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reggimento genio pionieri d'arresto

Sarò grato a chiunque abbia qualche informazione in merito all'unica unità  costituita, che dovrebbe essere il 3° rgt pionieri d'arresto (poi 3° rgt pionieri d'arresto e quindi 3 rgt genio guastatori).
A parte poche date e che era a Olcenico Superiore (PN) non so altro, se non che dipendeva dal 5° CA (mi sembra).

Carlo se hai il distintivo poi di questa unità .
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jolly46
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Ciao Ax,
mi sono imbattuto in questo argomento e mi ci sono gettato come un falco sulla preda: spero di esserti utile.

Ecco delle prime informazioni a grandi linee:
1954 - costituzione in Conegliano del 3° raggruppamento genio su I-II-III-V btg. genio pionieri d'arresto (quest'ultimo proveniente dal IV C.A., gli altri già  alle dipendenze del Comando genio V C.A.).
1955 - diventa 3° rgt. genio pionieri d'arresto e si trasferisce ad Orcenico Superiore (caserma Leccis - M.O.V.M. del XXXI guastatori d'Africa)
1964 - soppresso il V btg.
1972 - sciolto il I btg. gli altri due assumono la denominazione di XXX e XXXI btg. guastatori d'arresto in ricordo dei gloriosi reparti dell'ultima guerra (il XXX era un btg. guastatori alpini in Russia); diventa 3° rgt. guastatori d'arresto.
1975 - soppressi il Comando rgt. ed il XXX btg.
1976 - il XXXI btg. diventa 3° btg. genio guastatori "Verbano" e si trasferisce ad Udine
1992 - diventa 3° rgt. genio guastatori
attualmente è alle dipendenze della Brigata di Cavalleria "Pozzuolo del Friuli".


E' stato in vita anche il IV btg. genio pionieri d'arresto, inquadrato dal 1954 al 1964, nel 2° rgt. genio di Bolzano (IV C.A.).

Ho qualche distintivo del 3° di varie epoche ed anche uno molto bello e di carattere alpino del IV btg. g.p. d'arresto. Ti manderò qualche scansione appena possibile così come informazioni più dettagliate su questi reparti (da qualche parte ho un fascicolo di cenni storici realizzato negli anni '70 dal 3° guastatori).

Buon Anno a tutti.
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Grazie, è già  qualcosa di piu' di quello che ho trovato io. In fin dei conti a parte i movimenti di organico non penso ci sia molto da raccontare, visto che si trattava di un reparto molto specialistico e abbastanza sconosciuto.

Fonti sicure mi hanno a suo tempo informato che questi reparto si occupava tra le altre cose della manutenzione degli sbarramenti e per un certo periodo della sua storia, anche della manutenzione delle opere e delle mascherature. Poi con l'evolversi delle strategie e della gestione negli alpini d'arresto, la manutenzione delle mascherature è rimasta affidata a una compagnia specifica, la stesura i campi minati al plotone difesa vicina e ai genieri di battaglione. Rimase la manutenzione degli sbarramenti e poco altro.
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Il 2° rgt. genio di Bolzano aveva infatti in organico una Cp. mascheratori autonoma (ed anche una cp. teleferisti autonoma ed una fotoelettricisti) poi trasformata in compagnia mista.
Ovviamente (ma più giusto dire fortunosamente) ho anche i distintivi di queste compagnie.


P.S. - Oggi quanti siamo a lavorare? Solo noi due? Se c'è qualcun altro batta un colpo!
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Dato che chi ben comincia ...........
ecco qualche altra notizia sull'origine dei pionieri d'arresto.

Nell'immediato dopoguerra, giugno 1947, fu formata presso la Scuola Artieri del Genio di Civitavecchia la 2^ compagnia guastatori-minatori. Nel marzo 1950 con il trasferimento della Scuola a Roma questa compagnia venne sciolta.
All'inizio degli anni '50, lo sviluppo della dottrina bellica ed i vincoli imposti dalle alleanze militari, richiedono la costituzione, da parte dell'Arma del Genio, di unità  capaci di imperniare la loro azione essenzialmente sul binomio fuoco-ostacolo. Vengono così costituti i "pionieri d'arresto" inquadrati in battaglioni di Corpo d'Armata:
- I battaglione, dal 1° settembre 1950, a Casarsa (PN)
- II, III e IV battaglione, dal 1° maggio 1951, rispettivamente a Conegliano Veneto, Latisana e Vipiteno
- V battaglione, dal 20 gennaio 1954, a Vipiteno

