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Paolino
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Ci sono alcune dizioni dei materiali di pura fantasia!
Se ti riferisci ai pantacordellino, questo era il nome sulla scheda-vestizione che avevamo (se Ax se lo ricorda, forse c'erano tracce anche in ufficio vestizione a Belluno) e stava ad indicare i pantaloni al ginocchio, in lana, per le marce in montagna. Accoppiate a questi, ci hanno dato due camicie in flanella (bellissime), delle quali non conosco il termine tecnico...
Paolo
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linzen
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Paolino ha scritto:
Ci sono alcune dizioni dei materiali di pura fantasia!
Se ti riferisci ai pantacordellino, questo era il nome sulla scheda-vestizione che avevamo (se Ax se lo ricorda, forse c'erano tracce anche in ufficio vestizione a Belluno) e stava ad indicare i pantaloni al ginocchio, in lana, per le marce in montagna. Accoppiate a questi, ci hanno dato due camicie in flanella (bellissime), delle quali non conosco il termine tecnico...
Paolo
quoto i pantacordellini esistevano ed erano cosi' chiamati anche a belluno, volevo tanto fare il bel tirolese con sti' pantaloni ma gli infami non me li hanno mai fatti mettere
Leonardo
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Grazie Paolino per le spiegazioni sul corso AUC.
Aprofitto della presenza di ufficiali montagnini per chiedere qualche informazione anche sui corsi AUC che si tenevano a Bracciano ed in particolare come era l'addestramento/inquadramento/tradizioni ecc. dell'artiglieria da montagna rispetto alle altre specialità ??

Confermo anch'io la dizione "pantacordellino", non so se fosse un termine tecnico o meno, comunque erano chiamati così. Indossati solo una volta per fare una foto 8)
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JOLLY ROGER
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i pantacordellino sulla mia tabella corredo sono chiamati Pantaloni cordellino T.A e sono stati uino dei pochi indumenti che ho dovuto restituire.
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Luigi
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Dall'elenco del materiale di vestizione:

PANTALONE CORTO AL GINOCCHIO DI CORDELLINO (0)
PANTALONE CORTO AL GINOCCHIO PER TRUPPE ALPINE
PANTALONE CORTO AL GINOCCHIO DI PANNO KAKI

Se ho ben capito, il primo indica il vecchio modello, quello più elegante e comodo, ma meno "figo" (lo 0 inica infatti che è in corso di dismissione). Il secondo presumo sia, per esclusione, il nuovo tipo verdino con le tasche sulle cosce.
Ma il terzo, che roba è? Costando 40 € non penso proprio siano i pantaloncini corti per la reazione fisica.
Mandi.
Luigi
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I pantacordellino si usavano per le marce in montagna. Il paio che avevo in dotazione l'ho praticamente usurato e distrutto portandolo per tutto il campo estivo, invernale e per altre marce addestrative... in dotazione c'erano anche le mitiche camicie di flanella (2) e le "ghette", calze senza il plantare...
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Bene Luigi hai trovato le denominazioni esatte!
PANTALONE CORTO AL GINOCCHIO DI PANNO KAKI trattasi del primo modello adottato, molto brutto e scomodo specialmente nel periodo caldo!
Le camicie lana alpini , ottimo manufatto, furono abolite verso la metà  degli anni 90 e sostituite con la maglietta a collo alto, come al solito non ne azzecano una. Una precisazione solo le TT.AA avevano in dotazione il pantalone corto cordellino.
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Gian Luca
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Nel 97/98 il pantacordellino e le camicie di flanella si usavano ancora alla grande; specialmente il pantacordellino è stato usato sia per il campo invernale con gli sci sia per il campo estivo. Le camicie di flanella usate e strausate per le marce ma non per gli sci.

Circa le tradizioni dei corsi AUC a Bracciano: la risposta sarebbe troppo lunga; diciamo che, per quello che ho potuto vedere, c'è stato un lento ma inesorabile declino: infatti finchè c'era un'unica batteria, la Terza, di soli montagnini, le tradizioni delle truppe alpine erano salvaguardate: c'era la cerimonia di presentazione degli anziani, quella di rifiuto della stupida, le sveglie notturne con la lettura dei bollettini e il finale "Buonanotte sassolini" e altre belle cose :P ; in terza batteria i non alpini non potevano passare e si era autorizzati a "bussare" un AUC ad esempio semovente che voleva "tagliare" e passare dalla Terza per evitare di fare il giro lungo; gli armadietti non erano chiusi perchè si sapeva che gente non alpina dalle camerate non ci poteva neanche passare; c'era la tradizione di essere più veloci, più bravi e migliori in tutto, dalle guardie al PAO alle classifiche; il formalismo era a volte esagerato; in genere i corsi in Terza erano assai più pistaioli dei rispettivi FH e semoventi e questo conferiva un senso di superiorità  notevole.
Io ho fatto il primo corso in cui le specialità  erano in un'unica batteria, però comandata da un montagnino. Eravamo in camerata insieme, i vecchi ci svegliavano e ci rompevano abbastanza, cercavano di educarci a essere "una batteria nella batteriar" perchè dovevamo distinguerci, alla marcia della penna ci "battezzarono"di nascosto perchè volevano proseguire la tradizione. Chiedemmo rapporto a al comandante perchè potessimo giungere da soli all'alzabandiera, cantando, e non inquadrati con gli altri. Eravamo insomma ancora autonomi, sostanzialemnte perchè dormivamo tutti insieme. I nonni si prendevano sempre cura di noi e questo ci piaceva!
Ecco, certamente ci sentivamo differenti, quantomeno perchè comunque l'addestramento era più duro, eravamo specialisti nella compo/ricompo e ci addestravamo non alla Montefinale ma nella caserma di fronte.

