Leonardo
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Deposito scorie radioattive nel Vallo Alpino

Proprio questa settimana ho letto che il futuro deposito unico nazionale delle scorie radiottive verrà  probabilmente realizzato nei bunker dell'ex Vallo Alpino! Non ho altre notizie più precise (sulla località  ad esempio). In alternativa era indicata qualche galleria ferroviaria dismessa.
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axtolf
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Non voglio pensare a una evenienza del genere, ma non capisco perchè usare questo tipo di struttura, in fin dei conti non si tratta di opere scavate in grande profondità . Ci sono metri e metri di calcestruzzo, ma non vanno in profondità  nel sottosuolo, di solito sono sotto a una montagna. In ogni caso di solito si usano cose come una miniera che di solito sono molto piu' profonde. Anche per una galleria ferroviaria vale lo stesso discorso.
Tra parentesi, ma quali scorie nucleari? L'Italia in teoria non ne dovrebbe produrre...
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Federico
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Un po' le produce si. Si tratta ad esempio dei rifiuti provenienti da ospedali, laboratori medici e scientifici nonchè da alcuni tipi di industrie che utilizzano materiale radioattivo nella loro attività .

Si tratta, ovviamente, di rifiuti a bassa se non bassissima emissione di radiazioni nocive, ciò nondimeno, se la memoria non mi inganna, essi non possono essere smaltiti in comuni discariche.

Forse si tratta di questi rifiuti che si intende stoccare (orrore!!) nelle fortificazioni del Vallo Alpino.

Saluti
Art. Federico
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claudio
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Dimenticate le scorie delle ex centrali nucleari che in questi giorni hanno iniziato ad essere inviate in Inghilterra per la bonifica (vedi articolo allegato). Dopo il trattamento saranno "restituite" al mittente,ecco la ragione della ricerca di un sito idoneo a conservarle.

Domenica 6 Aprile 2003, 20:22


Vercelli, tutto pronto per la partenza delle scorie nucleari

VERCELLI - L'atmosfera è surreale, lo stato d'allerta giustificato dalla guerra. Nella stazione di Vercelli il treno delle scorie nucleari è già  pronto. Stanotte si avvierà  sulla strada ferrata che attraversa l'Europa e, via Francia, finisce nel centro di riprocessamento di Sellafield, in Gran Bretagna. Ma il viaggio è a rischio. Gli ambientalisti, da Legambiente a Greepeace, promettono battaglia. E dopo i presidi alla Sifte Berti di Vercelli, ventilano azioni di protesta per fermare quello che ritengono "un viaggio pericoloso, per i possibili incidenti di percorso e per eventuali azioni terroristiche, visto il clima internazionale di allerta per la guerra". Anche il sindaco di Vercelli nei giorni scorsi aveva scritto al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, denunciando l'inopportunità  del viaggio in un periodo di forti tensioni internazionali.

Il carico, due contenitori, ognuno dei quali contiene due tonnellate di combustibile irraggiato, materiale altamente radioattivo, proviene dal deposito Avogadro di Saluggia; i camion hanno trasportano i container blindati che poi sono stati depositati sui vagoni speciali allestiti allo scalo ferroviario Sifte-Berti di Vercelli. Imponente lo schieramento delle forze dell'ordine che sorveglia le operazioni. ''Siamo pronti anche all'uso della forza contro manifestanti che intendano bloccare il treno in partenza stanotte", avverte il prefetto di Vercelli, Leonardo Cerenzia. ''Finora è andato tutto bene - spiega - quanto poi all'ipotesi che manifestanti possano bloccare i binari, se le persone sono poche le allontaneremo con garbo altrimenti si userà  la forza. L'operazione non può essere ostacolata dal capriccio di venti persone''.

Tutto è pronto per la partenza. Sui carri ferroviari è installato un trasponder satellitare alimentato con celle fotovoltaiche che indica al centro di Sellafield secondo per secondo la posizione del convoglio. ''Il treno - dice ancora il prefetto - è scortato da circa 200 persone: sono forze sufficienti a respingere un eventuale assalto. Abbiamo comunque fatto tutto il possibile: l'unica cosa che non abbiamo previsto - conclude provocatoriamente - è la caduta di un meteorite''.

Il fischio di partenza è fissato tra l'1 e 30 e le 2 di stanotte. Prima tappa: Modane, in Francia, da dove poi il treno proseguirà  nel suo percorso verso il porto di Dunquerque, sempre in Francia, e da qui, via nave, verso il centro di Sellafield dove il combustibile sarà  riprocessato. Durante il percorso in territorio italiano non sarà  consentito a nessuno di ostacolare in alcun modo il viaggio. Questo che parte stanotte è solo il primo di una serie di 13 trasporti di combustibile irraggiato che da Saluggia si dirigerà  verso Sellafield. Un ciclo di viaggi che si concluderà  nel 2004; per quella data avranno lasciato Saluggia 53,3 tonnellate di combustibile irraggiato, i due terzi dell'attuale contenuto del deposito. E non è nemmeno la prima volta che accade. Solo che con l'emergenza della guerra in Iraq, il trasporto è finito nel mirino di pacifisti e ambientalisti. Da oltre 25 anni di combustibili nucleari sono trasportati senza pericoli e con successo tra l'Europa e Sellafield su strada, ferrovia e via mare, fa sapere la BNFL, la società  inglese proprietaria dell'impianto di Sellafield.Il combustibile nucleare esaurito, spiega la BNFL, è trasportato dall'Italia in contenitori progettati ad hoc per il particolare scopo, approvati e convalidati dall'autorità ' di competenza. I contenitori sono costruiti nel rispetto degli standard rigorosi fissati dalla Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica (AIEA) e sono progettati per resistere anche nei più critici scenari di incidenti. I tredici viaggi Saluggia-Sellafield costeranno alla Sogi 15 milioni di euro solo per il trasporto, cui vanno aggiunti 900 sterline per ogni chilo di combustibile nucleare da riprocessare. Complessivamente, quindi, si tratta di un'operazione di circa 40 milioni di euro.
Alpino Perino Claudio
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Esatto Claudio, si tratta proprio delle scorie prodotte dalle ex centrali nucleari. Nell'articolo che ho letto non si spiegava perchè la scelta è ricaduta sulle fortificazioni, soltanto era scritto che si tratta di "costruzioni degli anni '30 a prova di bomba atomica". :?
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Lele
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Perche' gli ambientalisti non capiscono un piffero?

Capisco pienamente che il viaggio puo' essere rischioso ma c'e' un'altra soluzione?!?!?!?
Forse si ed e' questa:
costruire una centrale per la bonifica di questo materiale in Italia.
considerando i tempi dell'Italia, le mazzette, i permessi e le varie manifestazioni di protesta perche', giustamente, nessun cittadino vuole una centrale vicino alla propria casa.....forse fra 50 anni ci riusciremo


bene, allora nel frattempo le scorie le andiamo a mettere sotto il loro letto, cosi' nessuno le ruba!!!!!!!!!
Alp. Malaguti Daniele
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........Pioppa che lascio!!!

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