Anche per chi non è pratico di cose militari risulta evidente lo schieramento di questi reparti (è sufficiente consultare una cartina stradale):
- i due battaglioni a Casarsa ed a Latisana erano schierati sul Tagliamento a difesa dei punti strategici rappresentati dai ponti della Delizia (stradale a ferroviario, sull'asse Udine-Pordenone) a nord e dai ponti di Latisana (stradale e ferroviario, sull'asse Trieste-Venezia) a sud.
- il battaglione a Conegliano era schierato sul Piave ed in posizione di rincalzo
- il battaglione a Vipiteno difendeva le provenienze dal Brennero nonché quelle laterali a destra e sinistra (Val Pusteria e Val Passiria)
- da notare come le linea sul Tagliamento e quella in Alto Adige erano anche quelle già  o successivamente presidiate dai raggruppamenti alpini da posizione e dal 1° rgpt. di posizione nella pianura friulana.


Sull'impiego dei pionieri d'arresto riporto un estratto dalla "Storia della dottrina e degli ordinamenti dell'Esercito Italiano" del Gen. Stefani, edita dall'Ufficio Storico S.M.E..
Il testo è molto "tecnico" ma altrettanto chiaro per chi ha masticato un po' di materie militari, mi scuso con gli altri per la "tortura" a cui li ho inevitabilmente sottoposti!

Proprio per risolvere lo specifico problema difensivo dell'esercito italiano, d'altra parte lo stato maggiore dell'esercito si affrettò a costituire le unità  pionieri di arresto alle quali devolse la posa e la difesa dei campi minati aventi specifica funzione di arresto sia nel campo strategico, per interdire l'accesso e il transito di zone ove non fosse possibile o conveniente stabilire una organizzazione difensiva più spinta, sia nel quadro della difesa su ampie fronti, attuata su terreni pianeggianti e collinosi, in corrispondenza delle stesse cortine tra i caposaldi e i gruppi di caposaldi, non direttamente cooperanti per ragioni di distanza. L'impiego dei campi minati del genere venne definito con la circolare 8300 del 23 giugno 1951 "Impiego dei pionieri d'arresto" che fece seguito alla 8200 già  esaminata. Le unità  del genio pionieri d'arresto, è scritto nella circolare, hanno il compito della posa e della difesa diretta degli sbarramenti di arresto nel campo strategico (impiego normale per battaglione riunito) e del concorso, unitamente alle unità  divisionali del genio pionieri, alla creazione di cortine minate nella difesa su ampie fronti su terreni pianeggianti, nonché del compito della difesa diretta dei tratti da esse minati qualora, dopo la posa, non vengano impiegate per la costituzione di altri sbarramenti (impiego normale: per unità  inferiori al battaglione, temporaneamente date in rinforzo alle divisioni). Nel campo strategico sono dunque i comandi di scacchiere o di armata a definire ed organizzare i campi minati; nella difesa su ampie fronti quelli di corpo d'armata e di divisione. Negli sbarramenti di arresto in campo strategico le zone minate vanno sviluppate in profondità  fino a raggiungere anche qualche migliaio di metri e la zona minata va compartimentata con bretelle, costituite da fasce minate con andamento trasversale vario, per ingabbiare mezzi nemici che penetrino nella sistemazione minata e per impedire che dilaghino sul rovescio del primo ostacolo superato; nelle cortine minate della difesa su ampie fronti la profondità  delle zone minate può essere minore. La difesa diretta nel primo caso è organizzata con le stesse unità  pionieri di arresto dislocate il più avanti possibile in modo da battere il margine anteriore del campo e quella indiretta con truppe di manovra pronte ad accorrere nei tratti ove si stia profilando una grave minaccia di superamento in forze. Nella difesa su ampie fronti la difesa è di norma più diluita, ovvero organizzata solo in corrispondenza dei tratti minati assegnati ai pionieri di arresto, ferma restando la necessità  di predisporre un'adeguata sorveglianza negli altri tratti. L'unità  base per la difesa diretta dei campi minati è il plotone schierato su di un tratto di fronte di 800-1000 m.. Fucili rnitragliatori e lanciarazzi controcarri organici, sostenuti dalle mitragliatrici dislocate in genere in centri di fuoco arretrati, devono, nel loro insieme, costituire una fascia di fuoco che impedisca il riconoscimento e lo sminamento del campo da parte di fanti o pionieri nemici. La tecnica della posa dei campi minati, analoga a quella della circolare 8200 e rispondente a quanto sancito dalla pubblicazione Mine e bonifica dei campi minati, segue il criterio della progressività , secondo il quale si deve tendere a realizzare in un primo tempo un ostacolo continuo su tutta la fronte con il minimo ammissibile di valore impeditivo, da proseguire a mano a mano in profondità , fino a conferire alla zona l'efficienza voluta. Costante, deve essere, inoltre, la preoccupazione di rendere l'organizzazione difficilmente rilevabile dalla fotografia aerea.
Mediante le due circolari 8200 e 8300 lo stato maggiore dell'esercito stabilì sinteticamente, ma con grande chiarezza e precisione, i criteri d'impiego dei campi minati nel campo strategico e tattico, armonizzandoli con quelli generali della dottrina in elaborazione, definendo altresì le competenze e le responsabilità  e delineando le modalità  più importanti per la messa in atto, la sorveglianza e la difesa, nei vari casi, da parte dei pionieri di fanteria, del genio divisionale e dei pionieri di arresto. Nulla di simile era stato fino ad allora codificato presso altri eserciti, anche se il divario esistente era più formale che sostanziale, giacché tutti gli eserciti, soprattutto quello inglese, nell'approntamento degli ostacoli anticarro, avevano dato, guerra durante, grande rilievo all'ostacolo minato.
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Grazie, solo una parola che descrive bene il lavoro: eccezionale.

