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A Vicenza si discute anche di questo...

Gridano gli striscioni: No Dal Molin!
Appunto.
La (nuova) base americana yankee a Vicenza verrà  intitolata ad una Medaglia d'Oro al V.M. (alla memoria) della Resistenza, Renato Del Din, nome di battaglia Anselmo, già  tenente degli Alpini e ufficiale della brigata partigiana Osoppo.

http://www.ilgiornaledivicenza.it/stori ... e_del_din/
http://www.ilgiornaledivicenza.it/stori ... artigiano/
http://www.ilgiornaledivicenza.it/stori ... uscita_la/
http://www.ilgiornaledivicenza.it/stori ... iamo_nome/
http://www.ilgiornaledivicenza.it/stori ... i_ripensi/
http://www.ilgiornaledivicenza.it/stori ... ambi_nome/
http://www.ilgiornaledivicenza.it/stori ... ca_subito/

Qui un intervento della sorella Paola, anche lei M.O.V.M.:
http://www.ilgiornaledivicenza.it/stori ... nel_cuore/

Il parere degli storici locali:
http://www.ilgiornaledivicenza.it/stori ... i_di_pace/
http://www.ilgiornaledivicenza.it/stori ... dal_molin/

Qui il punto di vista del nipote dell'aviatore:
http://www.ilgiornaledivicenza.it/stori ... in_italia/

Riporto per completezza un articolo dal Corriere del Veneto:
http://corrieredelveneto.corriere.it/ve ... 0629.shtml

Possibile che gli yankee non annoverino qualche eroe cui dedicare il LORO quartier generale dell'AFRICOM (lodevole tra l'altro il lavoro svolto in Sudan con tanto pà blic relèscion condotte dal famoso divo hollywodiano/comasco...) senza scomodare i NOSTRI aviatori del RAV di Bernasconi (Dal Molin vinse l'argento a Calshot nel 1929) o i NOSTRI caduti della resistenza?

E che dire della fiacca, per non dire inesistente, reazione del capoluogo berico? Tutti a borbottare contro i rigurgiti secessionisti, come li chiama qualcuno, a esporre tricolori fabbricati con le rotative in qualche distretto cinese, a preferire le esegesi di un guitto in diretta tv ad una lettura ragionata, per poi calare miseramente le brache ai capricci atlantisti (ai favorevoli alla base, a che punto siamo con la circonvallazione nord promessa da Zio Sam? I casermoni intanto svettano già  ma di asfalto non ne è stato steso, niente da dire al riguardo?).

L'orgoglio dov'è?

Sono proprio contento che il mio concittadino non venga più associato a quest'opera (un'avanguardia aeronautica che ha dato lustro all'Italia nel mondo cosa può mai avere in comune con una brigata d'oltreoceano che piazza i propri avamposti nelle vallate del Wardak, Kunar e Nurestan?), e ben lieto che la patata bollente finisca tra le mani dell'ANPI, giusto per il 25 aprile.
Se la vedano loro con quelli del Pentagono, insieme ci hanno liberati, può darsi che qualche intesa la trovino.

Io, dal mio piccolo, avanzerei la più consona candidatura di William Frederick Cody...

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cavalli
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Re: A Vicenza si discute anche di questo...

proprio a quel sterminatore di bufali e nativi! (:-x) ma al sig. Del Din non è intitolata una caserma a Tolmezzo? tra l'altro non era nemmeno vicentino!
che lascino Dal Molin o perchè ha militato nella Regia Aereonautica da fastidio al vincitore?
Ma La Russa non è più ministro! pertanto si può anche ignore le sue malefiche disposizioni! :--""
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Re: A Vicenza si discute anche di questo...

Credo che intitolare una base Americana con un Eroe Italiano sia un "gesto dovuto". Non credo che le basi Americane in Italia siano intitolate ad Americani, vedasi l'aereoporto di Aviano e la base di Vicenza già  esistente.
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Re: A Vicenza si discute anche di questo...

cavalli ha scritto:tra l'altro non era nemmeno vicentino!
E qui invece casca l'asino: se leggi l'intervista alla sorella scoprirai che la loro madre era nativa di Altissimo, proprio lo stesso paese natale di Tomaso (in verità  lui è nato nella frazione a valle, a Molino, esiste ancora lungo la strada provinciale la sua casa natale con tanto di targa ricordo, il paese vero e proprio è a mezza costa, poco prima di scollinare nella Valle Agno), magari avrà  conosciuto anche mio bisnonno che abitava in Via Valle, e aveva grosso modo la stessa età .
D'accordo, la sua ascendenza materna non è granchè come legame con la terra berica però è già  qualcosa, no? :--""
btgtolmezzo ha scritto:Credo che intitolare una base Americana con un Eroe Italiano sia un "gesto dovuto". Non credo che le basi Americane in Italia siano intitolate ad Americani, vedasi l'aereoporto di Aviano e la base di Vicenza già  esistente.
Dipende da come questo "gesto dovuto" viene interpretato: un vanto o un affronto.
Io sto per la seconda, e mi pare di ricordare che in un post avevi espresso chiaro e tondo il tuo punto di vista sull'8 settembre e affini, quindi...
L'US Army sarà  pure un esercito alleato, ma quando in territorio di altri costruisce una base fruibile solo ai propri tanto di guadagnato se al suo compà und rifila il buon nome di Buffalo Bill, o del Generale Custer se il primo dovesse urtare le frange animaliste.
Il vecchio aeroporto, prima militare poi civile, fu inaugurato poco tempo dopo la tragica morte del maresciallo pilota inabissatosi nel Lago di Garda con il suo idrovolante: non vedo perché pur di conservarne la memoria (quando poi mi tocca vedere la sua tomba in stato di abbandono nel cimitero comunale...) il nome debba essere per forza trasferito alla nuova base straniera.
Tenendo conto che la superpotenza di 60 anni fa si è giocata la credibilità  in decenni di campagne fallimentari, poi ognuno decide per se a chi reggere il moccolo...
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btgtolmezzo
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Re: A Vicenza si discute anche di questo...

