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Giamberto
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Re: Cappello Alpino (congedante e non).

Ma è da "TECA" o lo indossi sempre??????????

Giamberto
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Jo3
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Re: Cappello Alpino (congedante e non).

Giamberto ha scritto:Ma è da "TECA" o lo indossi sempre??????????

Giamberto
dici a me? :)

P.S : e' sparito un post di Jolly Roger?
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Giamberto
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Re: Cappello Alpino (congedante e non).

No! No! No! Jo3,
Mi riferivo al post sparito.
(forse ha avuto un ripensamento)
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Jo3
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Re: Cappello Alpino (congedante e non).

Giamberto ha scritto:No! No! No! Jo3,
Mi riferivo al post sparito.
(forse ha avuto un ripensamento)
Giamberto
:)

visto che siamo in tema di cappelli & co :

Norvegese (da raspa e da congedante).

Da raspa : ha una sua forma, ben precisa : se la sbatti sulla branda assume di nuovo la sembianza di un bel cilindro a mo di palloncino gonfiabile.
Da conge : oramai non ha piu una sua forma, ma assomiglia piuttosto ad un vago straccio dei pavimenti.

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Da raspa : la visiera è dritta, il fregio assume un grado di perpendicolarismo quasi liturgico
Da conge : sulla visiera della norvegese potrebbe correrci la Indianapolis, tanto e' parabolico il frontale banfato (attenzione al rischio di trovarsi gg di consegna all'adunata).

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Da raspa : e' inutile tentare di riporla nella tasca dei pantaloni della mimetica : cosi te l'ha data il maresciallo del casermaggio, cosi rimane.
Da conge : l'impressionante mole di forme che assume (puo essere riposta tranquillamente nel taschino sulla spalla sinistra della mimetica) è solo pari all'abilità  da parte del vecio con un sapiente colpo di mano di riporla dappertutto.

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Da raspa : la Norvegese ha ancora l'odore dello stabilimento in cui è stata prodotta.
Da conge : Il sudore dei giorni di marcia, delle adunate, il caldo, le palpate, hanno fatto crescere all'interno della norvegese uno strato di grasso e olio utile ai fini di grassare i ponti dell'ACM 90.

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Re: Cappello Alpino (congedante e non).

Ho una adorazione per la Norvegese....

da noi a Feltre l'evoluzione della penna avveniva in tre passaggi, perchè c'erano tre scaglioni: terzo, sesto e nono, di conseguenza eri topo, vice max e max...e le penne...quella nera rigida del car da topo, marrone flessibile da vicemax e nera splendida flessibile da max. Inoltre c'era la possibilità  di avere lo sbecco, se avevi fatto il campo invernale.
Stesso percorso per i numero di reggimento sul fregio alpino....il topo non ha numero, la vice lo porta verde...la max d'oro.

Mi rendo conto che sembrano stupidate senza senso....ma, penso che siate d'accordo, a naja è un'altra cosa....è la crescita, in parte anche il rispetto, se non altro, dell'anzianità .

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Re: Cappello Alpino (congedante e non).

..bellissimo l'ingrassaggio dei ponti dell'ACM90 :lol: :lol: :lol:

Alla Genio Guastatori era vietato bacare la norvegese sul davanti, pena 3gg di consegna dal capitano Arcara.
Però il buon guastatore, sapeva come differenziarsi dai topi appena arrivati, la norvegese veniva schiacciata dietro, in modo da afflossciare e rendere morbido il panno, praticamente appena appoggiata sulla testa, ma davanti era praticamente perfetta, senza quelle pieghe oblique ai lati del fregio, che francamente non mi piacevano.
La visiera aveva una sua piegna naturale che stava bene, senza eccessi isomma
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Re: Cappello Alpino (congedante e non).

Giamberto ha scritto: Non esiste nessuna codifica per il colore della PENNA.
Nemmeno da noi, per la verità .

Si diceva che la portassero i mortaisti, in effetti eravamo gli unici ad averla marrone. Si acquistava solo dopo un certo periodo di naia, io mi ricordo che l'acquistai a S.Candido quando feci il servizio piste ai CaSTA, ma poi la tenni in armadietto per un bel pezzo...
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Re: Cappello Alpino (congedante e non).

Alpino Italiano ha scritto:..bellissimo l'ingrassaggio dei ponti dell'ACM90 :lol: :lol: :lol:

Alla Genio Guastatori era vietato bacare la norvegese sul davanti, pena 3gg di consegna dal capitano Arcara.
Però il buon guastatore, sapeva come differenziarsi dai topi appena arrivati, la norvegese veniva schiacciata dietro, in modo da afflossciare e rendere morbido il panno, praticamente appena appoggiata sulla testa, ma davanti era praticamente perfetta, senza quelle pieghe oblique ai lati del fregio, che francamente non mi piacevano.
La visiera aveva una sua piegna naturale che stava bene, senza eccessi isomma
Ovvio che alcune pieghe erano palesemente "artificiali"...
Però sulla mia (e su molte che ho visto) le pieghe son venute da sole. E' la forma naturale che prende quando si usa...
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Re: Cappello Alpino (congedante e non).