A questo punto un dubbio: ma qualcuno di questi reparti aveva il cappello alpino? Il IV btg genio penso proprio di si, ma gli altri?
E il 3° rgt genio ha avuto il cappello alpino per un certo periodo o non lo ha mai avuto?
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Da quanto ne so quasi tutti i reparti di supporto del IV C.A. fino agli inizi degli anni '70 o giù di lì non hanno portato il cappello alpino, quindi:
- 4° rgt.art.p.c.
- III gruppo art. smv. di C.A. (questo aveva sicuramente il basco nero)
- IV btg. trasmissioni di C.A.
- VII btg. trasmissioni di C.A.
- 2° rgt. genio
e via via gli altri, non portavano il cappello alpino.
Quindi suppongo nemmeno il IV btg. pionieri d'arresto.
Poichè non mi fido mai per principio finchè non vedo le "carte" se salteranno fuori documenti o fotografie, ben contento di poter rettificare.
Comunque cercherò la data di assegnazione ufficiale del cappello alpino ai supporti del 4° CAA.
Il 3° non ha mai portato il cappello alpino, negli anni '70 prima della contrazione a btg aveva sicuramente il basco kaki.
Per aggiungere dubbi ai dubbi ricordo di avere da qualche parte una cartolina, credo anni 60, del 5° rgt. genio di Udine, nella cartolina ci sono gli stemmi dei reparti dipendenti e fra questi sono quasi sicuro anche un btg. pionieri d'arresto che nella storiografia ufficiale non ho trovato da nessuna parte.
Ricercherò la cartolina per vedere il numerico di questo battaglione e vedere di tirare qualche conclusione.

Devo confessare che mi piace molto fare questo tipo di ricerche (sono da ricoverare!?).
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Basgliate

Devo confessare che mi piace molto fare questo tipo di ricerche (sono da ricoverare!?).
premesso che mi ritengo ascritto alla categoria in argomento (i ricercatori) anche se specializzato su altri argomenti specifici, la risposta che mi sorge spontanea è "si !" (per fortuna esiste la legge 180).

Però non bisogna dimenticare che questi matti, per le loro conoscenze, ricordi, disponibilità  di documentazione, o, più semplicemente perchè sanno dove andare a cercare (con abilità , fantasia e culo), hanno un bacino d'utenza incredibile e mai a secco.

E poi, sotto sotto, forse ci fa anche piacere venire un po`blanditi (del tipo "senti, tu che sai tutto, ...")
"Cosa facciamo noi dell'esercito ? Noi sforniamo efficenza"

(Da una allocuzione del vice comandante la compagnia reclute in un soleggiato primo pomeriggio di uno dei primi giorni da spina nel novembre 1978)

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