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Mercoledì, 25 Giugno 2014

Strage di Cima Vallona

25 giugno 1967

Il 25 giugno 1967, a seguito dell'esplosione di un traliccio a Cima Vallona (nel Bellunese), fu dilaniato da una mina uno degli alpini che sorvegliavano l'area, Armando Piva. Nonostante il tempestivo ricovero all'ospedale di San Candido, l'Alpino Piva del Battaglione Val Cismon, muore poco dopo.
A bonificare la zone e ad indagare sull'attentato fu inviata dall'aeroporto di Bolzano la Compagnia Speciale Antiterrorismo, dato che i terroristi avevano disseminato di mine antiuomo la zona attorno al traliccio. I militari dopo aver accuratamente setacciato tutta la zona palmo a palmo, alle due del pomeriggio, quando l'ispezione sembrava conclusa, si diressero sulla strada per il fondo valle, una seconda mina dilaniò la pattuglia dei soccorritori, compiendo la tristemente nota "strage di Cima Vallona" e uccidendo sul colpo il capitano dei carabinieri Francesco Gentile e il sottotenente paracadutista Mario Di Lecce. Erano presenti sul posto anche il sergente paracadutista Olivo Dordi, che rimase ferito gravemente e morì in seguito, e il sergente paracadutista Marcello Fagnani, che invece fu l'unico del gruppo a salvarsi.