Da noi la norvegese era ben "squadrata"...c'era chi, come il sottoscritto vi metteva un pezzo di cartone della forma giusta in fondo per darle forma, chi la lavorava di acqua e zucchero (o simili), ma guai a sbanfarla...si rischiava grosso...nemmeno colletti alzati...unici privilegi da Max erano la fila in mensa...che si saltava a piè pari e i fregi sul cappello.

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Re: Cappello Alpino (congedante e non).

noooo!! la norvegese!
per farla da banfone ci feci passare sopra l'ACM!!!
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Re: Cappello Alpino (congedante e non).

Giamberto ha scritto: Non esiste nessuna codifica per il colore della PENNA.
Ai miei tempi e anche a quelli di Osvi al C.A.R. ti consegnavano una penna nera, di corvo, ma vera non di plastica.
Quella che chiami di colore marrone; è una penna d'aquila.
Noi alla Fantuzzi la potevamo mettere solo quando si passava nei "Veci".
Quella che hai nella foto è una penna da congedo, con tutte quelle sfunature bianche......;
molto differente da quella di Osvi
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Grazie a tutti. Mi sembrava un po' troppo sbarazzino. Ma non avendo mai spiumato un'aquila...
Procedero' alla tosa tanto per dare un aspetto piu' sobrio.
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Re: Cappello Alpino (congedante e non).

Il mio cappello è quello che ha diviso con me la naja 30 anni or sono (penna inclusa)
Ho aggiunto solamente il distintivo del "Berghem de sass"
Quando lo indosso mi vengono alla mente tanti ricordi..........
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Re: Cappello Alpino (congedante e non).

da noi da anziani si banfava la stupida mettendo nella visiera un pezzo di filo per il decespugliatore o andando allo spaccio a prendere quella di tipo americano. la norvegese si banfava sul davanti piegando dove va il simbolo del reggimento e facendo diventare color oro i rivetti sul lato. penne prima del giuramento ho preso la cos'i detta penna ginnica per far bella figura il capor.istruttore appena la vista bella ma quando arrivi al reggimen to ne prendi una da raspa se no son guai e io obbedisco e prima ne avevo preso un altra perche' quella fornitami dall'EI era tutta rovinata. adesso sul capello ho quella da congedante
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Re: Cappello Alpino (congedante e non).

In quel di Silandro la stupida aveva tutte le forme: meno quella regolamentare !!!
Alcune sembravano dei coppi da tetto, altre avevano la visiera piegata a "V" contraria, talune non avevano più il paraorecchie (ve lo ricordate?) e altre ,se le giravate ,sembravano una galassia a furia di mettere stelle sotto la visiera.
Non veniva mai punito nessuno. Probabilmente i nostri superiori si erano rassegnati e le stupide "a coppo" faceva parte integrante del paesaggio della caserma Druso.
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Re: Cappello Alpino (congedante e non).

Ecco i miei cappelli alpini;uno naione buferato,tacca nella pennache riguarda il campo invernale.
Ed è quello, che secondo il mio parere, ha più valore,in tutti i sensi.
L'altro,quello da congedante,è diventato un appunta stemmi,mancante della penna lunga mezzo metro,con la scritta in lustrini"chi naja non prova libertà  non apprezza"che poi ho eliminato.
Non stò a disquisire sul valore del "nostro"cappello alpino,ma voglio raccontarvi una mia lontana esperienza che mi commuove ancora al giorno d'oggi.
La naja l'ho iniziata nel lontano 1 ottobre 1966,al C.A.R. di S.Rocco,Cuneo,indi al Gruppo Sondrio in quel di Vipiteno-Sterzing.
Prima licenza 3+2,il 31 dicembre. Appena a casa,ancora in divisa ,inforcai il 48 Morini e mi recai dal mio nonno materno,ex alpino forse del battaglione Monte Suello ( a tal proposito c'è forse qualcuno che mi può dire se c'era sto battaglione) parlo della prima guerra mondiale.Al vedermi ,grosse lacrime gli scesero lungo il viso,anch'io emozionato mi levai il cappello e glielo misi in testa
e mi misi sull'attenti;e mi disse "te vist tabacon che te se nà  in di Alpini e adess te se content" io volevo andare in Marina.Lui il cappello non l'aveva più,perchè non so,ma sarebbe stato una reliquia,chissà  quanto sangue avrà  visto.
Ancora oggi al pensarci mi emoziono.Allego anche una foto con gli scarponi di allora,il binomio cappello scarponi e ineludibile.
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Sota la boca de foch ul ni de l'aquila.
Sopra gli altri come aquila vola

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