Hellis ha scritto:Vabeh dai 'ciabbiamo', anzi 'cianno' imposto, un banchiere a capo del governo... un pò come la volpe a guardia del pollaio... almeno ci abbiamo guadagnato un pò in sobrietà e in educazione.
Però là nella mangiatoia 'ciabbiamo' sempre gente del calibro dell'ex minestro della difesa...
Miliardi di parole sono state sperperati - a usura, è proprio il caso di dire - per cercare (o fingere) di descrivere quanto stiamo vivendo, e da sola questa semplice, innocua frase misura al millimetro la profondità dell'abisso.
Se perfino tu, Hellis (cui mi rivolgo perchè hai le "spalle larghe"), sostieni che sono gli altri, i cattivi, a imporre le brutte cose a noi poveri innocenti, allora vuol dire proprio che non esiste speranza. Perchè tu sai infatti benissimo come un semplice placcaggio malfatto possa portare alla sedia a rotelle (è accaduto, accadrà di nuovo); che so, un punto d'impatto mal calcolato, una zolla che cede, e non si cammina più per il resto della vita.
Se possono essere talmente gravi le conseguenze di un atto così modesto, figurarsi il resto.
Perchè la verità , la semplice verità , è che nessuno - ma proprio nessuno - negli ultimi cinquant'anni ci ha imposto qualcosa.
Ciò che abbiamo avuto lo abbiamo voluto, desiderato, cercato.
Abbiamo bramato, letteralmente, il divorzio e l'aborto, l'eutanasia e l'obiezione di coscienza, la televisione e lo sport, l'evoluzionismo e il femminismo, internet e le crociere, l'aperitivo e le elezioni, l'ONU e l'istruzione obbligatoria, le donne-soldato e i travestiti in Parlamento, l'inglese obbligatorio e l'italiano oblìato, il 25 aprile e l'8 marzo, l'immigrazione e le cliniche estetiche, il Concilio Vaticano II e le guerre di pace...
Abbiamo accettato ogni più ributtante mercimonio per avere tutto questo.
Abbiamo svenduto onore, fedeltà , giuramenti, padri e madri, il sangue giovane e la speranza.
Pensavamo davvero che tutto ciò sarebbe stato senza conseguenze? Forse sì.
Però la storia di Pinocchio è sempre lì ad ammonirci: il Paese dei Balocchi costa, e costa caro. Tremendamente caro.
Come del resto ammoniva la saggezza degli anziani, "chi pecora si fa, il lupo se lo mangia".
Appecoratici in massa - e felicissimi di esserlo - siamo destinati al macello. Perfettamente logico, mi pare.
Nel novembre scorso si è realizzato il terzo colpo di stato degli ultimi vent'anni? Certo, chi lo può negare?
Siamo sottoposti ad un consiglio d'amministrazione bancario che funge da governo d'occupazione? Verissimo.
Questo esecutivo ha un solo scopo, l'annientamento di quel poco che rimane dell'Italia e delle sue genti? Chiaro come il sole.
Tutto questo passa però allegramente in secondo piano - essendo l'effetto, non la causa - se, di una crisi che ci dicono esser nata per il troppo debito, dopo la "cura", vedendo il debito aumentato, la nostra sola osservazione si limita al concetto "almeno Monti è più sobrio" (fosse vero, poi).
Molto pacatemente, direi che a questo punto meritiamo davvero di diventare terra da pipe (che è il destino che ci riservano, se ancora non te ne sei accorto).
Per dirla con le parole dell'allora capitano Arivella, 79^ cp. del "Belluno": "gli uomini pagano per le loro colpe, gli altri si scusano".
Abbiamo piegato il ginocchio innanzi a Mammona? Di questa scelta - sottolineo: scelta - accettiamo allora, virilmente, le conseguenze (virilmente per modo di dire: un popolo che sull'orlo dell'annichilimento arriva a concedersi i matrimonà® fra invertiti, a modo di ciliegina sulla torta, molto virile non lo è certamente...)
Altrimenti ricordiamoci la favola, e altrettanto virilmente chiediamo aiuto alla Fata Turchina.
Lo fecero i nostri padri, a Lepanto, quattrocentoquarant'anni fa: marinai e soldati, prima della battaglia, si inginocchiarono sui ponti delle galee. Sui ponti delle galee si inginocchiarono, e vinsero.
Ma avevano piegato il ginocchio dalla parte giusta, loro...
Mandi.
Luigi
(nella festa di San Benedetto, Patrono d'Europa)
P.S.: e come sempre,
ceterum censeo Albionem delendam esse.