e nel caso nostro (eravamo una dozzina ritenuti imboscati perchè giunti con un mese di ritardo causa un breve corso trasmettitori) ...dopo aver spinto e avviato
ci siam ricaricati sul groppone zaino e bosavaligia e dietro al mitico CM vuoto e con passo cadenzato da un sergente ( risultato poi essere un caporale) ,dalla
stazione di Feltre raggiungemmo la Zannettelli dove per colmo di sfiga ad aspettarci c'erano i veci delle batterie appena rientrati dai campi invernali; non credo
si possa immaginare l'accoglienza e la "full immersion" di religiosità della settimana successiva se non si è vissuta la naja alpina di quegli anni! Come giustamente dice Abbadia la religione, dettata dalla tradizione, era dai Veci tramandata ai Bocia nel "rispetto" delle regole e con piena consapevolezza dei
superiori, lo conferma cap Rinaldo. Per obbiettare sul comportamento dei Veci bisognerebbe sapere anche quanto fosse indispensabile in una batteria con
muli e obici l'esperienza acquisita con enormi fatiche da ragazzi di provenienze e estrazioni sociali più diverse che in breve tempo si integravano in un sistema
per molti fino a quel momento inimmaginabile.
Personalmente e a distanza di anni la ritengo una ricca esperienza di socializzazione e di vita.
