Ora sembra invece che la cosa riprenda quota
Il Secolo XIX del 8 dicembre 2009 ha scritto: LA CASSAZIONE: AVANTI CON IL PROCESSO DEI NOVANTA MILIARDI
La battaglia non è ancora finita,ma quella di ieri è stata una brutta botta per le dieci concessionarie che gestiscono le slot machine. La Corte di cassazione, chiamata in causa in una durissima battaglia giudiziaria, ha deciso che la competenza sulla maxi multa inflitta alle società (si parla di 90miliardi di euro) spetta alla Corte dei conti e non al Tar, come avevano sostenuto gli avvocati difensori. E questo rischia di essere un impiccio non da poco per il grande business della macchinette, perché è propri la procura della Corte dei conti che continua a chiedere l'applicazione della maxisanzione, mentre il tribunale amministrativo, con altre sentenze, aveva stabilito una cospicua riduzione della cifra. Tutto spazzato via dalla sentenza della Cassazione: adesso dovrebbe riprendere il processo, che si era fermato già alla prima udienza, il 4 dicembre 2008, proprio per il conflitto di competenza sollevato dagli avvocati delle dieci concessionarie: Snai, Hbg, Cirsa Italia, Sisal Slot, Cogetech Codere Network, Lottomatica Videolot Rete, Gmatica, Atlantis World Giocolegale, Gamenet. È la vicenda che fu svelata da un'inchiesta del Secolo XIX nel 2007. Storia che è viaggiata su due binari paralleli. Da una parte una commissione d'inchiesta, presieduta dall'allora sottosegretario Alfiero Grandi, aveva denunciato le storture del sistema gioco in Italia. Contemporaneamente, nel maggio di quell'anno, la Procura regionale del Lazio della Corte dei conti aveva inoltrato ai concessionari del settore New Slot una richiesta di risarcimento: 98 miliardi, poi leggermente limati verso il basso. I magistrati contabili contestavano il mancato collegamento degli apparecchi alla rete telematica di proprietà dello Stato, gestita da Sogei (quella che permette di controllare l'entità delle giocate di di applicare correttamente l'imposta che grava, il cosiddetto Preu) e il mancato rispetto di alcuni “livelli di servizio” nella trasmissione di dati degli apparecchi di gioco.
La questione era approdata alla ribalta nazionale, con gli interventi dell'allora premier Romano Prodi e le reazioni del mondo politico. Poi, dopo l'udienza del dicembre dell'anno passato, nella quale il pm Marco Smiroldo ha insistito nel chiedere l'applicazione della maxisanzione, lo stop in attesa della decisione della Cassazione. Ora, come spiega l'agenzie specializzata Agipro News, si dovranno attendere le motivazioni di questa decisione prima che il procedimento riprenda il suo corso. Ma per le società concessionarie delle slot machine la strada, adesso, è molto più in salita.