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Mauro
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Ma non ci credo....

Leggete qua:
http://www.repubblica.it/2006/11/sezion ... hiusa.html

Ditemi che non è vero.
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Abbadia
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"Importiamo" preti da tutto il mondo , ormai é diventato usuale avere preti indiani, polacchi, brasiliani, cingalesi....eccetera....
C'é la crisi delle vocazioni e della frequanza in chiesa....non puo' che essere logico quello che succede....certo che sentire parlare di " concorrenza" in questo campo, fa un po' venire i brividi.....
Sono i fedeli che abbandonano le vocazioni e le chiese ...e quindi non possiamo che avere preti foresti e "accorpamenti delle chiese ".....inevitabile.....

Abbadia Ga tau
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Luigi
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Mi sembra che la questione stia tutta in queste due, opposte frasi:

"I nostri nonni - dicono i fratelli Damiano e Remo Monago - venivano qui a pregare, prima di emigrare in Svizzera per scavare nelle miniere o costruire gallerie. Avevano una sola speranza: poter tornare un giorno qui, nello stesso banco della chiesa, assieme ai parenti e agli amici"

L'arciprete mostra orgoglioso l'oratorio e i campi da calcio e da basket. "Abbiamo anche il bar e possiamo organizzare un ristorante. Dopo la Messa, ci si può mettere tutti a tavola.

Dalle parole del monsignore si intuisce perchè quella S. Messa non s'ha da fare. È lo stesso motivo per cui, molto più in grande, dopo il CEV II sono quasi scomparse le celebrazioni secondo il millenario rito tradizionale, sotto la spudorata menzogna che questo fosse stato proibito.
Le cose serie impegnano. Fanno pensare e muovono certi sentimenti ed azioni, che il mondo moderno non può tollerare.
Se invece uno non sa se va a Messa o al dopolavoro ferroviario, il clima è molto più leggero ed equivoco. E quando il sale tradizionale diventa insipido, se ne cerca d'altro.

La nostra Messa è seguita perché è bella.
Come può il mondo tollerare il bello?
Ecco allora il ghigno della chiesa con annessa rivendita di alcolici e campi sportivi.
Mandi.
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Federico
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Spero solo che la situazione non sfoci in un piccolo scisma tipo quello della Parrocchia di Montaner (Diocesi di Vittorio Veneto), che ora è una comunità  Ortodossa (non so se Greca o Russa). La comunità  di quel Paese non gradì la sostituzione del Parroco e arrivò a murare la Chiesa. Mons. Luciani (futuro Giovanni Paolo I) si portò via il Santissimo, di fatto sconsacrando la Parrocchiale. Strana figura, quella di Mons. Luciani. Per una persona considerata di (molto) ampie vedute, questo gesto appare davvero estremo.

Di certo, però, i fedeli di Montaner non hanno dovuto subire gli scempi che molte interpretazioni lassite del CVII hanno fatto passare come aria fresca in Chiesa senza che nessuno o quasi si azzardasse a farne notare il sulfureo sentore.

Ciao
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Come dice Abbadia anche a me il discorso "concorrenza" non ci puo' stare con la religione. Porca miseria davvero siamo arrivati all'assurdo, tutto uguale tutto business.
Ma magari se i fedeli andavano là  perchè ora bisogna chiudere addirittura una chiesa. Esagerazione come al solito, se sei bravo ti cacciano e se sei idiota vai avanti (penso al sacerdote che diceva messa, forse per quello s'è creato il casino).
E poi visto che le chiese sono vuote da un bel po' e ce ne era una che faceva il pieno, invece di essere felici... che fanno... la chiudono.
Io credo che vedere chiese piene sia buon segno (al giorno d'oggi), forse mi sbaglio.
Puo' essere che non c'era altra soluzione x rimediare all' "enorme" problema dell'affollamento? Booooohhh.
Il Santo Padre vuol rimettere la messa in latino. Forse chissà  questa è una soluzione allo svuotamento (perchè per molti non si capirà  nulla)... o forse al riempimento (proprio perchè per molti non si capirà  nulla).
Vacci a capire qualcosa.
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Federico
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Mauro ha scritto:...Il Santo Padre vuol rimettere la messa in latino. ...
Faccio una piccola precisazione.

La Messa in Latino non l'ha mai tolta nessuno. Il CVII ha solamente consentito che essa potesse essere recitata in volgare. Siccome la Messa Tridentina (quella in latino) deriva dal Concilio di Trento e ufficialmente sancita, ad essa non è possibile derogare in modo alcuno. Sono solo state alcune interpretazioni del CVII, opportunamente strombazzate quali verità  ufficiali da una stampa spesso e volentieri molto interessata, che vorrebbero un inesistente divieto alla Messa in latino. Latino che è la lingua della Chiesa. E siccome nessuna Nazione può esistere senza una lingua comune, ecco spiegato certo interesse alla scomparsa del Latino quale lingua viva nella S. Messa.

In pratica, da come la vedo io, Sua Santità , come oramai si percepisce essere Suo costume, non ha altra intenzione che di (ri)mettere i puntini sulle "i" specificando che la Messa in latino è sempre in vigore e che non è mai stata "abolita", come a qualcuno sarebbe piaciuto.

Ciao
Art. Federico
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Nicola
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Federico ha scritto:Spero solo che la situazione non sfoci in un piccolo scisma tipo quello della Parrocchia di Montaner (Diocesi di Vittorio Veneto), che ora è una comunità  Ortodossa (non so se Greca o Russa). La comunità  di quel Paese non gradì la sostituzione del Parroco e arrivò a murare la Chiesa. Mons. Luciani (futuro Giovanni Paolo I) si portò via il Santissimo, di fatto sconsacrando la Parrocchiale. Strana figura, quella di Mons. Luciani. Per una persona considerata di (molto) ampie vedute, questo gesto appare davvero estremo.