Il gesto dovuto, messo tra virgolette era perchè non mi veniva un altra parola, senza altri motivi di pensiero ecc. Intendo che visto che la base si trova in suolo non Americano forse gli alti comandi Usa vogliono dare il nome ad Eroi del posto e non dei loro per chissà  quale motivo.
Poi non vedo cosa centri il mio pensiero con questo argomento?
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Re: A Vicenza si discute anche di questo...

btgtolmezzo ha scritto:Poi non vedo cosa centri il mio pensiero con questo argomento?
Quindi avevo intuito esattamente il senso del tuo virgolettato, tutto qui.

Il mio discorso vorrebbe vertere su quei pochi malumori che si sono levati:
- il comitato "No Dal Molin" giudica la scelta uno sberleffo architettato da Ignazio solo per il fine di esautorare il movimento antimilitarista;
- l'occidentalista con le carte in regola per esserlo preferirebbe conservare il nome del pilota;
- i movimenti di estrema destra accolgono la decisione come "sarcasticamente corretta" senza troppo stupore (come dare loro torto?)
- l'ANPI non vuole che il nome di un proprio caduto campeggi sulla porta carraia di una caserma i cui effettivi verranno dislocati nei teatri delle guerre petronarcoumanitarie tanto in voga dal '99 in poi.
A queste considerazioni si legano i punti di vista (con tutto il rispetto opinabili) dei congiunti dei due titolati in lizza.
Ma occorre tener conto che:
- l'ANPI senza l'apporto prestato a suo tempo dai B-24 yankee, che tante vite mieterono a Vicenza, ora avrebbe... poca voce in capitolo;
- i patrioti, o finti tali, o semplicemente succubi del bullo internazionale di turno (quello con il missile più lungo e che schizza più distante, per intenderci), dovrebbero conservare la memoria di tutte quelle tradizioni minacciate dall'imbastardimento con la stessa subcultura yankee per la quale stravedono.

Il comitato "No Dal Molin" può sempre continuare la sua opposizione cambiando solo quattro lettere allo slogan, "No Del Din", che volendo fa anche rima.

P.S. per cavalli: l'Ammiraglio deve ancora riuscire a s'centrare i pianetoidi di La Russa dalle loro orbite...
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Luigi
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Re: A Vicenza si discute anche di questo...

Nel giorno in cui si ricorda san Marco evangelista, patrono delle fanterie di marina italiane, mi concedo una modesta precisazione tecnica.

Quando si parla di US Army non è corretto sostenere che il territorio italiano sia di "altri" o "non americano".
Risultando infatti gli USA tra i vincitori della Seconda Guerra Mondiale (ma più adeguato sarebbe chiamarla "seconda spartizione dell'Europa"), e trovandosi la penisola nella porzione di bottino a loro assegnata, ne discende che il territorio italiano sia a tutti gli effetti di loro competenza.
Del resto proprio la presenza costante e pluridecennale di basi e soldati statunitensi sul suolo italiano è la conferma di questa giurisdizione.

Mai, in tempo di pace almeno, si è infatti considerato indipendente e sovrano - al di là di vuote finzioni di nulla importanza - uno Stato che vedesse la presenza sulla propria terra di soldati stranieri.
Dove arrivavano le legioni era territorio di Roma, dove arrivavano i tercios absburgici era territorio del Rey catolico, dove arrivavano le giubbe rosse era territorio di Sua Maestà britannica, dove arrivavano i landser era territorio del Reich (del resto nessuno, che fosse dotato di un minimo di raziocinio, si è mai sognato di classificare come "liberi" paesi dove avessero fatto il nido un paio di Armate corazzate della Guardia...).

Questo può piacere o meno, per carità; e magari piacere o meno a seconda dei casi: Sua Maestà sì, il Reich no, o viceversa.
Ma è un fatto, fra l'altro piuttosto logico ed evidente, e tale rimane quale sia il nome assegnato alla caserma di Vicenza.
Di ciò è appunto testimonianza eloquente che si discuta non dell'esistenza di una base militare statunitense in Italia, ma del nome da darle.
Significa che questo è tutto quanto possiamo permetterci.

Mandi.
Luigi

P.S.: sarebbe opportuno informare la benemerita ANPI che, fra le guerre occidentali dell'ultimo ventennio e quelle precedenti, non esiste alcuna soluzione di continuità.
"Gli Alpini arrivano a piedi là dove giunge soltanto la fede alata"
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Re: A Vicenza si discute anche di questo...

...Luigi c'è!
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Re: A Vicenza si discute anche di questo...

ottima disamina Luigi! ora guardati i filmti della scomparsa a. mon. che trovi sull'apposito post di questo sito. :--"" i due prigionieri degli indiani avranno festeggiato il loro patrono? (:-x) come al solito all'inizio tante marce , striscioni, manifesti fiocchi gialli ecc.ecc. ora? (:-x)
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