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Federico
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Re: Ratzinger e l'inutilità della prevenzione

Roby ha scritto:1-Tecnicamente il preservativo è inadatto, hai perfettamente ragione. Però è meglio di niente. Se i casi di contagio sono diminuiti, credo sia in parte "grazie" al preservativo comunque. Prova a pensare se in Africa si cominciasse a non dare più preservativi. Credo che la situazione si aggraverebbe.

2-Su questo non ti posso dar torto.
1 - L'infermiera Rose, che ha esperienza diretta del problema, la pensa diversamente. Secondo quanto dice lei la percentuale di ammalati in Uganda è diminuita per l'opera di educazione condotta sulla popolazione: "Il problema è capire se la vita ha un senso. Solo così posso volere bene a me e a chi ho davanti. E' allora che lo proteggo, che faccio di tutto perché non si ammali”. Rose Busingye passa la sua vita ad accogliere e curare gli ammalati di Aids assieme all'ong Avsi al Meeting Point di Kampala, la capitale dell'Uganda. Rose è un'infermiera ugandese, e sa bene di cosa si tratta quando si parla di Africa, Hiv e preservativi. “Il problema è se la vita ha un valore, un significato, altrimenti non c'è preservativo che tenga”. In Uganda dal 1986 sono morte quasi un milione di persone (e più del doppio sono rimaste infettate) per il virus dell'Hiv. L'Uganda è però anche il primo paese del continente nero ad avere attuato una politica vincente nella lotta all'Aids: in pochi anni si è passati dal 21 per cento della popolazione infetta al 6,4 per cento di oggi. “Lo abbiamo fatto - spiega Rose - senza distribuire preservativi a tutti, ma educando le persone. Anche grazie al nostro presidente”. Yoweri Museveni, presidente dell'Uganda, ha preso di petto la questione dell'Hiv fin da subito: “Ha chiesto di tornare alle nostre origini culturali - continua Rose - ha voluto che si lavorasse per il cambiamento delle persone. Una volta, durante un seminario, si discuteva di come affrontare il dilagare della malattia e la moglie del presidente è andata su tutte le furie quando ha sentito dire che la soluzione erano i profilattici. L'uomo non è come un cane che non riesce a trattenersi, diceva, ha la ragione, può smettere di vivere come un animale”. Così (come racconta anche il libro “Lo sviluppo ha un volto”, a cura di Roberto Fontolan, edito da Guerini) si è cominciato ad andare nei vari villaggi a insegnare, ad esempio, che chi ha una vita sessuale ordinata non rischia di prendere l'Hiv, che l'astinenza e la fedeltà  al partner sono fondamentali e che in certi casi particolari è anche opportuno usare il preservativo.

Direi che a leggere quanto dice lei, la questione profilattico è secondaria.
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Roby
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Re: Ratzinger e l'inutilità della prevenzione

Certo che è secondaria. La soluzione è infatti l'educazione prima di tutto, e l'ho scritto in precedenti post.
Ma ritengo che, se spiritualmente l'educazione al problema è di importanza fondamentale, sul piano tecnico le precauzioni sono comunque utili.
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Re: Ratzinger e l'inutilità della prevenzione

Federico ha scritto:Quivi si pretenderebbe che il Papa modifichi la Dottrina e dicesse "finalmente" all'umanità  di fare quello che meglio crede, che questo è l'insegnamento della Chiesa: scopate come ricci che va tutto bene. Usate magari il preservativo, se lo desiderate, che è meglio. Noto che questo desiderio di questi ambienti si molto ben diffuso...
O, come direbbe qualche acuto sindaco palustre, il Papa dovrebbe smetterla una buona volta di fare il katechon.
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Re: Ratzinger e l'inutilità della prevenzione

Luigi ha scritto:
Federico ha scritto:Quivi si pretenderebbe che il Papa modifichi la Dottrina e dicesse "finalmente" all'umanità  di fare quello che meglio crede, che questo è l'insegnamento della Chiesa: scopate come ricci che va tutto bene. Usate magari il preservativo, se lo desiderate, che è meglio. Noto che questo desiderio di questi ambienti si molto ben diffuso...
O, come direbbe qualche acuto sindaco palustre, il Papa dovrebbe smetterla una buona volta di fare il katechon.
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Già . Prorpio così. Se non altro il Bafometto della Laguna le dice chiare...
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Re: Ratzinger e l'inutilità della prevenzione

Federico ha scritto:se è un altro leader religioso (tipo il Dalai Lama), si tace simpaticamente, si annega l'affermazione in un mare di alre cose e, meno che mai, si estrapolano accortamente le sue frasi per farne titoloni ad effetto sui giornali
Devi capirli.
Ci sono le religioni e c'è la Religione.
Poi il buddismo ha la sua bella via della mano sinistra, per cui un occhio di riguardo si impone.

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Re: Ratzinger e l'inutilità della prevenzione

Luigi ha scritto:
Federico ha scritto:se è un altro leader religioso (tipo il Dalai Lama), si tace simpaticamente, si annega l'affermazione in un mare di alre cose e, meno che mai, si estrapolano accortamente le sue frasi per farne titoloni ad effetto sui giornali
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Vero. Via che la Chiesa ha sempre riconosciuto e condannato, anche quando si presentava - magari sotto mentite spoglie - al suo interno. Molte eresie possono - al di la di errori teologici - essere viste sotto questo punto di vista. Non così il Buddismo, che la ricomprende al suo interno e che, molto spesso (e non a caso...) è quella che si presenta nella versione "western" del Buddismo.

Ciao
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