Il corso dopo il mio già  aveva i montagnini sparsi fra le varie camerate, problema difficile, quindi era impossibile parlare a loro tutti insieme e tramandare i canti e le altri tradizioni che con ostinazione i nostri vecchi ci avevano insegnato. La benevola antipatia fra le varie specialità , che era a base del nostro spirito di corpo, inevitabilmente ne risentiva.
Alle prime sveglie notturne dovevamo girare per tutte le camerate della Prima e questo naturalmente indisponeva gli altri che non amavano essere svegliatei alle due di notte :lol:
Non era facile, e penso lo sia stato anche per i corsi successivi in cui non posso che immaginare un lento uniformarsi alle altre specialità  anche se, ad esempio, ho letto con piacere che la "gita" di due settimane alla SMALP è continuata fino alla fine.
Ciao.
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Leonardo ha scritto: Confermo anch'io la dizione "pantacordellino", non so se fosse un termine tecnico o meno, comunque erano chiamati così. Indossati solo una volta per fare una foto 8)
Confermo anch'io.
Indossati 1 sola volta per fare uno dei primi contrappelli serali a Tolmezzo!
Dal basso: vibram, calzettoni, pantacordellino, camicia flanella con mostrine, cappello alpino, zaino tattico.
Vabbe' e' sato l'unico scherzo che ci fecero i caporali istruttori. Moolto ma moolto alpestre!
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Top ha scritto:
Leonardo ha scritto: Confermo anch'io la dizione "pantacordellino", non so se fosse un termine tecnico o meno, comunque erano chiamati così. Indossati solo una volta per fare una foto 8)
Confermo anch'io.
Indossati 1 sola volta per fare uno dei primi contrappelli serali a Tolmezzo!
Dal basso: vibram, calzettoni, pantacordellino, camicia flanella con mostrine, cappello alpino, zaino tattico.
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:lol: :lol: :lol:
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Io non li ho mai usati quando gli ho consegnati erano ancora nel sachetto e mi e' un po' dispiaciuto abbandonarli. Mai adoperate anche le cos'i dette superpippo o mutande alla Fantozzi o le canuttiere a maniche lunghe sono ancora adesso nello stesso sachetto dove me le hanno consegnate. A rendere lo zaino alpino policromo e i vibram mi piangeva il cuore erano ancora come nuovi.
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La superpippo modello Fantozzi a forza di usarla e di lavarla era diventata delle dimensioni di un top, capo d'abbigliamento solitamene usato dalle gentili donzelle... :lol:
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51Stinger ha scritto:La superpippo modello Fantozzi a forza di usarla e di lavarla era diventata delle dimensioni di un top, capo d'abbigliamento solitamene usato dalle gentili donzelle... :lol:
Stessa cosa per:
- maglione CR: a parte che divento' duro come il cartone, ma da un inverno all'altro ci rese tutti modaioli dell'ombellico al vento;
- scbt: dopo 1 mese di car avanzato a forza di s.a.s.t. in mezzo alla neve e pietraie (Poligono di Rivoli Bianchi), ginocchia e gomiti erano un groviera e dopo 6 mesi la divisa era + corta di 10cm (chissa' dove sarebbe arrivato il pantacordellino!);
- guanti: disfatti dopo 3 settimante
... ecc, ecc, ecc....
E mentre la truppa si dedicava alle opere serali di ricamo e cucito in spaccio ufficiali si intravedevano i primi capi "fuori ordinanza".
L'inevitabile amara conseguenza e' riassunta in queste righe:
http://www.forzearmate.eu/dblog/articol ... ticolo=140
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Top ha scritto: L'inevitabile amara conseguenza e' riassunta in queste righe:
http://www.forzearmate.eu/dblog/articol ... ticolo=140
Non è possibile. Siamo entrati nell'era del volontariato, queste cose non succedono più. :roll:

Monoblocco, pantacordellino e zaino alpino, dopo avermi fedelmente servito in giro per le Alpi con le stellette, continuano a farlo - ahimè più raramente - in marcia sugli Appennini. :P
Mandi.
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A proposito di baschi x TT.AA. et simili -tratto dal sito di un negozio militare di Pinerolo-
SS.AA.
Max :twisted: Diable 7/84
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