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custodia delle armi

tratto da un quotidiano di oggi: PALERMO - Un ragazzo palermitano di 20 anni, Antonino Garofalo, militare dell'esercito, ha sparato alla fidanzata di 17 anni, Rosalia D'Amico, con la pistola d'ordinanza al culmine di una lite, poi si è suicidato. La giovane, colpita in testa, e' stata operata ma resta in prognosi riservata.
mi chiedo come mai il desso va il licenza con la pistola d'ordinanza con le relative munizioni?, una volta le pistole venivano custodite in armeria, adesso nel It Army come vengono gestite le armi e le munizioni?
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Re: custodia delle armi

Una volta tanto penso che l'IT ARMY non abbia responsabilità .

Ritengo che o il ragazzo è carabiniere, e quindi la pistola era effettivamente quella d'ordinanza, o il giornale intendeva un'arma "regolarmente detenuta".
Spesso queste sottili distinzioni non le comprendono gli agenti delle FF. OO., figurarsi i giornalisti.

A pensarci bene, però, anche l'IT ARMY come le fa le selezioni?

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Re: custodia delle armi

da ansa.it:

......Garofalo, in servizio a Verona, si trovava a Palermo per trascorrere alcuni giorni di ferie.
Il militare non ha usato la pistola d'ordinanza, come appreso in un primo momento, ma "un'arma la cui tipologia e provenienza non è nota". Lo precisano fonti dell'Esercito, sottolineando che il caporale apparteneva al 1/o Reggimento Bersaglieri di Cosenza.
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Re: custodia delle armi

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Re: custodia delle armi

l'arma d'ordinanza rimane in caserma com'è sempre stato! la carta stampata si fa scrivere e queste sono notizie che fanno scalpore! comunque rammento che l'ESERCITO ITALIANO non ha cambiato denominazione!
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Re: custodia delle armi

btgtolmezzo ha scritto: comunque rammento che l'ESERCITO ITALIANO non ha cambiato denominazione!
...... ma forse siamo sulla buona strada ............. :mrgreen:

Italian Joint Force Headquarters (IT-JFHQ)
più o meno assimilabile a quella che anni addietro si chiamava
Forza Intervento Rapido (FIR)
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Re: custodia delle armi

jolly46 ha scritto:
btgtolmezzo ha scritto: comunque rammento che l'ESERCITO ITALIANO non ha cambiato denominazione!
...... ma forse siamo sulla buona strada ............. :mrgreen:

Italian Joint Force Headquarters (IT-JFHQ)
più o meno assimilabile a quella che anni addietro si chiamava
Forza Intervento Rapido (FIR)
e inoltre il Nato Rapid Deployable Corp, il Cimic Group South, il 33° Rgt. EW, il 41° Rgt. SORAO, il Gr. Sqd. SOATCC... per non parlare dei "Rangers" del col. Caruso con tanto di basco sabbia (:ink:)
Il ridocolo velcro IT-ARMY ahimè esiste sul serio, portato addirittura da ufficiali generali!
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Re: custodia delle armi

tutte le sigle in inglese sono fatte vista la collaborazione con personale di altri eserciti, vedasi mlf che interessa la julia, quindi dobbiamo uniformarci nella lingua più parlata! per la strip it army oramai mi sta venendo il dubbio che fuori il friuli ci sia un'altra nazione con un altro esercito perchè devo ancora vedere uno con la strip it army al petto qui in friuli! basco color sabbia del monte cervino non esiste e se in qualche negozio lo vendono non è detto che sia in dotazione!
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Re: custodia delle armi

Che dobbiamo collaborare con altri eserciti è un dato di fatto sin dal 1949 e non da ieri, vero che negli ultimi anni l'intensità  è effettivamente aumentata.
Ma se va bene usare la terminologia in inglese per comandi (ed altro) internazionali, meno bene vedo il fatto che si usi un'altra lingua per denominare comandi nazionali qual'è peraltro IT-JFHQ.
Comunque LANDSOUTH nei suoi anni d'oro era di comune accezione deniminato in ambito nazionale FTASE, ora invece abbiamo ribaltato il concetto accettando la sudditanza da altri idiomi.
Personalmente non "accetto" nemmeno l'introduzione delle denominazioni in italiano "politically correct" come CTA, 1° e 2° FOD che avrebbero potuto tradizionalmente rimanere Corpi d'Armata. Così abbiamo perso la tradizione dei Corpi 3°-4°-5° che, particolare trascurabile oggi, hanno comunque contribuito (anche con i loro militari di leva) a vincere quel conflitto lungo e pericoloso che è stata la "guerra fredda".
E chi ha vissuto quegli anni ben sa di cosa parlo.
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Re: custodia delle armi