Di certo, però, i fedeli di Montaner non hanno dovuto subire gli scempi che molte interpretazioni lassite del CVII hanno fatto passare come aria fresca in Chiesa senza che nessuno o quasi si azzardasse a farne notare il sulfureo sentore.

Ciao
Io sono nato a pochi km da Montaner. L' ortodossia mi sembra di ricordare sia greca. Da notare che tra i cristiani non ortodossi del luogo il parlare dello scisma rappresenta un piccolo tabù, mi sono sempre riproposto di andare in cerca di una tesi di laurea sull'argomento di cui mi hanno parlato molto bene.
Vi interesserà  sapere che il parroco non ortodosso fino a pochi anni fa faceva la predica in dialetto veneto (mitica la frase "zènt de Montaner, cuzève!") per tema di non essere compreso avesse parlato in italiano.
Ecco, un angolo arcaico...
Molto interessante anche il ristorante in centro paese, rinomato per i piatti a base di s'cios e cacciagione, al quale devo la conoscenza del paesino in questione :wink: .
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Preciso che il mio "rimettere" era un modo x dire "estendere, esortare al latino".
So che non si rimette nulla visto che volendo ce ne sono di chiese x ascoltarla in una lingua non comune (l'italiano ad esempio).

Sgrano gli occhi e contesto la soluzione adottata in questo caso, un pochino estrema.
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Francesco
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Roba da matti!

Purtroppo la Chiesa è fatta di uomini, con tutti i loro limiti.
Speriamo che il Vescovo rimetta le cose a posto: che senso ha chiudere una chiesa per averne, forse, un'altra piena?

Per quanto riguarda la celebrazione in latino non era stata abolita ma doveva (deve) esserci l'autorizzazione esplicita del Vescovo del luogo; a quanto ne so S.S. Benedetto XVI vuol togliere questo vincolo ed esortare al latino come lingua propria della Chiesa, nella quale tutti i fedeli del mondo possono riconoscersi.
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Mah! Sono sempre dell'idea che parlare alla gente una lingua che non conosce allontani anzichè avvicinare.
Si noti che io amavo il latino, ancora adesso quando ho la ventura di entrare in una chiesa mi diletto a tradurre le iscrizioni sulle targhe e sui muri.
Ma per il resto... boh!
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Io non ho studiato il latino a scuola, come i miei nonni, che però usano quotidianamente il latino per pregare e per seguire le celebrazioni. Il patrimonio costruito in quasi duemila anni è stato disperso in pochi lustri però il risultato di un nuovo apprendimento secondo me gioverebbe molto all'identità  dei fedeli ed al legame col Pontefice. Come sarebbe bello, oggi che si viaggia in tutto il mondo, andare agli antipodi e sentire le stesse parole del proprio parroco.

http://www.antoniosocci.it/Socci/index. ... 3&archivio

Quando mi mandarono questo articolo sgranai gli occhi e pensai che fosse una esagerazione di un giornalista bravo ma a volte troppo sopra le righe. Le stesse identiche affermazioni apparvero qualche giorno dopo su "La Nazione", braccio toscano del Quotidiano Nazionale (QN).
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Nicola ha scritto:Mah! Sono sempre dell'idea che parlare alla gente una lingua che non conosce allontani anzichè avvicinare.
Infatti quando, oltre a molte altre cose, c'era il latino e il rito tradizionale, le chiese erano molto meno vuote di ora.
In qualsiasi chiesa del mondo un fedele entrasse, capiva. Ora non più.
Comunque, anche la faccenda dell'indulto è un frutto avvelenato, perchè mai il CEV II (che già  fu il CEV II) avallò qualsiasi forma di discriminazione nei confronti del bimillenario rito romano. Acconsentire (e spesso neppure questo) a qualcosa di dovuto genera modi di pensare errati.

Comunque, se interessano:

http://www.unavox.it/041b.htm
http://www.unavox.it/105b.htm

Mandi.
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Francesco ha scritto: Quando mi mandarono questo articolo sgranai gli occhi e pensai che fosse una esagerazione di un giornalista bravo ma a volte troppo sopra le righe. Le stesse identiche affermazioni apparvero qualche giorno dopo su "La Nazione", braccio toscano del Quotidiano Nazionale (QN).
Al CEV II partecipò di tutto e di più. Ebrei, protestanti, ortodossi. Non pochi prelati cattolici che la vox populi disse e continua a dire col grembiule sotto la tonaca. Come se al congresso del PCUS fosse stato invitato Mc Carthy. Cui prodest?

A proposito, sempre in tema:

http://www.sanpiox.it/messa/messa.html

in particolare quanto scrisse san Pio V nella bolla "Quo primum".
I casi sono due: o era in errore questo Pontefice, o lo sono coloro che introdussero il Novus Ordo.
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Luigi ha scritto:I casi sono due: o era in errore questo Pontefice, o lo sono coloro che introdussero il Novus Ordo.
Credo che il problema sia nell'individuare tutti coloro e tutte le azioni che hanno portato al Novus Ordo. Se i Pontefici che si sono succeduti hanno creduto opportuno andare avanti così io mi adeguo perché credo nell'infallibilità  del Papa. Il mio "gradimento" va tuttavia alla Messa tradizionale, la cui eventuale reintroduzione da parte di S.S. Benedetto XVI non mi farebbe che piacere: anche se inusuale, un ritorno all'antico non mi farebbe dubitare della validità  di quanto ho ascoltato finora.
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