata corazzata avrebbe agito a tergo di quelle meccanizzate, in futuro sarebbe stata impiegata in posizione più avanzata. Fu una decisione di carattere operativo stabilita d'intesa tra il nostro SME e il FTASE. E' molto probabile che questo abbia poi avuto una ricaduta anche sulle disposizioni previste per l'esercito di campagna e la mobilitazione delle forze territoriali.
L'esempio che ho portato può valere forse anche per altre situazioni, altri reparti e zone del nostro paese e dimostra come nel tempo questo argomento sia stato soggetto a varie modifiche.
1°San Giusto "FEDELE SEMPRE"
demarchi
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Re: Btg Alpini "L'Aquila" nel dopoguerra

Negli anni 80, oltre ai battaglioni "figliati" dal San Giusto e dal Comando Truppe Trieste, esistevano varie unità di fanteria motorizzata che sarebbero dovute nascere da battaglioni motorizzati delle brigate. Cito, a memoria,
Brigata "Cremona": 50° btg.f.mot. "Parma" (dal 22° btg.f.mot. "Primaro" di Fossano);
Brigata "Friuli": 35° btg.f.mot. "Pistoia" (dall'87° btg.f.mot "Senio" di Pistoia);
Brigata "Acqui": 70° btg.f.mot. "Ancona" (dal 57° btg.f.mot. "Abruzzi" di Sora);
Brigata "Tridentina": battaglione alpini "Bolzano" (Bressanone);

Erano quadro, inoltre, varie unità di artiglieria contraerei leggera (un gruppo per divisione oltre a cinque gruppi, mi pare, del Comando artiglieria contraerei).

Inoltre erano previste tre brigate di mobilitazione basate sulle scuole: la "Piemonte", su base Scuola militare alpina e Brigate "Cremona" e "Taurinense", la "Lazio" alimentata dalla Scuola di fanteria, dalla Scuola della motorizzazione, e dalle Brigate "Acqui" e "Granatieri", la "Puglia" creata su base Scuola truppe corazzate e Brigata "Pinerolo". Ricordo che all'inizio degli anni '80 ho assistito a un'esercitazione a Candelo-Masazza della Brigata "Piemonte" con soldati alquanto capelloni, come si diceva allora, e composta dal btg. "Aosta", il 117° btg.f. (generato dal btg. "Mondovì" , il 217° btg. fanteria (generato dal 4° "Guastalla"), il 117 gr.a.camp. (generato dal 7° Cremona).
Marco Mattei
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Re: Btg Alpini "L'Aquila" nel dopoguerra

L'argomento dell'impiego operativo del Battaglione L'Aquila nel periodo della Guerra fredda è molto tecnico e non sono in grado di portare chiarimenti alle domande poste.

Posso però dirvi che i veci dell'Aquila ancora oggi dicono che il Battagione stava a Travisio per punizione. Ho sentito dire anche che il trasferimento era stato causato dalla "defenestrazione" di un maresciallo. Si tratta ovviamente di leggende da caserma.
All'epoca gli alpini abruzzesi facevano il CAR a L'Aquila e poi partivano per Tarvisio. I campi estivi ed invernali si tenevano invece in Abruzzo.

C'è ancora oggi una fiera rivalità fra chi ha fatto la naja a Tarvisio e chi, come me, dopo il 1975 è rimasto in Abruzzo. Ovviamente quelli di Tarvisio si credono superiori. Anche quando cantiamo "Figli di nessuno" la seconda storfa inizia con "Le ragazze di Tarvisio son mafiose, appena nascon si dan subito da far..."
Marco Mattei
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Re: Btg Alpini "L'Aquila" nel dopoguerra

A proposito di queste ultime considerazioni posso dire che un mio amico che era Sten al btg Tolmezzo nel 78, mi ha raccontato che alla Julia si diceva che il btg L'Aquila "funzionava" bene anche perchè gli abruzzesi si comportavano disciplinatamente proprio per evitare possibili trasferimenti punitivi. Se certamente il trasferimento di un intero reparto per punizione rimane tra le leggende di caserma direi che per singoli individui poteva essere una possibilità concreta. So per certo che nel mio reparto alcuni triestini che avevano oltrepassato il limite delle solite mancanze disciplinari erano stati trasferiti alla brigata Cremona.
1°San Giusto "FEDELE SEMPRE"
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Re: Btg Alpini "L'Aquila" nel dopoguerra

Nel 1988 presso la Caserma Ignazio Vian di San Rocco Castagnaretta fu costituita per 15 gg la Brigata di Mobilitazione Piemonte furono richiamate circa 1500 Alpini tra truppa e sottufficiali , il materiale vestiario e armi proveniva dalla Montezemolo che si trova prima della Vian; se non ricordo male era costituita da una compagnia controcarri una compagnia mortai e diverse compagnie di fucilieri, che svolsero tutte quante esercitazioni a fuoco, per quanto concerne i fucilieri le manovre si svolsero a Limonetto sul Ciotto Mien.
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Re: Btg Alpini "L'Aquila" nel dopoguerra

Ho recuperato da miei vecchi archivi
BRIGATE DI MOBILITAZIONE (dati incompleti)
Piemonte (comando basato sulla Scuola Militare Alpina)
117° battaglione motorizzato (costituito sulla base del btg. alpini Mondovì, unità addestrativa della Taurinense)
217° battaglione motorizzato (costituito sulla base del 4° btg.f. Guastalla, unità addestrativa della Regione Militare Nord Ovest)
probabile che la terza pedina motorizzata fosse su base del battaglione alpini Aosta (317° btg.mot. ??)
117° gruppo artiglieria da campagna (155/23) costituito a cura del 17° Comando Militare di Zona
Btg. logistico Piemonte (unità in vita dipendente al 3° C.A. nato per trasformazione del btg. logistico di manovra Centauro dell'omonima divisione)

Brigata Lazio (comando su base Scuola di Fanteria)
77° btg.meccanizzato M.O.Mattei (unità della Scuola di Fanteria)
8° gr.sq.mecc. Lancieri di Montebello
18° gruppo art. da campagna Gran Sasso (della Scuola di Artiglieria)
btg. logistico Lazio (formato a cura della Scuola Tramat)

Brigata Puglie (comando su base Scuola Truppe Corazzate):
21° btg.corazzato M.O.Scognamiglio
31° btg.corazzato M.O. Andreani
- gruppo artiglieria da campagna (dal 9° rgt.pes.campale ?)
- btg. logistico Puglie

A me risultano questi reparti di artiglieria cal quadro nel periodo 75/86
11 Falco (Centauro) a Vercelli
12 Nibbio (Mantova) a Udine
13 Condor (Folgore) Treviso
14 Astore (Ariete) Pordenone
21 Sparviero (Com art ca) Villafranca/Caluri poi Bologna
22 Alcione(Com art ca) Istrana/Pezzan poi Bologna

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