jolly46 ha scritto:Che dobbiamo collaborare con altri eserciti è un dato di fatto sin dal 1949 e non da ieri, vero che negli ultimi anni l'intensità  è effettivamente aumentata.
Ma se va bene usare la terminologia in inglese per comandi (ed altro) internazionali, meno bene vedo il fatto che si usi un'altra lingua per denominare comandi nazionali qual'è peraltro IT-JFHQ.
Comunque LANDSOUTH nei suoi anni d'oro era di comune accezione deniminato in ambito nazionale FTASE, ora invece abbiamo ribaltato il concetto accettando la sudditanza da altri idiomi.
Personalmente non "accetto" nemmeno l'introduzione delle denominazioni in italiano "politically correct" come CTA, 1° e 2° FOD che avrebbero potuto tradizionalmente rimanere Corpi d'Armata. Così abbiamo perso la tradizione dei Corpi 3°-4°-5° che, particolare trascurabile oggi, hanno comunque contribuito (anche con i loro militari di leva) a vincere quel conflitto lungo e pericoloso che è stata la "guerra fredda".
E chi ha vissuto quegli anni ben sa di cosa parlo.
certamente Jolly :D :D :D :D
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Re: custodia delle armi

questi cambiamenti sono sicuramente dovuti con accordi a livello europeo e nato che sicuramente impongono l'impiego dell'inglese! un esempio se un ufficiale di collegamento di chissà  quale nazionalità  arriva in un comando italiano, ovviamente in italia e si trova tutte le tabelle in italiano e magari con diciture risalenti al tempo che fu mi spiegate cosa ne capisce! per questo c'è tutto questo cambiamento!
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Re: custodia delle armi

btgtolmezzo ha scritto:questi cambiamenti sono sicuramente dovuti con accordi a livello europeo e nato che sicuramente impongono l'impiego dell'inglese! un esempio se un ufficiale di collegamento di chissà  quale nazionalità  arriva in un comando italiano, ovviamente in italia e si trova tutte le tabelle in italiano e magari con diciture risalenti al tempo che fu mi spiegate cosa ne capisce! per questo c'è tutto questo cambiamento!
e vero fino ad un certo punto, è da quando la NATO è stata fondata che essa dirama le procedure tattiche, logistiche standartizzate, STANAG, alle quali tutti gli appartenenti all'alleanza debbono attenersi, ovviamente queste procedure redatte in lingua inglese sono poi tradotte nella lingua del paese utilizzatore. per quanto riguarda l'ufficiale di collegamento,per mia eseprienza diretta, normalmente esso conosce la lingua del posto. Se poi vogliamo dire che l'inglese è una lingua che tutti dovrebbero conoscere su questo sono d'accordo, in quanto, essa quasi universalmente conosciuta. Però affermo che noi italiani abbiamo una spiccata propensione esterofila, vedesi per esempio il modo di portare il basco e altre ameneità  del genere.
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Re: custodia delle armi

L'italica propensione all'esterofilia è cosa risaputa. Fa molto più "figo" riempirsi la bocca con l'inglese, piuttosto che dire in italiano lo stesso concetto.
Per quanto riguarda il modo, a mio giudizio orripilante, di portare il basco da parte di taluni reparti, direi che la colpa ricade sui comandanti che TOLLERANO il mancato rispetto del regolamento da parte dei loro sottoposti: un'uniforme è sempre un'uniforme, anche - ma direi soprattutto - quando è portata dai volontari.

Ma ormai stiamo parlando dell' IT ARMY ...
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Re: custodia delle armi

questi cambiamenti sono sicuramente dovuti con accordi a livello europeo e nato che sicuramente impongono l'impiego dell'inglese! un esempio se un ufficiale di collegamento di chissà  quale nazionalità  arriva in un comando italiano, ovviamente in italia e si trova tutte le tabelle in italiano e magari con diciture risalenti al tempo che fu mi spiegate cosa ne capisce! per questo c'è tutto questo cambiamento!
Ah quindi ad esempio secondo te è stato concordato a livello europeo, che nel 4° alpini ci dovessero essere i "Rangers" ? Non si potevano chiamare con una dicitura italiana che facesse riferimento a qualche nostro reparto storico?
Mi sta bene che certe grandi unità  abbiano la denominazione inglese, anzi ANCHE la denominazione inglese, ma non solo quella.
La verità  è che all'interno delle nostre FFAA ci sono persone miopi e anche qualcuno che pensa di fare manifestazioni di celodurismo usando denominazioni inglese anzichè italiane.
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Re: custodia delle armi

gli alp par portano già  il nome di un reparto storico, il monte cervino, e la denominazione corretta è 4 rgt alpini btg alpini paracadutisti monte cervino. renger è solo una qualifica che il personale aquisisce, e non il nome del reparto. non è detto che un ufficiale di collegamento sappia l'italiano, magari con il tempo impara a parlarlo!
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